UMANE SCINTILLE – TAPPA D’AUTUNNO dal 19 al 27 ottobre 2018 Parco Santa Maria della Pietà (piazza Santa Maria della Pietà, 5) Roma
Rassegna di teatro contemporaneo
tra dissenso, poesia, risate, stupori, incontri e scontri luminosi
a cura del Collettivo Teatro Ex Lavanderia (Padiglione 31)
La tappa autunnale della rassegna Umane Scintille propone quattro spettacoli teatrali il venerdì sera e il sabato pomeriggio per rilanciare presso la Ex Lavanderia un progetto di teatro pubblico e spazi condivisi, un laboratorio di riflessione e di impegno degli artisti, come scambio di esperienze artistiche, umane e sociali, come luogo in cui possano esprimersi tutti i soggetti che agiscono esperienze teatrali, scegliendo la differenza come ricchezza. Qui tra dissenso, poesia, risate, stupori, incontri e scontri luminosi dopo una prima tappa presentata tra maggio e giugno, si continuano a produrre “Umane scintille” per diversi pubblici, anche con spettacoli per bambini. Qui la Ex Lavanderia è sempre un luogo che offre uno spazio di riflessione che consenta all’artista di confrontarsi con l’altro da sé: il pubblico e anche gli altri artisti.
Quattro appuntamenti che propongono diversi modi di fare teatro. Lo spettacolo “Lei” liberamente tratto da “I coltelli nelle galline” di David Harrower con la regia Souphiene Amiar (19 ottobre) è nato da una residenza estiva alla Ex Lavanderia, Laura Kibel presenta un particolarissimo spettacolo per bambini di burattini animati con i piedi “A piede libero” (sabato 20 ottobre), mentre nell’ambito del RAW (roma art week) 2018 Maria Gloria Sirabbella arriverà con il suo camper al Santa Maria della Pietà per presentare “Storie di identità negate” (26 ottobre). La breve rassegna chiude la sua tappa autunnale sabato 27 ottobre con il Collettivo dab_danceacrossborder che presenta “We are the birds of the coming storm” interpretato anche da migranti richiedenti asilo politico e rifugiati.
Info 393 9929813/ 3296887777
FB @umanescintille
Ingresso consapevole a offerta libera (consigliato minimo 5 €)
Venerdì 19 ottobre, ore 21.00
LEI
liberamente tratto da “I coltelli nelle galline” di David Harrower
con Jun Ichikawa, Mariano Aprea, Michael Ounsa
regia Souphiene Amiar
costumi Marina Sciarelli
luci Livia Caputo
Nella campagna, William e sua moglie vivono ai margini del villaggio e lavorano nei campi. In questa ruvida vita legata a credenze antiche, la giovane donna guarda e nomina il mondo che la circonda, il cielo, la terra … Capire il suo ambiente significa essere più vicini a ciò che non può toccare: Dio.
“Spingo i nomi in quello che succede come quando spingo il mio coltello nel ventre di una gallina per andare nel più profondo delle cose, anche se per questo dovessi attraversare il confine del bene”
Nonostante le superstizioni e il disprezzo dei mugnai, i contadini devono andare al mulino di Gilbert Horn, dove macinano il loro grano. È lì che il mugnaio sfiderà la giovane donna a trascrivere i suoi pensieri. “Annota ciò che hai visto mentre andavi al mulino, mostrami che nel villaggio non ci sono solo contadini con la testa marcia che puzza di merda”
L’interesse del regista si è concentrato su due temi, in particolare il linguaggio e il riflesso della mutazione di una società attraverso tre personaggi. Diverse metafore appaiono nel testo tra il linguaggio e l’evoluzione di questa micro società. Il testo ha spinto il gruppo a mettere in discussione la forma e la complessità del linguaggio. La sintassi primitiva, ritmata, punteggiata, acuta, immediata porta a un linguaggio raffinato e poetico, come il grano che diventa farina descrive il movimento di un’umanità in divenire, il mondo contadino che sta morendo e una modernità che avanza, in cui ogni personaggio compie un viaggio allo specchio con la storia umana.
