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Un autunno ricco di letture…solo qualche titolo           

Un autunno ricco di letture…solo qualche titolo           
Ottobre 27
19:12 2023

Agenda del Risparmio, Psicologia, Romanzi gialli e del mistero,  Sport, Trekking       

L’agenda del risparmio a cura di Mauro Meazza e Debora Rosciani, conduttori di Due di Denari su Radio 24, ed. Sole 24ore

Risparmiare è essenzialmente prendere in mano il nostro destino economico

L’Agenda del Risparmio 2024 a cura dei giornalisti di Radio 24, conduttori del programma Due di Denari, Debora Rosciani e Mauro Meazza. Anche nel 2024, il volume accompagnerà le famiglie che scelgono di annotare sul proprio taccuino entrate e uscite, conti e spese, oltre che ad annotare compleanni, scadenze, incombenze e impegni piacevoli. L’agenda offre, inoltre, informazioni e consigli sparsi tra le settimane dell’anno.

I due conduttori, che hanno appena ricevuto il Premio StampAmica dell’Associazione Konsumer Italia ‘per la capacità di spiegare con parole semplici temi complessi’, presentano tra le settimane dell’agenda indicazioni e consigli suddivisi in tre gruppi: «Abbiamo scelto, tra gli argomenti che ci proponete durante il nostro programma Due di Denari, con i vostri messaggi e le vostre domande, di fornirvi un po’ di indicazioni che trovate sotto la voce “Investire” sulle caratteristiche delle varie categorie di strumenti finanziari, quali «Azioni», «Derivati», «Trading online»; alcuni consigli per le più frequenti e diffuse voci di spesa, come mutuo, affitto, elettricità, trasporti, invece, li troverete in un gruppo chiamato “Risparmiare”; e, quando in alto nella pagina leggete “Difendersi”, trovate le schede delle maggiori associazioni dei consumatori, tratte dai siti ufficiali. Di settimana in settimana abbiamo invece inserito le decine di sigle spesso ostiche che punteggiano il nostro rapporto con il denaro: da Adr a Mifid, passando per Pos, Tegm, Ltv e molte altre», spiegano gli autori.

Dalla spesa quotidiana alle uscite straordinarie (l’auto che si rompe, una multa, la rata del mutuo che cresce a causa dell’aumento dei tassi di interesse, le spese condominiali) le voci da considerare sono tante e potrebbero sembrare sufficienti per abbandonare qualsiasi proposito di risparmio. E, come se non bastasse, ci sono sempre situazioni in cui gli attori della finanza hanno tradito le aspettative dei risparmiatori: individui, famiglie e anche imprese. L’Agenda del Risparmio 2024 è un supporto che orienta le famiglie verso un risparmio intelligente guidando le persone attraverso il labirinto delle finanze e fornendo un aiuto concreto.

«Appuntate, evidenziate, scarabocchiate come volete. Ogni settimana trovate spazi per le entrate e uscite del giorno. In fondo all’Agenda righe e colonne per i conti del mese e qualche pagina bianca per gli appunti».

Autori Debora Rosciani. Dai primi anni Duemila la voce delle Borse e del risparmio su Radio24. Ha ideato e condotto trasmissioni sempre orientate alla diffusione delle notizie e delle nozioni necessarie ai risparmiatori, sia a quelli più preparati sia – soprattutto – a quelli più in difetto di consapevolezza finanziaria.

Mauro Meazza. Milanese, è al Sole 24 Ore da più di trent’anni, la metà dei quali trascorsi occupandosi di Norme & Tributi, scrivendo e parlando di fisco, pensioni, giurisprudenza. Tiene anche corsi di giornalismo economico alla Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano

Storia della psicoterapia delle psicosi Luoghi, teorie e sviluppi di una ricerca internazionale a cura di Gianfranco De Simone e Paolo Fiori Nastro, L’Asino d’oro edizioni

La ricerca d’avanguardia, in oltre 100 anni, svolta da alcuni psichiatri coraggiosi in ospedali e cliniche isolate in varie parti dell’Occidente, verso aree sconosciute della mente psicotica.

 Storie di luoghi della follia, storie di uomini che in quei luoghi hanno vissuto e operato per anni, con l’obiettivo di affrontare quotidianamente malati mentali gravi in un rapporto di psicoterapia. A partire dai primi decenni del Novecento, direttori illuminati provarono infatti a organizzare l’attività clinica di questi luoghi di cura, per rendere possibile nel modo migliore lo svolgersi della psicoterapia, sia individuale che di gruppo. Il volume racconta le straordinarie vicende e il coraggio di questi medici, spesso derisi e stigmatizzati come illusi, che iniziarono a confrontarsi con la solitudine dello psicotico, passando giornate intere insieme ai malati. Ad accomunarli, un’unica sfida: la ribellione alle condizioni patologiche dei pazienti, l’intenzione di conoscere e comprendere la loro realtà interiore, la loro mente alterata, e di curarne la sofferenza, contro la rassegnazione custodialistica della psichiatria imperante. Comune era la nuova volontà di trovare un metodo per rapportarsi e intaccare il mondo autistico del paziente. Dal Burghölzli, storico ospedale psichiatrico universitario di Zurigo, diretto da Bleuler, alle esperienze ad impostazione fenomenologica, dalle cliniche americane Menninger e Chestnut Lodge, alle esperienze in Francia, la ricostruzione giunge fino al lavoro di Ferdinando Barison a Padova, Fabrizio Napolitani e Massimo Fagioli a Roma.

CURATORI Gianfranco De Simone. Psichiatra e psicoterapeuta, è direttore della Scuola di psicoterapia dinamica Bios Psyché. Dal 1974 al 1978 è stato assistente alla cattedra di Clinica delle Malattie nervose e mentali dell’Università di Siena, svolgendo attività di formazione e ricerca presso la Cornell University di New York, la Salpetrière di Parigi e il Dipartimento di psiconeurofisiologia dell’Università di Goteborg. Dal 1980 al 2010 è stato specialista ambulatoriale presso il CSM RM/15 con psicoterapie a lungo termine per pazienti psicotici gravi. Dal 2002 al 2008 docente ai Seminari didattici presso la Cattedra di Psicologia clinica dell’Università Chieti-Pescara. Dal ‘75 all’81 ha fatto psicoterapia individuale con il Prof. Massimo Fagioli e dal ‘76 al 2016 ha partecipato ai Seminari di Analisi collettiva tenuti dallo stesso Prof. Fagioli.

Paolo Fiori Nastro. Laureato in Medicina e Chirurgia, Specializzato in Neurologia (1982) e in Psichiatria (1989), ha svolto in ambito psichiatrico la sua attività clinica al Policlinico Umberto I dove ha dato inizio e coordinato il primo dottorato di ricerca in Psichiatria intitolato “Psichiatria: interventi precoci nelle psicosi”. Ha collaborato con le Università di Birmingham, Colonia, Berna, Lille e inoltre con l’Albert Einstein College of Medicine New York, King’s College, Maudsley Hospital Londra.

GLI AUTORI – Mariapia Albrizio, Maria Chiara Aliquò, Andrea Cantini, Viviana Censi, Michol Consolazione, Antonino Corallo, Claudia Cristofari, Gianfranco De Simone, Paolo Fiori Nastro, Beniamino Gigli, Vanina Migliorini, Franco Montebovi, Mario Palermo, Andrea Piazzi, Pieritalo Pompili, Emanuela Popoli, Miriam Scarciglia, Henry Luca Stefani, Ester Stocco.

La stagione dell’Isola, nel romanzo di Daniela Frisone il viaggio nell’anima di un Sud indefinito, tra leggende e misteri, Edizioni Tipheret

Il libro è ambientato all’inizio di questo millennio in un’isola di un Sud indefinito. Qui tutti si conoscono e la vita scorre lenta, secondo il volgere delle stagioni e delle generazioni. In questo microcosmo, Cristina Francese, una giornalista squattrinata che arrotonda aiutando un’amica a portare avanti l’unica libreria dell’isola, decide di scavare nel fondo di una storia perduta: la scomparsa di una coppia di anziani avvenuta quindici anni prima. Quando Cristina riesuma l’inchiesta sulla misteriosa sparizione dei coniugi Cammara dalla Casa del Merlo, le indagini delle forze dell’ordine sono giunte ormai a un punto morto e da tempo è calato il silenzio sulla vicenda.

