“Un tuffo in fondo al mare” fiaba di M. Pia Santangeli, illustrata da Anna Onesti e Giovanna Mancori
Un tuffo in fondo al mare – fiaba avventurosa, Giaconi editore – Recanati, della scrittrice e saggista Maria Pia Santangeli, illustrazioni di Anna Onesti e Giovanna Mancori, è un divertente e maneggevole libro per bambini, e adulti rimasti bambini, nel quale si seguono le gesta piuttosto originali di un vivace…pettine! Un bel pettine elegante, dalla forma raffinata e snella che stanco di acconciare una ‘bella’ dalla chioma esageratamente lunga, prova a fare un tuffo nel mare alla ricerca di miglior fortuna. Il linguaggio della narratrice, diretto ed evocativo allo stesso tempo, e le illustrazioni dagli splendidi colori nelle tavole delle artiste Onesti e Mancori (con, rispettivamente all’attivo, mostre d’arte internazionali la prima ed esperienze di laboratori di pittura per grandi e piccoli l’altra), ne fanno un gioiello senza tempo per chi ama ed amerà la fiaba che nasce per divertire, ovvero, ‘portare oltre’ le tipologie di racconto più spesso battute: trasportando con la fantasia un leggiadro pettine a cercare la libertà attraverso un’inaspettata discesa marina ed i lettori a chiedersi ad ogni pagina quale altro personaggio o storia incontrerà o avrebbe potuto incontrare il simpatico oggetto animato, nella leggerezza più assoluta d’un racconto fatto soprattutto per evadere. Infine, cosa ne sapranno di più i bambini? Forse che bisogna avere coraggio ed agire per cambiare; che i pettini nella realtà non parlano, ma che nelle favole lo fanno eccome assieme ad altri esseri altrettanto favolosi; che alghe e capelli possono essere molto lunghi entrambi, che i colori della fantasia, immaginati dalle due pittrici ed illustratrici, sono vivaci e brillanti. E poi che il pettine, oggetto d’uso comune, è stato inventato tanto tanto tempo fa: suggeriamo a questo proposito la visita al meraviglioso Corredo della giovane Crepereia Tryphaena (metà del II secolo d.C.) presso i Musei Capitolini Centrale Montemartini (via Ostiense, 106 Roma), che oltre una bambola di avorio con arti snodabili, impareggiabili gioielli in oro e ametista come pendenti, spille, anelli, contiene due bei pettinini in osso arrivati quasi intatti fino ai giorni nostri. Così in un sol colpo, dalla favola si potrà passare alla visita d’un bellissimo museo dove, a volte, nelle belle vetrine illuminate, vengono esposti i pettini, al cospetto di visitatori grandi e piccini. (Serena Grizi)
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