Un regalo monticiano di T. Minotti…& photographers
San Silvestro in Monte Compatri di Tarquinio Minotti, Edizioni Controluce € 25,00. Il libro è acquistabile su questo stesso sito. 130 pagine con foto a colori
L’ultimo libro fotografico curato da Tarquinio Minotti San Silvestro in Monte Compatri è stato presentato venerdì 25 novembre nell’attuale sede di Controluce. È un omaggio in tutto e per tutto alle bellezze monticiane e nello specifico al complesso di San Silvestro (1660-1670) che tante ne racchiude in una volta sola. Arrivare nei pressi della chiesa risulta essere una passeggiata bellissima sia in estate che in inverno, anche in auto, s’intende, perché la salita è ardita, per poi ammirare il paesaggio attorno dove è posto il convento, le antiche strutture e la gran bella quadreria interna. La stessa racchiude artisti della scuola del Caravaggio, Vignon, Cerrini, Luzi, Paciotti e Fra Luca di San Carlo da Nivelle, autore di bellissime immagini della Vergine Maria ricche di panneggi e luce, e poi autori di Scuola Romana o ignoti che hanno lasciato splendide pale, trafugato nel 1975 il capolavoro di Gherardo delle Notti San Giuseppe che lavora assistito con il lume dal piccolo Gesù. La storia del convento, per sommi capi la raccontano i suoi abitanti, i Padri carmelitani che lo vivono e l’estratto da Lazio insolito di Alberto Crielesi (Edizioni Controluce) che ne rievoca sapientemente vicende della costruzione, personaggi notevoli, stemmi di nobili famiglie. A documentare visivamente glorie e semplice vita quotidiana conventuale, uno stuolo di bravissimi fotografi che riescono a ‘cavare’ il meglio dallo storico complesso: lo stesso Minotti, Claudio Poggi, Edoardo Leo, Maurizio Santinelli, Fabrizio Poggi, Armando Guidoni, Vincenzo Gentile, Alessandra Pastorini, Vinicio Tullio.
Tarquinio Minotti non è nuovo ad imprese fotografiche e da buon camminatore e fotografo regala spesso scorci e punti di vista inediti non amando oltretutto, almeno così sembra, la foto preparata o ritoccata, ma più quella che possa restituire l’immediatezza della situazione, del momento vissuto. In ogni caso la documentazione fotografica delle opere appare davvero ben riuscita e puntuale, restituendo profondità e colori veritieri, anche per opere di difficile resa fotografica, ci viene da pensare, come il Cristo legato alla colonna di Gian Domenico Cerrini.
Il libro per propria struttura è agile, essendo soprattutto fotografico, ma allo stesso tempo esaustivo al fine di soddisfare quella curiosità che ogni monticiano o abitante dei Castelli Romani può avere nei confronti del complesso e anche dei tesori che racchiude. Un approccio facile ma sempre interessante per ogni amante della storia dell’arte che volesse sapere di più su opere qui custodite e loro autori prima di recarsi sul posto a guardarle. L’importante presenza della Capitale a due passi, purtroppo, spesso depotenzia ‘la grande bellezza’ riposta nei paesi dei Castelli Romani, soprattutto quella meno evidente costituita, appunto, da raccolte d’arte in luoghi non immediatamente accessibili, sostruzioni antiche, catacombe, mitrei, mentre restano di più facile e immediata fruizione le cattedrali al centro dei paesi e l’unicità del paesaggio. (Serena Grizi)
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