Una brutta avventura a lieto fine per “Costanza” la femmina di falco pellegrino di P.zza Federico II di Jesi
Stamattina nella Riserva Ripa Bianca è stata liberata “Costanza” la femmina di falco pellegrino di 5 anni ospite dall’anno scorso del campanile di San Floriano di Jesi, assieme al maschio “Federico”, che il primo febbraio era stata trovata ferita e incapace di volare nella zona di San Sebastiano a Jesi. Il rapace ferito è stato portato subito dal dott. Veterinario Gianluca Tiroli, che nel 2018 ha seguito l’insediamento della coppia dei falchi nel campanile in P.zza Federico Secondo di Jesi, che ha subito riconosciuto “Costanza”. Il dott. Tiroli non ha riscontrato fratture ma una brutta escoriazione e una lesione dei tessuti molli, probabilmente dovuto all’impatto con un cavo durante l’attività di caccia.
Il dott. Tiroli ha sottoposto il rapace a terapie per la cura della ferita e alla riabilitazione presso una delle voliere presenti alla Riserva Ripa Bianca di dimensione adeguate (10ml. x 4ml.) per la rieducazione al volo dell’animale. Il costante monitoraggio, anche tramite l’uso di foto trappole, ha permesso di stabilire il completo recupero e la liberazione in mattinata nell’area della Riserva. La tempestiva reintroduzione in natura dell’animale è estremamente importante perché già da due settimane il maschio “Federico” e’ ritornato al campanile San Floriano ed è in attesa di “Costanza” per la nidificazione.
Le voliere che hanno consentito la riabilitazione di “Costanza” fanno parte del centro di recupero animali selvatici (CRAS) della Riserva Ripa Bianca, inattivo dal 2011 per mancanza di fondi. La liberazione della femmina di falco pellegrino “Costanza” una specie protetta di elevato valore conservazionistico conferma l’importanza per la conservazione della biodiversità della presenza dei Centri di Recupero Animali Selvatici; presenza attualmente carente nella Regione Marche.
Per sopperire a tale carenza, l’amministrazione regionale nel dicembre del 2018 con delibera di giunta regionale ha approvato le linee guida per l’istituzione del Centro Recuperi Animali Selvatici Regionale denominato “CRAS Marche” (che prevede la presenza di centri provinciali) che dovrà essere seguita da successivi atti per impegnare le risorse, intraprendere tutte le azioni necessarie all’avvio e allo svolgimento delle attività del “CRAS MARCHE”, ivi inclusa la stipula delle convenzioni con Istituzioni, Enti e associazioni. Speriamo che questi atti arrivino il prima possibile per poter curare gli animali selvatici feriti della nostra regione.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento