UN PASSAGGIO EPOCALE NEL COMUNE DI ALBANO. L’ASSUNZIONE DI DECINE DI DIPENDENTI E LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI
Il Comune di Albano Laziale sta vivendo una trasformazione epocale. Decine di dipendenti hanno lasciato o stanno per lasciare il servizio per raggiunti limiti di età, creando un vuoto che purtroppo non sempre consente alla struttura amministrativa di dare le dovute risposte alle domande dei cittadini. Siamo di fronte ad un ricambio generazionale che avrà un impatto sulla funzionalità dell’organizzazione comunale nei prossimi decenni. L’amministrazione comunale si trova dunque a dover gestire, insieme ad una difficile transizione, un massiccio e inedito processo di reclutamento che solleva alcune questioni.
In primo luogo è necessaria una reingegnerizzazione della macchina amministrativa in linea con la strategia del Recovery Plan mirante ad un efficientamento della burocrazia. Ciò significa individuare le professionalità necessarie per un mondo in rapida trasformazione, e quindi non limitarsi a semplici rimpiazzi indifferenziati (un ragioniere con un ragioniere, un geometra con un geometra), ma prevedere anche l’immissione di nuove specifiche professionalità. Il Comune avrà la possibilità di beneficiare del Recovery Plan che mette a disposizione degli enti locali 1.000 assunzioni a termine.
In secondo luogo sarà necessario bandire tutta una serie di concorsi pubblici rispetto ai quali si pongono vari problemi. Chi farà parte delle commissioni esaminatrici formate da persone, dotate della necessaria probità, competenza e imparzialità, che saranno chiamate a svolgere un lavoro difficile, male o addirittura non retribuito, con la prospettiva tutta italiana di dover affrontare i canonici ricorsi dei candidati? Si faranno i “maxi-concorsi” per più figure professionali o concorsi per specifici profili? E, soprattutto, le commissioni saranno chiamate a proclamare soltanto i vincitori o stileranno una graduatoria di idonei? Nel passato si è seguita troppo spesso quest’ultima strada che si è rivelata foriera di gravi problemi: allorché si manifestava nel corso del tempo la necessità di procedere alle assunzioni, si attingeva ad una lunga lista di idonei negando, quindi, il diritto all’inserimento nel mondo del lavoro alle giovani generazioni ed immettendo in ruolo persone che avevano vinto il concorso molti anni prima, magari non più idonee. Non va dimenticato che questo sistema ha condotto recentemente ad uno scandalo alla Regione Lazio: da quello che viene riportato dalla stampa, “grazie a un concorso di pertinenza del comune di Allumiere sono stati assunti a tempo indeterminato in Regione Lazio e in altri enti pubblici alcuni membri dello staff e dei consiglieri regionali”.
I cittadini hanno il diritto di sapere quale è la strategia del Comune rispetto a questo passaggio epocale; allo stato attuale non risulta che siano disponibili programmi e progetti che possano essere consultati. Lo Statuto comunale prevede varie forme di partecipazione popolare, discussione, verifica: prima di procedere con le dovute deliberazioni, sta dunque all’amministrazione coinvolgere i cittadini con le modalità che riterrà più opportune. In una democrazia compiuta non è accettabile che decisioni di rilevante importanza siano mantenute nello stretto ambito degli “addetti ai lavori”.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento