Giorgio Marchesi
legge Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio
Con un contributo di Marisa Fenoglio. Copertina di GiPi.
Johnny, un giovane studente cresciuto nel culto della letteratura e del mondo anglosassone, dopo l’8 settembre decide di sfuggire al bando del generale Graziani e alle responsabilità civili, ritirandosi lontano dalla città per concentrarsi unicamente sulla letteratura. Johnny, la Resistenza e le Langhe sono i tre protagonisti di questa storia, cronaca della guerra partigiana, epopea antieroica in cui l’autore proietta la propria esperienza in una visione drammatica.
Beppe Fenoglio nasce ad Alba il 1° marzo 1922 e vi trascorre quasi tutta la vita, esclusi i mesi del servizio militare a Roma. L’8 settembre ritorna sulle Langhe, dove combatterà tutta la guerra partigiana, sino alla Liberazione. Si era fatto una profonda cultura letteraria sui poeti e sugli scrittori inglesi, e sulla civiltà anglosassone nel suo complesso, che ammirava come antidoto e rivalsa sulla meschina realtà provinciale del fascismo. Dopo la guerra si impiegò in una ditta vinicola di Alba, per cui tenne la corrispondenza estera. Muore a Torino il 18 febbraio 1963,
Il suo esordio avviene nel 1952 con I ventitre giorni della città di Alba (Einaudi) cui segue nel 1954 La malora (Einaudi). Nel 1959 appare il romanzo Primavera di bellezza, diretto riflesso della sua esperienza nell’esercito italiano. Il partigiano Johnny, la grande «cronaca» della guerriglia apparsa postuma da Einaudi nel 1968 ne costituisce il seguito cronologico. Postumi sono apparsi anche il volume di racconti Un giorno di fuoco (che comprende anche il romanzo Una questione privata, Garzanti, 1963) e il romanzo giovanile La paga del sabato (Einaudi, 1969).
Giorgio Marchesi, attore di cinema e televisione, è uno dei protagonisti delle serie tv Braccialetti rossi e Un medico in famiglia. Sul grande schermo, lo ricordiamo in ACAB di Stefano Sollima. Sua è la voce della serie audio di Marcello imoni con il personaggio Girolamo Svampa. |
|
|
Concita De Gregorio
legge Archivio dei bambini perduti di Valeria Luiselli |
|
|
|
Lei giornalista, lui acustemologo, entrambi archivisti delle voci e delle eco del mondo: dopo quattro anni passati a censire insieme le lingue di New York, lui decide di andare alla ricerca dei suoni fantasma degli Apache negli stati del sud. Lei lo segue, per rallentare la separazione che inesorabile li aspetta alla fine del viaggio e lavorare a un progetto sui minori che attraversano la frontiera degli Stati Uniti. Insieme a loro il figlio di lui e la figlia di lei che assorbono suoni e pensieri.
Valeria Luiselli (Città del Messico, 1983) è autrice di due romanzi, Volti nella folla e La storia dei miei denti e dei saggi Carte False e Dimmi come va a finire, tutti pubblicati da La Nuova Frontiera. Collabora abitualmente con numerosi giornali e riviste di lingua spagnola e inglese tra cui The New York Times, The New Yorker, Granta, The Guardian, El País e McSweeney’s. Le sue opere, tradotte in più di venti lingue, hanno vinto importanti riconoscimenti internazionali come il Los Angeles Times Book Prize e l’American Book Award. Valeria Luiselli è stata due volte finalista del National Book Critics Circle Award e del Kirkus Prize. Attualmente vive a New York.
Giornalista e scrittrice, Concita De Gregorio è una firma storica de “la Repubblica” e ha diretto per tre anni “l’Unità”. Ha pubblicato saggi e romanzi molto amati dal pubblico, Così è la vita e Nella notte sono anche audiolibri letti dalla stessa Concita De Gregorio. |
|
|
|
Fabrizio Bentivoglio
legge L’animale morente di Philip Roth |
|
|
|
David Kepesh, professore universitario di critica letteraria, è malato di desiderio, e la sua malattia si chiama Consuela Castillo, una ragazza cubana, alta e bellissima, di ventiquattro anni, che sconvolge la sua vita nel modo piú tragico e inaspettato. Sotto la penna magistrale di Philip Roth, figure di uomini e donne ricche di cruda sensualità ridisegnano in modo nuovo l’immutata fragilità degli esseri umani.
Philip Roth ha vinto il Premio Pulitzer nel 1997 per Pastorale Americana. Nel 1998 ha ricevuto la National Medal of Arts alla Casa Bianca, e nel 2002 il più alto riconoscimento dell’American Academy of Arts and Letters, la Gold Medal per la narrativa. Ha vinto due volte il National Book Award e il National Book Critics Circle Award, e tre volte il PEN/Faulkner Award. Nel 2005 Il complotto contro l’America ha ricevuto il premio della Society of American Historians’ prize in qualità di “miglior romanzo storico di tematica americana per il 2003-2004”. Recentemente Roth ha ricevuto I due più prestigiosi pen Award: nel 2006 il PEN/Nabokov Award e nel 2007 il PEN/Bellow Award. Roth è l’unico scrittore americano vivente la cui opera sia pubblicata in forma completa e definitiva dalla Library of America. Nel 2011 ha ricevuto la National Humanities Medal alla Casa Bianca, ed è poi stato dichiarato vincitore della quarta edizione del Man Booker International Prize.
