Un sabato di festa sobria e sentita
Poi visita al sito archeologico delle Stimmate, originario tempio volsco. Anche qui si è dimostrato molto interessato alla storia e al progetto del restauro, da uomo di cultura qual è, ma forse anche sorpreso di tante scoperte e prospettive. Infine il breve tragitto per raggiungere il Palazzo Comunale, dove in una Sala delle Lapidi affollata si è svolta la vera e propria festa.
Ha volentieri retto il gioco dell’intervistatrice Maura Dani, narrando aneddoti personali relativi alla sua vita velletrana, ai contrasti garbati con il premier Renzi che lo aveva chiamato per gli auguri nonostante qualche bastonatura nei recenti articoli di fondo, e via di questo passo fino agli auguri ufficiali da parte del sindaco Fausto Servadio e dell’amico fraterno di vecchia data Luigi Zanda. E ancora, i regali: una grande foto di Velletri del 1933 riprodotta su tela e un quadro di Claudio Marini consegnatogli dall’artista. Dulcis in fundo – letteralmente – il taglio della torta: e anche qui Scalfari ha voluto mostrare tutto il suo gradimento, dichiarando che avrebbe fatto un’eccezione particolare assaggiandola, dato che normalmente per questioni di salute deve rinunciare a tali cibi.
Ma la festa è durata ancora a lungo, quando tutti si sono spostati nella sala Tersicore, dove Benito, Daniela e Roberto Morelli avevano approntato un rinfresco degno dell’evento. Scalfari, da buon direttore, è stato tra gli ultimi a lasciare la postazione, attardandosi a rievocare episodi e amici di vita veliterna.
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