Le sue indagini scavano dentro l’anima più profonda dell’isola, tra le genealogie delle famiglie del luogo, tra le rispettive fortune e le improvvise disgrazie, facendo emergere le ombre del passato ma anche il fardello di responsabilità e pregiudizi sociali che ci si tramanda di padre in figlio. Tra i nodi delle complesse dinamiche individuali, sociali, psicologiche e antropologiche che avvinghiano la popolazione dell’isola e la costringono a vivere entro un ristretto cerchio di possibilità, Cristina scopre il pactum sceleris che si nasconde dietro la misteriosa scomparsa dei coniugi e l’uso strumentale che viene fatto di superstizioni e leggende. La credulità popolare serve ad alcuni loschi personaggi per coprire i loro crimini e alla comunità per effettuare una rimozione collettiva di eventi che, senza una spiegazione plausibile, avrebbero provocato dolore e frustrazione. La soluzione del giallo coincide con il processo interiore di progressivo distacco ed emancipazione della protagonista dalle sue radici isolane, per affrontare con coraggio e determinazione una nuova vita in una metropoli del Nord. «Uomini e donne, famiglie intere – si legge nella quarta di copertina – rispondono a un mondo surreale che fa da eco a una Sicilia antica e per certi versi dimenticata, in ogni caso distante da un Nord in cui si accampa l’astrusa visione di metropoli indefinite e lontane».

Una scrittura densa, mai banale; la vivida descrizione di personaggi e vicende talvolta surreali; il sovrapporsi di molteplici chiavi di lettura; gli echi letterari che rimandano al Verga e al Marquez di Cent’anni di solitudine; il fascino di situazioni narrative che evocano un mondo quasi fiabesco e ancora tutto da scoprire, coinvolgono il lettore nelle pieghe di un’atmosfera magica e ricca di simboli e fanno de La stagione dell’Isola una lettura appassionante e coinvolgente.

Daniela Frisone (Siracusa, 1972), autrice del blog “Questa non è una matita” sul portale tamtamtv.it, ha collaborato alle pagine di cultura dei quotidiani «La Sicilia» e «Il Mattino di Padova». Tra i vari saggi, ha pubblicato Sicilia, l’avanguardia (Firenze, 2013) e L’inchiostro e l’archeometro. Enrico Cardile tra esoterismo e letteratura, con Sebastiano Grimaldi (Acireale, 2019). Negli ultimi anni si è dedicata allo studio del simbolismo, suoi articoli sono apparsi su «Rivista di Letteratura Italiana», «Avanguardia» e «Mondi». La stagione dell’Isola è la sua prima opera di narrativa.

Il conte di ponte Sisto di Maurizio Milazzo Prefazione di Michele La Ginestra Illustrazioni di Franco Mariani, Infinito edizioni

Romanzo di delitto e castigo, di falsità e riscatto, Il conte di ponte Sisto narra delle doppiezze e dei tradimenti di cui sono vittime il giovane programmatore precario Fabio e l’anziano senza fissa dimora ed ex legionario Mariano, detto “il conte”. Entrambi cercano riscatto e verità in una Roma contemporanea fatta di ingiustizia e oscure trame, dove angeli della notte come Alis sono costretti a prostituirsi per sopravvivere.  Del conte rimane oggi forse una targa commemorativa affissa a un pilone del ponte sotto cui risiedeva. Ma di lui e di Fabio è bene leggere la vicenda, per comprendere. Perché, come spiegava Alexandre Dumas, la cui opera più nota, Il conte di Montecristo, riecheggia in questo libro fin dal titolo, la storia si ripete e si ripeterà.