Attore prediletto di Gabriele Salvatores (Marrakesh Express, Turné, Happy Family), e di Silvio Soldini (L’aria serena dell’ovest, Un’anima divisa in due, Le acrobate), Fabrizio Bentivoglio ha lavorato con i principali registi italiani, tra i quali Gabriele Muc-cino (Ricordati di me), Michele Placido (Un eroe borghese) e Pupi Avati (Una sconfinata giovinezza).Per Emons ha letto Notti bianche di F. Dostoevskij e L’insosteni-bile leggerezza dell’essere di Milan Kundera. |
|
|
|
|
LIBRI |
Harald Gilbers
L’inverno della fame
traduzione di Angela Ricci |
|
|
|
È il 1947 e il commissario Oppenheimer viene chiamato sulla scena di un crimine nel bel mezzo dell’inverno berlinese. Apparentemente non c’è molto su cui indagare: Il morto è un ladro sorpreso a rubare dal suo padrone. Un banale caso di legittima difesa. Ma Oppenheimer ha dei dubbi che vengono rapidamente confermati quando il suo collega Billhardt scompare senza lasciare traccia. Il commissario si rende conto di essersi avventurato in un labirinto di tradimenti e inganni. Ma questo non lo ferma e continuando a indagare scopre che la cospirazione arriva fino agli alti ranghi del dipartimento di investigazione criminale…
Harald Gilbers Nato a Monaco di Baviera nel 1969, ha studiato letteratura inglese e storia moderna e contemporanea. Prima di diventare regista teatrale, ha lavorato come giornalista delle pagine culturali e per la televisione. I suoi gialli sono tradotti in francese, polacco, danese e giapponese e inglese. Il primo romanzo della serie dell’ex commissario Oppenheimer, Berlino 1944 ha vinto il Glauser Preis 2014, uno dei più importanti riconoscimenti per i gialli in Germania, mentre il secondo romanzo, I figli di Odino ha ottenuto in Francia il Prix Historia 2016. |
|
|
111 luoghi di Biella che devi proprio scoprire
V. Bazzan, M. Gasparini, B. Sartorello, B. Scomparin
include anche i dintorni |
|
|
|
Cosa ci fanno dei pinguini in un torrente? Avete mai indossato la leggerezza? Riuscite a immaginare un balcone di 60 km? Riservata e operosa, Biella è uno scrigno sigillato con un filo di lana; custodisce arte, natura e la creatività del made in Italy. 111 luoghi, storie e personaggi per districare con grazia il suo tessuto tinteggiato di valli fiorite, antichi vigneti e illustri personaggi che con il loro ingegno l’hanno resa Città Creativa Unesco. CON IL PATROCINIO DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI BIELLA
Vittoria Bazzan, nata a Padova ma cresciuta a Biella. Una laurea in Lettere Moderne all’università di Torino e poi il master Identità, Creatività e Territorio, organizzato dall’Università del Piemonte Orientale, focalizzato sul Biellese.
Barbara Sartorello è una biellese innamorata della sua terra. Scrive racconti per progetti letterari ed editoriali.
Bruno Scomparin, biellese di nascita, autore del libro Le ricette del Cammino – verso Santiago de Compostela.
Monica Gasparini, medico biellese, è viaggiatrice curiosa e appassionata di trekking. È autrice di numerosi racconti, ha scritto un romanzo ambientato nel biellese, Parole Bianche, di prossima pubblicazione. |
|
|
|
111 luoghi di Trastevere che devi proprio scoprire
Giovanna Santirocco e Gianluigi Spinaci |
|
|
|
Trastevere, rione XIII, al di là del fiume, ma cuore di Roma. Uno dei quartieri più conosciuti della capitale, e forse per i motivi sbagliati. Ogni suo scorcio è una cartolina, dalle trattorie giunge ancora il canto degli stornelli e la notte i suoi vicoli pullulano di vita notturna. Ma c’è una Trastevere più silenziosa, più antica, più vera, che resiste. Vive nelle botteghe, ai tavolini di vecchi bar, nella memoria di fontane, statue e palazzi. E c’è una Trastevere nuova, che si nutre delle energie di giovani artisti e musicisti, che cerca di recuperare la propria identità e tradizione.
Giovanna Santirocco (Roma, 1986), vive nel quartiere di Trastevere da quasi dieci anni. Ha curato diverse rubriche su alcuni giornali online e collabora stabilmente alla redazione di Ventriloco – Rivista di Trastevere.
Gianluigi Spinaci (Roma, 1989), trasteverino di nascita, ha una passione per l’A.S. Roma e per il giornalismo. Pubblicista, ha collaborato con TPI ed è uno dei fondatori e redattori di Ventriloco – Rivista di Trastevere di cui è presidente.
Considerata la particolare situazione di emergenza la quale impedisce eventi pubblici, la Redazione, in maniera commisurata alle proprie forze ed a propria insindacabile scelta, si riserva di rendere noti i titoli in uscita di cui riceve notizia. |
|
|
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento