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Nell’ambito della rassegna “Il ‘suono’ Liszt a Villa d’Este” si è svolto, domenica 15 maggio  nell’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica a Velletri, un concerto affatto particolare. Anche se è usuale la sapienza e raffinatezza delle scelte della direzione artistica di Giancarlo Tammaro, questa volta si è verificato un incrocio di grande valenza tra ricorrenze ed  excursus musicale. Questo 23 maggio, infatti, saranno cento anni dalla nascita del grande e indimenticabile Wolmer Beltrami e invece il 2 maggio del 2020 è scomparso prematuramente il valentissimo direttore, compositore e pianista romano Andrea Ceraso. Per questo la fisarmonicista Saria Convertino, compagna in arte e in vita di Andrea Ceraso, e la pianista e compositrice Loredana Paolicelli hanno offerto un panorama fantastico (come da titolo del concerto) e perciò eccezionale della musica. E segnatamente: un concerto per violino e orchestra di Johann Sebastian Bach nella trascrizione e riduzione per piano e fisarmonica di Andrea Ceraso, un tema da Shéhérazade di Rimskij-Korsakov, la composizione Danzón n.2 di Arturo Márquez,  anch’essi nella elaborazione e trascrizione di Ceraso, quindi il Sogno d’amore di Liszt nella elaborazione jazz per fisarmonica di Wolmer Beltrami e la Tarantella di Rossini pure elaborata da Beltrami, e ancora da Astor Piazzolla l’Ave Maria e Oblivion, infine tre composizioni, La perdita, Libera e Memoria della fontana, della stessa Paolicelli.

Dunque un programma ampio,  interessante e piacevole all’ascolto. E già questo sarebbe bastato per un concerto di buon livello. Invece le qualità tecniche e interpretative delle protagoniste hanno regalato momenti eccezionali, vibranti sia nei movimenti più melodici che nelle fasi drammatiche. Dalla fisarmonica Bayan di Saria Convertino sembrava di sentire la sottile voce della bella Sharazade che ammalia il re tiranno e violento. E poi virtuosismi e variazioni sui temi senza eccessi ma di grande efficacia. Tutto sotto la “guida” magistrale di Loredana Paolicelli che con grande esperienza è sembrata voler unire la sua voce profonda alla “cantata” in onore e ricordo dei colleghi fisarmonicisti. Grande commozione durante la lettura (che avrebbe meritato silenzio assoluto) da parte di Saria di una poesia di Andrea, a testimonianza dello spessore umano e della energia vitale troppo presto soffocata. Erano presenti in sala, oltre al pubblico che segue sempre con passione questa rassegna, i genitori di Andrea Ceraso e Fiorenza Beltrami figlia di Wolmer. Ospiti illustri anche il Maestro Fausto Di Cesare, celebre didatta e concertista di livello mondiale, che fu primo insegnante di Andrea, e poi due fisarmonicisti di fama internazionale come Giancarlo Caporilli e Vincenzo Galassetti. Il M° Caporilli ricorda, come particolare curioso, di aver stretto amicizia con Wolmer Beltrami durante una serata nel ristorante “Da Benito” proprio nel territorio di Velletri. Alla fine del concerto omaggio floreale alle artiste e medaglie ricordo che sono state consegnate anche ai genitori di Andrea Ceraso e alla figlia di Wolmer Beltrami.

Sembra estremamente utile concludere con due citazioni dalla brochure della rassegna per dare ancora più luce alla intensità del concerto. “La musica è nobile solo quando si fa strumento di comunione. Non posso fermare la mia vita. Ognuno ha il diritto e il dovere di portarla in alto.” (Andrea Ceraso) “La musica ha un significato universale, è il linguaggio che l’intera umanità può capire perché parla all’anima. L’amo tutta in modo profondo e viscerale: la musica leggera perché rappresenta l’ambiente in cui ho sempre vissuto e voluto vivere; quella classica, e in particolare la sinfonica, perché è una delle più grandi manifestazioni della creatività, dell’intelligenza e della genialità dell’uomo; il jazz perché rappresenta la libertà e il trionfo della fantasia.” (Wolmer Beltrami)