“Milazzo ci fa entrare in un mondo che non conosciamo e che, di solito, cerchiamo di evitare: quello degli ‘ultimi’, di coloro che hanno perso tutto, ma che, stranamente, hanno quella voglia di vivere appieno la propria esistenza, sconosciuta a molti benestanti”. (Michele La Ginestra)

L’autoreMaurizio Milazzo (Roma, 1968), informatico di formazione, è presidente dell’associazione Promoit ETS, con la quale persegue progetti di solidarietà dal 2006. Volontario e consigliere nel nucleo di Protezione civile dell’Arma nazionale dei Carabinieri “Roma 1” ODV, è membro del Presidio territoriale della prefettura 23 della Caritas Diocesana, con il quale supporta i soggetti disagiati del territorio di Roma sud. Ha collaborato con radio, tv e giornali locali e ha all’attivo la pubblicazione di quattro romanzi.

C’era una volta il (mio) tennis di Claudio Pistolesi, Prefazione di Adriano Panatta, Gremese Editore

 Le storie, gli incontri, gli aneddoti di un campione del tennis in un libro emozionale che segna un’epoca indimenticabile

Un libro rivolto a tutti gli appassionati di tennis che condurrà il lettore nei meandri più reconditi del professionismo estremo di questo sport, dentro e fuori dal campo: lo scrittore protagonista di questa serie di storie e incontri nel lungo viaggio che ne ha segnato la carriera di campione è Claudio Pistolesi, conoscitore come pochi altri della ribalta tennistica mondiale. C’era una volta il (mio) tennis, con la prefazione di Adriano Panatta, narra emozioni, tensioni, frustrazioni, speranze, illusioni e gioie dei giocatori e dei loro allenatori in un excursus che spazia dal tennis “romantico”, che Pistolesi ha giocato in un’epoca marcata da nomi quali McEnroe, Borg e Connors, a quello moderno, contrassegnato dai successi di Federer, Djokovic e Nadal. Pistolesi, che oggi vive negli Stati Uniti ed è un affermato imprenditore e coach internazionale – Director of tennis program per JTCC / Bolles in Florida e fondatore e CEO della Claudio Pistolesi Enterprise – scrive il suo lungo racconto a ruota libera, con semplicità e schiettezza, condividendo insieme ai lettori le mille vicende che lo hanno visto protagonista o testimone, tra tornei, spogliatoi, allenamenti e viaggi ai quattro angoli del globo, a tu per tu con i grandi e grandissimi del tennis professionistico (e qui ci sono quasi tutti!).

I suoi ricordi lasciano affiorare gli entusiasmi, le tensioni, le speranze e le delusioni che questo sport straordinario porta con sé, insieme ai profondi mutamenti che ne hanno cambiato le dinamiche di gioco nel corso degli ultimi trent’anni. E tra tante emozioni vissute in prima persona, c’è anche posto per gli aneddoti più scanzonati e divertenti della sua movimentata vita sportiva: come quella volta che gli toccò – nelle vesti di allenatore – rincuorare Federer per aver perso una finale contro un “suo” atleta, oppure quando agli US Open di NYC (di fronte a 20.000 spettatori), giovane tennista avversario del mito statunitense Connors, fu scambiato per un suo tifoso e prontamente bloccato all’ingresso del campo…

CLAUDIO PISTOLESI (Roma, 1967) ha iniziato a giocare da giovanissimo. È stato Campione del mondo Junior ITF nel 1985. Il 12 aprile 1987 ha conquistato un titolo ATP a Bari, raggiungendo il suo miglior ranking il 17 agosto 1987, alla posizione numero 71, e detenendo nel 1988, per due settimane, il titolo di numero uno italiano. La sua carriera da allenatore di tennis è cominciata nel 1995 quando è diventato coach della statunitense Monica Seles, ed è proseguita poi insieme a molti altri giocatori di livello internazionale. Oggi presiede e dirige la società da lui fondata, la Claudio Pistolesi Enterprise, e gestisce a Jacksonville – dove risiede – il JTCC Florida (Junior Tennis Champions Center) succedendo all’ex Top 10 e storico director dell’ATP Brian Gottfried.

