UN POMERIGGIO IN CASA CHIGI AD ARICCIA, TRA MUSICA, LETTURE E DANZE
Un bel tuffo nel passato essere accolti a Palazzo Chigi: ci si ritrova catapultati nell’Ottocento già solo varcando il monumentale ingresso e salendo le scale patronali che conducono al Piano Nobile, verso la Sala Maestra. Proprio quel ch’è capitato sabato 30 aprile scorso, in occasione di un evento patrocinato dal Comune di Ariccia – Un pomeriggio in Casa Chigi – Ascoltando la Danza, Danzando le parole – nel quale si sono materializzati personaggi del passato con meravigliosi, principeschi abiti e il presente è trascolorato nel tempo…
… nel grande salone dame elegantissime con i loro cavalieri tra opere d’arte barocca, arredi berniniani e pregiati busti di marmo: sedute, con i loro ventagli amabilmente conversano, sorridono, porgendo le dita ai loro accompagnatori che ossequiosi s’inchinano per il baciamano; alcune sfogliano libri, seguendo letture dei Classici declamate, tra una danza e l’altra, da Ludovica Iacoangeli e Andrea De Dominicis, allievi dell’Accademia Bernini.
S’inonda di note la grande sala e s’aprono le danze tra il suono dell’arpa e della viola dei musicisti Chiara Evangelista e Matteo Rocchi – collaboratori dell’Accademia degli Sfaccendati ideata da Giovanna Manci – che sciolgono con maestria arie di Renié, Schubert, Fauré. E si sogna, ancora, con giri di Valzer, Polka, Mazurka alla musica di Johann e Joseph Strauss e con il famoso Valzer del Gattopardo di Giuseppe Verdi: volteggiano con grazia ed eleganza dame e cavalieri, ballerini e maestri dell’Istituto Superiore di Danza di Ariccia creato da Susanna Serafini – ideatrice dell’evento -, con una Sezione Danze storiche che realizza ricostruzioni coreografiche di Balli e Cortei del periodo ottocentesco.
Fuse con la musica, le danze hanno messo in risalto, oltre la bravura dei ballerini, le tenui tinte pastello degli abiti femminili disegnando nell’aria grazia ed eleganza, gradevole armonia che il numeroso pubblico ha ben apprezzato.
Quasi a fatica si torna al reale, tra la modernità e il traffico: non è da tutti essere ospiti di un’aristocratica famiglia del passato… resta nel cuore l’ebbrezza del bello e della storia.
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