UN IMPIANTO PER I RIFIUTI SU VIA VASCARELLE A RIDOSSO DI ABITAZIONI E NEGOZI
PUBBLICATA LA DELIBERA DI ACQUISTO DEL TERRENO UN ACQUISTO INCAUTO: PRONTA LA DENUNCIA ALLA CORTE DEI CONTI
Il Comune di Albano ha pubblicato sul proprio sito la delibera n.23 approvata dal Consiglio Comunale in data 30 giugno 2020 per l’autorizzazione all’acquisto dell’area per la “Realizzazione del Secondo centro di conferimento comunale con annessa Isola del Riuso”.
Il titolo stesso della delibera è una grande contraddizione: si realizza un “centro di riuso”, una delle buone pratiche di riduzione dei rifiuti, consumando e cementificando ulteriore territorio, una delle peggiori pratiche in termini di sostenibilità.
Non sarebbe stato più opportuno a quel prezzo cercare nella zona un capannone artigianale già confezionato non/più utilizzato che sembrerebbero esserci?
Dalla lettura della delibera e degli atti prodotti sono confermati tutti i nostri dubbi sulla serietà di questa operazione.
I difensori di questa operazione hanno affermato che l’amministrazione ha indetto due avvisi pubblici, ma che un solo proprietario ha manifestato il proprio interesse a cedere il terreno.
Coincidenza il bando contenuto nella determina dirigenziale n. 869 del 14-10-2015 prevedeva i seguenti vincoli per le caratteristiche del terreno:
- Una superficie non inferiore a mq 4.000;
- Le aree devono essere ubicate nel territorio della Città di Albano Laziale, preferibilmente con idoneo collegamento infrastrutturale, logistico e funzionale con la Variante alla ss.n.7 Appia;
- Le aree dovranno inoltre garantire un’agevole fruizione delle strutture, dal punto di vista dell’accessibilità dalla rete viaria comunale e da parte di tutti i soggetti interessati;
- Un dislivello medio del 5%;
- Una morfologia continua e compatta;
- Non saranno valutate aree in cui siano presenti abusi edilizi.
Sulla base di questi stringenti vincoli è chiaro che il numero dei proprietari terrieri interessati si è fortemente ridotto.
Nella documentazione allegata alla delibera di consiglio sono anche riportate le norme attuative del Piano Particolareggiato della Zona Artigianale di Albano, in cui spicca che: “I lotti non possono avere accesso diretto da Via Vascarelle”.
Quindi, la maggioranza del Consiglio Comunale di Albano ha acquistato un lotto intercluso per realizzare il “Secondo centro di conferimento comunale con annessa Isola del Riuso” senza possibilità di accesso su Via Vascarelle?
Già pronti con una deroga a bella posta in virtù dell’articolo 58 del regolamento edilizio?
Come è stato possibile scegliere un terreno così “infelice” per l’accesso che non rispetta minimamente uno dei più importanti requisiti posti a base del bando (“Le aree dovranno inoltre garantire un’agevole fruizione delle strutture, dal punto di vista dell’accessibilità dalla rete viaria comunale e da parte di tutti i soggetti interessati”) ?
E come pensano lor signori di costruire un accesso sicuro e funzionale al “Secondo centro di conferimento comunale con annessa Isola del Riuso”?
E quanto costerà costruire l’accesso al terreno considerando che Via Vascarelle è una strada provinciale, che richiede dei requisiti, per l’apertura di accessi e diramazioni, molto vincolanti?
O è pronto anche lì il soccorso politico?
Perché alla documentazione prodotta ed allegata alla delibera del Consiglio Comunale non è stata allegata la cartografia del Piano Particolareggiato della Zona Artigianale di Albano come sarebbe previsto?
Oltretutto, proprio per la sua posizione infelice potrebbe creare seri problemi di viabilità su una strada strategica per i collegamenti, in quel punto stretta e a forte densità di circolazione. Auspichiamo un eventuale serio studio per la salvaguardia della sicurezza stradale, dove siano contemplati i triangoli di visibilità.
Quel terreno, secondo noi, è inadatto per essere destinato a qualsiasi operazione sui rifiuti (centro di conferimento, centro di riuso, isola ecologica, impianto di compostaggio o altro) per la presenza nelle immediate vicinanze di numerose abitazioni e negozi.
Considerando che quello è un terreno di riporto, i sondaggi geognostici e le eventuali opere di contenimento, non citate nella delibera, se non espletate a carico di chi sono?
Nella documentazione in discussione al Consiglio comunale manca l’atto più importante, cioè un parere della ASL RM6 sull’installazione di un impianto di trattamento dei rifiuti su Via Vascarelle, a ridosso di numerose abitazioni e negozi, dei quartieri residenziali Miramare e Muro Bianco.
Ma le sorprese non finiscono qui.
Nella stima del valore dell’area, le cifre sono sempre arrotondate a sfavore del Comune di Albano:
- Il valore unitario di mercato riferito alla Superficie Lorda costruita pari a 1.317 euro è stato aumentato “in cifra tonda” a 1.320 euro.
- Il valore unitario dell’area determinato in cifra pari a 48 euro al mq è stato “arrotondato” a 50 euro a mq;
- Il valore venale dell’area determinato in cifra pari a 257.500 euro è stato aumentato “a cifra tonda” di 260.000 euro.
Questi “molteplici” arrotondamenti hanno determinato un aumento della spesa per il comune di Albano da 241.157 euro a 260.000 euro (+18.843 euro).
L’arrotondamento non sarebbe stato possibile effettuarlo solo sulla cifra totale, anziché sugli importi intermedi che determinano la stessa?
Tutte queste stranezze, anomalie e arrotondamenti a sfavore del comune saranno riportati nell’esposto che il Partito Comunista presenterà alla Corte dei Conti.
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Il Partito Comunista di Albano sarà a fianco della popolazione su tutte le iniziative di lotta contro tali folli progetti.
Il Partito Comunista di Albano, come già anticipato prima dell’approvazione della delibera, ha dato mandato ai propri legali di preparare un esposto da inviare alla Corte dei Conti per il controllo della regolarità degli atti e del documento di stima del valore dell’area. In particolare, chiederemo alla Corte dei Conti di capire perché il Comune di Albano acquista 5.150 metri quadrati di terreno di riporto per la cifra stratosferica di 260.000 euro, mentre intende vendere 270 metri quadrati della scuola di Via Montagnano, con annesso terreno di 800 metri quadri, a soli 220.000 euro.
Dopo il ventennio Mattei-Marini e la candidatura a sindaco dei loro “fidati” vice, ad Albano non basta un cambio, serve una rivoluzione.
Il 20-21 settembre 2020 scegli il cambiamento radicale, la competenza, la serietà e l’onestà.
Bruno Valentini, candidato Sindaco di Albano
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Cui prodest?
Nella documentazione allegata è riportata anche la formale accettazione della stima economica del valore del terreno proposta dall’Amministrazione comunale da parte dei proprietari del terreno (Spaccatrosi Silvio e Spaccatrosi Ornella).
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Leggi tutto l’articolo al seguente link:
https://www.facebook.com/PartitoComunistaAlbanoLaziale/posts/187680676122959
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