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UN VANTO DELLA CITTA’ DI VELLETRI

UN VANTO DELLA CITTA’ DI VELLETRI
Novembre 14
12:07 2020

MAGNI – PROIETTI – TROVAJOLI E PIOVANI i manoscritti conservati a Velletri
presso il Polo Espositivo “Juana Romani” dell’ Istituto “Cesare Battisti”


In questi giorni, si è parlato molto della carriera del maestro Gigi Proietti, scomparso il
giorno del suo compleanno lo scorso 2 Novembre. A Velletri presso il Polo Espositivo
Juana Romani dell’Istituto “Cesare Battisti” affidato dal dirigente scolastico Eugenio Di
Bennardo al Circolo Artistico “La Pallade Veliterna” sono conservati negli archivi del
Museo Luigi Magni e Lucia Mirisola ospitato nella struttura i preziosi manoscritti dei
brani musicali cantati da Proietti ne La Tosca – nel Gaetanaccio e nei 7 Re di Roma del
maestro Luigi Magni. In questi giorni di chiusura al pubblico in forza del DPCM in
vigore, abbiamo avuto modo di ritrovarli tutti e di digitalizzarli. Si tratta di brani
musicati per la Tosca da Armando Trovajoli e per i 7 Re di Roma dal premio Oscar
Nicola Piovani. Molto spesso com’era nello stile del maestro Magni scritti su fogli di
quaderno o di block notes. Parliamo di “pezzi” che sono entrati nel patrimonio della
storia della musica tradizionale romana. Come ad esempio il duetto tra Proietti e
Monica Vitti nella chiesa di Sant’Agnese in Agone : “ mi madre è morta tisica” oppure
la celebre “Nu je da retta Roma”. Stiamo parlando del brano con cui il maestro Gigi
Proietti chiudeva tutti i suoi spettacoli e che contraddistingue la sua voce. Tosca è la
rivisitazione in chiave ironica dell’opera Pucciniana, un’opera romana, ma soprattutto
romanesca che ancora oggi fa riflettere per i suoi contenuti di libero pensiero che
all’epoca dei fatti non era consentito. I contributi musicali di Trovajoli e i testi di Gigi
Magni, sono un patrimonio da conservare e tramandare sia per i contenuti e per la
musica. Prendiamo ad esempio il duetto tra Monica Vitti e Gigi Proietti girato nella
Chiesa di Sant’Agnese in Agone, Mi madre è morta tisica….canta Monica Vitti, quella
madre è mamma Assunta, la madre di Magni che come abbiamo detto muore tisica nel
1942. Oppure la celebre Nu je da retta Roma. Brano che oggi è un sempre verde, della
tradizione romana, cantata da Proietti sui marcia ronda di Castel Sant’Angelo sotto il
corpo di Angelotti appeso alla forca. Il testo è un chiaro riferimento a dei fatti accaduti
pochi anni prima del film nella Questura di Milano, la mai chiarita morte dell’anarchico
Giuseppe Pinelli che come Angelotti è morto fintamente suicida. Magni ha sempre
inserito nelle sue sceneggiature riferimenti attuali, come ad esempio i fatti narrati ne
“In nome del Papa Re” la starge al Lanificio Ajani in Trastevere e la rappresaglia alla
caserma Serristori nient’altro che Via Rasella e le Fosse Ardeatine. Se analizziamo il
testo di Nu Je da retta Roma troviamo Cavaradossi che invita Roma alla rivoluzione ma
la città trincerandosi dietro gli angeli di Ponte S.Angelo ai quali si rivolge e ai suoi
stornelli lo invita alla calma attendendo un cambiamento radicale. Di rara bellezza è la
parte femminile di questa canzone forse poco conosciuta cantata sui tetti di Castel S.
Angelo da Monica Vitti (Tosca) che prima di buttarsi dai bastioni della mole Adriana
richiama Roma alla rivolta quella stessa fallita del movimento giacobino. Un vero
manifesto della libertà di pensiero scritto da Magni e musicato da Trovajoli che oggi ci
resta come testimonianza di quegli ideali che sono alla base della nostra libertà
repubblicana. Mentre grazie alla musica del premio Oscar Nicola Piovani sono nati i
brani resi famosi sempre da Proietti nei 7 Re di Roma, andato in scena al Sistina nel
1989, dove il maestro scomparso ha tenuto il palco per due ore e mezza da solo
interpretando 12 personaggi, quindi 12 cambi d’abito, 12 canzoni, 12 interpretazioni
diverse che crediamo non avranno equali. Tutti i manoscritti di queste opere che sono
veramente la storia della spettacolo italiano, sono conservati a Velletri presso la sede
storica dell’Istituto Statale d’Arte di Via Luigi Novelli 3 oggi Polo Espositivo Juana
Romani che grazie alla lungimiranza del dirigente scolastico Eugenio Dibennardo è
diventata lo scrigno che contiene gli archivi di Gigi Magni e della moglie la signora
Mirisola dove chiunque può accostarsi a questi pezzi di storia e tornare nelle proprie
case con quelle emozioni che danno a noi ogni volta che li consultiamo o li
digitalizziamo. Piovani ha scritto le musiche dei brani composti da Magni per i 7 Re di
Roma dove con ironia e romanità e vera cultura si racconta la storia “leggendaria” delle
origini della città eterna. Con Proietti un grande Gianni Bonagura nel ruolo di Giano
Bifronte. Appena sarà consentito vi invitiamo a passare per toccare con mano la storia
del teatro musicale italiano, che con le chiusure una dietro l’altra delle più famose sale
romane compreso il Sistina resta Velletri il punto di riferimento per apprezzare e
godere ancora di una certa cultura e di una certa arte che ci mancherà.

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