Un fungo che uccide il Cinipide e salva le castagne
I danni provocati sono incalcolabili e i tentativi fatti per la sua debellazione sono tutti falliti. Si è addirittura pensato ad un rischio serio per la coltura del castagno in tutta Italia. La conseguenza è stata di una sostanziale riduzione della produzione (nella zona dei monti Lepini si parla di un 40% di perdite). È di questi giorni, però, la notizia del ritrovamento di un fungo autoctono che uccide questo cinipide. «La XVIII Comunità Montana si è mossa da subito – spiega l’assessore alle politiche agricole Cesare Ferretti – per cercare di arginare questo triste e devastante fenomeno del Cinipide. In estate, abbiamo effettuato il primo lancio dell’antagonista Torymus sui monti tra Segni e Roccamassina, ma in queste ultime settimane un gruppo di agronomi, grazie al fattivo interessamento del signor Ferruccio Schiavella, ha scoperto che sui nostri territori è nato un fungo autoctono (ovviamente è stato prelevato per essere studiato e classificato) che viene portato sulla pianta dagli insetti e qui riesce ad attaccare il cinipide andando a seccare la sacca (calla) dove vengono deposte le uova. Una scoperta importantissima, che probabilmente è stata favorita anche dal fatto che in queste zone non si utilizzano pesticidi chimici, e che siamo sicuri ci potrà portare ad importanti risultati a medio-lungo termine. Inoltre, la Regione ha deciso che proprio in queste zone verrà costruito il secondo centro per la riproduzione del Torymus e nella primavera-estate prossima verranno effettuati altri lanci per cercare di ridurre al massimo le conseguenze negative del Cinipide».
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