Il grande anello verde di Roma di Carlo Coronati, Edizioni il Lupo

Una nuova guida per trekker urbani alla scoperta di percorsi originali nel verde

Dopo il successo di Roma, guida insolita per esploratori urbani, Carlo Coronati ha preparato un nuovo libro ricco di percorsi originali nel verde che ricopre un’area ancora più vasta, alla scoperta su due piedi della Città Eterna: IL GRANDE ANELLO VERDE DI ROMA A PIEDI.

Il volume, che gode della prefazione di Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, è disponibile ora in libreria e sulle principali piattaforme digitali per Edizioni il Lupo: un manuale pratico di trekking urbano che regala l’idea di un giro nella natura in 115 Km divise in 7 tappe. Il volume – arrricchito da mappe dettagliate e consigli per i trekker meno esperti – è rivolto a camminatori “speciali”, quelli che vogliono sentirsi soli o dolcemente accompagnati, lontani dalla folla: presenti anche indicazioni sul grado di percorribilità ciclabile per gli appassionati delle due ruote.

Numerose le tappe e i punti di partenza di questo grande anello in 7 giorni come fosse un “cammino di scoperta”. Luoghi da scegliere personalizzando il proprio orientamento, seguendo un cerchio non geometricamente perfetto ma suggestivo nel territorio che si svela agli occhi e sotto le suole: tra le aree prescelte il Parco del Pineto, Riserva Naturale Monte Mario, Ponte Milvio, Parco dell’Aniene, Ponte Mammolo, Villa Gordiani, Porta Furba, Caffarella, Appia Antica, Cecchignola, Eur, sponde del Tevere, Ostiense Piramide, Testaccio, Trastevere e per finire Villa Sciarra e Villa Pamphilj.

Una ricerca e una scoperta di una città allegra e gentile da difendere e valorizzare in quei luoghi “minori” ricchi di memoria; un inno “all’altra bellezza” di un mondo verde e periferico che si fa scoprire con lentezza e curiosità, col gusto delle deviazioni e quel tanto di avventura che sanno regalare i parchi e le riserve naturali della capitale più verde d’Europa.

«Il Grande Anello Verde a piedi di Roma all’interno del raccordo anulare – commenta l’autore – non ha bisogno di certificazioni e autorizzazioni; è espressione genuina della voglia di girovagare come fanno e sanno i “flâneur” francesi intrufolandosi fra borghetti, angoli di città remota e antica, aree verdi insospettabili, che sono lo specchio dei tempi, della sua ruralità ancora attuale e della sua crescita. Ho voluto documentare, attraverso i molteplici percorsi che ho sperimentato in prima linea, una città che non sa di abbandono ma è curata e abbellita da cittadini, associazioni e volontari che le vogliono bene salvaguardando tutti quei luoghi dove la massa dei turisti non va. Qui la street art ormai trionfa, regala scenari inaspettati e sempre nuovi, palcoscenici di un film in continuo divenire.»

Tra i suoi meriti, questo libro fa riscoprire sicuramente il bisogno e la voglia di camminare, che significa non solo svolgere un moto salutare, ma anche e soprattutto incontrare, parlare, curiosare, non dare nulla per scontato e conosciuto, scoprire, sorprendersi, arricchirsi, emozionarsi: «Camminare in una grande metropoli – conclude Coronati – vuol dire anche vigilare, una vigilanza attiva, sentirsi una sorta di “sentinella del territorio”, capace di capire le tante realtà che si incontrano, ma anche imbattersi, a volte, nel disagio e nella precarietà della vita. Capire queste realtà e non voltarsi per non vedere apre ad una conoscenza dinamica per non chiudersi in stereotipate visioni di “decoro”. Un movimento che aiuta anche a comprendere che il cuore di una città pulsa di differenze sociali, dialettiche, di immagini da ricomporre come un puzzle in eterno disordine. Una città come un giocattolo da smontare e rimontare per capire come è fatto e come funziona».

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