Un sisma ignorato dal mondo
Una terribile tragedia si è abbattuta sul popolo tibetano. La scossa di terremoto di magnitudo 7.1 della scala Richter che mercoledì 14 aprile c.a., alle 7,49 locali ha colpito la Prefettura autonoma tibetana di Yushu, nella provincia cinese del Qinghai, una delle zone più povere e remote di questa regione abitata per il 90% da tibetani, ha raso al suolo interi centri abitati provocando più di 2000 vittime. Ma come riferisce AsiaNew/Agenzie è guerra delle cifre: i monaci dei monasteri della zona, che sono stati tra i primi e più assidui soccorritori, che si basano sui racconti dei fedeli che chiedono preghiere per i loro defunti e sul numero dei corpi cremati nelle cerimonie funebri, parlano di 4mila /10mila morti. Solo dopo tre giorni dalla prima scossa sono stati cremati 2.110 corpi (sul Corriere.it è stata pubblicata una foto della cerimonia, drammatica e toccante). Comunque al di là della guerra delle cifre, la situazione nella zona colpita dal sisma è drammatica, gli operatori di ASIA-Onlus, l’unica Ong italiana presente in territorio tibetano che opera in Qinghai dal 1993, riferiscono che la prefettura di Yushu è al momento isolata e chiusa (23 aprile, ndr), e le operazioni di soccorso sono condotte esclusivamente dall’esercito. I villaggi sono totalmente distrutti e le persone intrappolate dai detriti sono un numero imprecisato, moltissimi sono bambini e studenti. Gli sfollati sono circa 100.000, l’85% degli edifici è crollato e moltissimi dormono ancora all’aperto con temperature sotto lo zero. Le ricerche sono rese ancora più difficili dalla asperità del territorio e dalla difficoltà a raggiungere i centri colpiti dal sisma situati ad un altitudine di 4000 m. I sopravvissuti hanno bisogno urgente di cibo, farmaci, acqua e soprattutto sono necessarie coperte, tende ed indumenti pesanti per proteggere la popolazione dalle rigide temperature che possono scendere fino a -10° C. ASIA- Onlus, ripetiamo l’unica Ong italiana presente in territorio tibetano, con i primi fondi raccolti ha inviato beni di prima necessità: cibo (tsampa – la farina d’orzo alla base dell’alimentazione tibetana – burro, zucchero e the), coperte (gli sfollati stanno dormendo all’aperto a temperature molto rigide), sapone, etc. Tende e forniture mediche stanno arrivando ma anche i soccorritori dicono che c’è bisogno di aiuto. Il terremoto ha distrutto il Yushu County Hospital il cui personale medico sta operando in ospedali da campo. L’esercito e gli esperti cinesi per il controllo delle epidemie hanno dato l’avvio ad una disinfezione su larga scala per prevenire l’inquinamento dell’acqua e le epidemie di malattie respiratorie ed intestinali. (Fonte: Alertnet.org, Unicef Press Centre, Bbc News – ASIA-Onlus). Per chi ne volesse sapere di più e/o volesse dare un suo contributo può visitare il sito: www.asia-ngo.org.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento