Umberto I” disavanzo 2016 aumentato del 50% rispetto al 2015
“Oramai sono anni che denunciamo la cattiva gestione del Policlinico più grande d’Europa (l’Umberto I), attraverso interrogazioni e sedute di commissione, e abbiamo manifestato più volte le nostre criticità. Nello specifico, chiedevamo i motivi per cui il bilancio di esercizio 2016 non fosse stato pubblicato entro il trenta aprile scorso, come previsto. Ora, le nostre preoccupazioni sembrano essere fondate. Infatti, è stato pubblicato il bilancio, seppur con oltre 3 mesi di ritardo, e la situazione che ci troviamo di fronte è per certi versi sconvolgente. Il disavanzo ha raggiunto 140 milioni, con un aumento di oltre il 50% (47 milioni in più) rispetto ai circa 92 milioni del 2015.
Secondo la normativa vigente sia statale che regionale, è prevista la decadenza automatica dei direttori generali nell’ipotesi di mancato raggiungimento dell’equilibrio economico delle aziende sanitarie e ospedaliere, nonché delle aziende ospedaliere autonome. In virtù di tale aspetto, quindi, visto l’incremento “monstre” del disavanzo del Policlinico, se in teoria l’Umberto I avesse pubblicato il bilancio a fine aprile, sarebbe già stata avviata la procedura per la decadenza del dg Alessio dal mese di maggio. Invece il Direttore Generale, a ragion veduta, ha presentato la relazione in pieno agosto, a tre settimane dalla scadenza del suo mandato ( il 30 agosto). Nel ribadire la necessità di chiudere quanto prima l’esperienza di Alessio al Policlinico, ci chiediamo: adesso chi pagherà per i 140 milioni di disavanzo, maturati nel 2016? Allo stesso tempo, chiederemo conto al presidente del Lazio Zingaretti e al direttore regionale della direzione politiche della salute dott.Panella , perché non hanno controllato l’operato gestionale del manager.
Infatti, sono state sollevate una serie di problematiche, portate all’attenzione della Regione, su una serie di delibere adottate dal Direttore Generale in tema di appalti e assunzione del personale.
Peraltro, il bilancio pubblicato presenterebbe un’altra anomalia, dato che mancherebbe la relazione dei revisori dei conti. Quindi, in sintesi, la situazione finanziaria è esplosiva, se pensiamo che al momento dell’ insediamento di Alessio nel 2012, il Policlinico universitario aveva un rosso di 80 milioni. Ora il passivo è quasi raddoppiato. A questo punto, noi continueremo a mantenere alta l’attenzione, a chiedere spiegazioni e chiarimenti su una realtà critica e preoccupante, ma qualcuno si dovrà assumere le proprie responsabilità
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