“Un sogno chiamato Ciampino. Una storia d’amore nella città che nasce”
“Un sogno chiamato Ciampino. Una storia d’amore nella città che nasce” di Lina Furfaro
Edito da L. Pellegrini editore, 2024, il libro sarà presentato Lunedì 20 maggio ore 16.30 nella Sala Consiliare “P. Nenni di Ciampino” con Erminia Madeo, editor, Rosanna Massi, scrittrice, Antonio Rugghia, ex sindaco di Ciampino. La manifestazione fa parte delle iniziative per i 50° anni della città e vedrà la partecipazione dell’Amministrazione Comunale di Ciampino.
Lina Furfaro consegna ai lettori un nuovo romanzo frutto di un lavoro di accurata, complessa e documentata ricerca storica. La narrazione è avviata da Lina con la menzione della figura di Pier Paolo Pasolini che nel 1951 aveva ricevuto l’incarico d’insegnante nella scuola dei coniugi Bolotta istituita da pochi anni a Ciampino. La menzione celebrativa rappresenta anche l’epilogo del romanzo.
Il tema centrale della nascita e dello sviluppo della città di Ciampino, nella quale la scrittrice calabrese svolge anche il lavoro d’insegnante, è integrato con cenni storici utili per la conoscenza dell’Italia dell’epoca.
La vocazione agricola del territorio, specialmente vitivinicola, attirava braccianti da altre località dando quindi luogo a una mescolanza di tradizioni e culture che si erano insediate come nuclei stabili in quella periferia romana.
Lina inizia informando il lettore che la burocrazia era già fiorente agli inizi del secolo scorso, infatti nel 1925 la malaria continuava a infestare i territori ciampinesi nonostante la campagna di profilassi con la distribuzione per la somministrazione del chinino fosse stata regolamentata già nel 1901.
Nella situazione di povertà dell’epoca l’avvento del fascismo aveva assegnato un importante ruolo all’aeroporto di Ciampino per fini di sperimentazione prima, come i famosi dirigibili dell’ingegnere Umberto Nobile per l’esplorazione di località estreme del globo terrestre, poi con il nuovo collegamento ferroviario per attività militari durante la guerra.
Il romanzo, ricco di aneddoti, si sviluppa intorno alla storia d’amore e d’affetto tra Giulia e Dino che anticipa il futuro amore, coronato dal matrimonio, tra i bambini Giuseppe, divenuto dottore – secondo figlio con lo stesso nome del primo, morto a causa della malaria, di Giulia e Dino – e Lorena soccorsa da Giuseppe, quand’era bambina, in una situazione critica durante la guerra.
Coinvolgente è l’amicizia tra i bambini Giuseppe e Maria Luisa un’orfana che viveva, quasi abbandonata a se stessa, nel collegio delle suore del “Sacro Cuore di Gesù” con annessa la scuola destinata alle figlie della borghesia romana, fino a che gli eventi bellici non portarono alla chiusura del collegio trasformato in postazione militare dai nazisti tedeschi.
La povertà aggravata dalla guerra è narrata da Lina Furfaro attraverso la vita stentata condotta in situazioni di forzata promiscuità e degrado nei rifugi, specie in una grotta sotterranea dove alla povertà pregna di dignità si mescolavano umanità, ignoranza e speranza.
Il terrore per i bombardamenti americani anticipa la felicità per l’annuncio della liberazione dopo che i tedeschi avevano già derubato tutto ciò che avevano potuto prima della ritirata e dopo aver posto in essere anche azioni di sabotaggio per aggravare i rischi per la salute pubblica.
Ogni ciampinese dovrebbe leggere questo straordinario romanzo, conoscere la propria storia e le proprie radici.
Fuor di dubbio che si tratti di una lettura gratificante anche per chi ama conoscere pezzetti di storia, ma anche di costumi, di tradizioni e di cultura italiani!
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