“Un Carabiniere da marciapiede” di Ciro Francesco Luongo presentato a Velletri
Giovedì 5 dicembre, nella Sala Tersicore del Comune di Velletri, si è svolta la presentazione del libro Un Carabiniere da marciapiede, scritto da Ciro Francesco Luongo. L’evento, organizzato dall’Ufficio della Presidenza del Consiglio Comunale di Velletri, ha rappresentato un’occasione per riflettere su un periodo cruciale della storia italiana e sul ruolo centrale delle forze dell’ordine nella lotta contro il terrorismo di qualunque colore politico.
Il tavolo dei relatori ha visto la partecipazione, oltre all’autore Ciro Francesco Luongo, del Presidente del Consiglio Comunale di Velletri Salvatore Ladaga, del Sindaco Ascanio Cascella – il quale dopo i saluti ha dovuto lasciare la sala per altri impegni istituzionali – di Massimo Tosti, direttore del giornale La Torre in qualità di moderatore, e di Ottavia Lavino, dello staff della presidenza. Tra il pubblico, una presenza di rilievo è stata quella del Capitano Andrea Semboloni, Comandante della Compagnia Carabinieri di Velletri.
Salvatore Ladaga, introducendo l’incontro, ha dichiarato: «Questo libro vuole offrire uno spaccato di un’Italia dilaniata dalla lotta armata sia di estrema destra che di estrema sinistra, che aveva come obiettivo finale uno Stato a volte colpito duramente, a volte vincitore grazie all’impegno dei suoi uomini, magistrati, forze dell’ordine e politici. Ogni atto di terrorismo, proveniente da cellule estremiste tra gli anni sessanta ed ottanta, ha provocato una ferita importante ed è biasimabile qualunque colore abbia avuto. Erano quelli anni difficili – ha proseguito il Presidente del Consiglio Comunale – e da figlio di un militare, ho sempre guardato con occhi più che attenti le pagine della storia. La mente ripercorre fatti accaduti in tante piazze italiane, oggi ne accadono di altre. L’Italia ne ha sofferto, ne soffre, e guardando Velletri, anche la nostra città non è immune da ferite, amplificate a volte da contesti sociali poco attenti a correggere perché orientati in direzioni poco costruttive e posizioni ancor meno obiettive».
Il libro Un Carabiniere da marciapiede è una profonda testimonianza di ventun anni trascorsi nell’Arma dei Carabinieri, in un periodo storico segnato da tensioni sociali e politiche. Attraverso ricordi vividi e intensi, Luongo racconta episodi chiave come il disastro ambientale di Seveso nel 1976, l’omicidio del giudice Occorsio, la fuga di Herbert Kappler, l’assassinio di Aldo Moro nel 1978 e la tragica strage di Bologna nel 1980. Il libro si propone di offrire un’immersione autentica nell’Italia degli anni di piombo, raccontando i sacrifici e il coraggio di chi ha operato per difendere la stabilità dello Stato.
Durante la presentazione, l’autore ha condiviso alcuni episodi tratti dal libro, regalando al pubblico uno spaccato reale e coinvolgente delle difficoltà e delle sfide affrontate dai Carabinieri nella lotta contro il terrorismo. L’evento si è concluso con un caloroso applauso e un dibattito aperto con il pubblico, che ha riconosciuto l’importanza di tramandare testimonianze come quella di Luongo. Un Carabiniere da marciapiede non è solo un resoconto di esperienze professionali, ma una lezione di sacrificio, resilienza e amore per il proprio Paese. Un’opera che invita alla riflessione e alla consapevolezza, offrendosi come strumento per comprendere una parte fondamentale della nostra storia recente.
L’autore del libro Ciro Francesco Luongo, maresciallo maggiore dell’Arma dei Carabinieri, ha prestato servizio per oltre vent’anni con dedizione e coraggio. Entrato nell’Arma a soli 17 anni, ha dedicato la sua vita al servizio dello Stato, affrontando i pericoli della lotta contro il terrorismo durante i difficili anni di piombo. Luongo ha prestato servizio alla Sezione Speciale Anticrimine di Roma, collaborando con figure di spicco come il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Durante questa esperienza, ha partecipato a delicate operazioni contro esponenti del terrorismo nazionale e internazionale, ricevendo sette Encomi Solenni per il suo lavoro. Dopo il suo congedo, avvenuto nel 1990, Luongo ha continuato a servire lo Stato in ambiti civili, ricoprendo il ruolo di responsabile della sicurezza presso una società farmaceutica dal 1991 al 2012. Per il suo impegno, nel 1996 è stato insignito dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica. Nonostante il suo ritiro dall’attività operativa, Luongo ha continuato a investire nella sua formazione, conseguendo nel 2014 una laurea in Scienze Religiose presso l’Università Pontificia della Santa Croce di Roma.
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