Sabato 20 ottobre, ore 17.00
A PIEDE LIBERO
di e con Laura Kibel
Il teatro dei piedi, a metà strada tra il mimo e i burattini, è stato valorizzato e reinventato dall’artista veronese Laura Kibel che ne ha sviluppato le tecniche e i contenuti. I piedi, che si vestono di mille accessori, diventano i protagonisti dello spettacolo incarnando personaggi ironici o drammatici che raccontano storie di ieri e di oggi.
Dopo secoli di oppressione il PIEDE si è liberato. L’abolizione di scarpe, cerniere e lacci che l’avevano tenuto imprigionato a lungo, fu un evento pari alla caduta del Muro di Berlino. Finalmente il piede potè svettare nudo, flessuoso, elegante, potè cantare, esprimere i suoi sentimenti, trasformarsi, danzare, respirare e partì libero per un lungo viaggio per paesi lontani. Incontrò culture diverse, animali mai visti, si mescolò a loro. Divenne invincibile, poiché, non più compresso e sudaticcio, non puzzo più. E tutti gli vollero bene.
Venerdì 26 ottobre, ore 21.00
Nell’ambito di RAW (roma art week) 2018
STORIE DI IDENTITÀ NEGATE e FLASH MOB EMOZIONALI di Maria Gloria Sirabella
IDENTITY di Claudia Quinteri con Daniela Ciotoli
A tre anni dall’inizio del suo progetto/ricerca, “Storie di identità negate”, Maria Gloria Sirabella entra con il suo camper studio all’interno del complesso romano Santa Maria della Pietà.
L’artista espone immagini impercettibili su materiale plastico trasparente, interventi pittorici su foto, foto che danno la percezione di essere dentro l’opera o di osservarla dal di fuori: protagoniste anime abbandonate al loro destino come fantasmi che si aggirano nell’ex manicomio per denunciare anche oggi la loro identità negata. Sirabella vuole far sentire allo spettatore il pulsare di quelle vite che non destano interesse, figure umane private del loro contenuto, dando voce in questa occasione alle lettere di Camille Claudel, lettere scritte dal manicomio dove era stata abbandonata dalla sua famiglia, dimenticata come donna, negata nella sua identità di artista. L’obbiettivo di Maria Gloria Sirabella non è di esporre i fatti, ma di creare un esperienza.
FLASH MOB EMOZIONALI daranno modo di non assistere, ma di essere parte integrante della scena, della vita stessa.
Ospite del progetto quest’anno è Claudia Quintieri, artista, scrittrice, giornalista, con una sua video istallazione “identity” del 2010
Una danza emotiva allude alla riconquista della propria identità. Identity è il nome del video in cui la ballerina Daniela Ciotola balla su fotografie senza volto proiettate a terra nella ricerca di una riconciliazione con se stessa che avverrà alla fine quando le stesse fotografie su cui ha ballato scorreranno, questa volta, con il volto. Daniela è vestita di bianco, l’unica parte scoperta è il volto, quel volto che simboleggia la riappropriazione della propria interiorità.
Sabato 27 ottobre, ore 21.00
Collettivo DAB_DanceAcrossBorder
WE ARE THE BIRDS OF THE COMING STORM
(liberamente ispirato a “Il verbo degli uccelli di Farid Ad-Din Attar)
Ideazione/Messa in scena: collettivo DAB
in scena: Alagie Camara, Emus Ebel. Efosa Igbinogun, Amos Izevbokun, Francesca Lombardo, Livia Porzio
disegno sonoro live: Emanuela Serra.
una produzione DAB_ Dance Across Border
con il sostegno di: Chentro Sociale Tor Bella Monaca, IF Prana, Spettatori Migranti, Margine Operativo.
fotografie di Giada Spera
dopo lo spettacolo verrà presentato il progetto Spettatori Migranti
Il collettivo DAB_Dance Across Border è attivo a Roma dal 2016. DAB è un cantiere artistico che sviluppa progetti di formazione e ricerca artistica nei centri d’accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo.
Il Collettivo, fondato da tre attrici/danzatrici, promuove forme d’integrazione tra cittadini e migranti attraverso l’espressione artistica, con particolare attenzione al corpo, come strumento efficace di conoscenza reciproca e racconto individuale. Crediamo nell’importanza sociale, artistica e politica di un dialogo interculturale fra corpi in movimento. Lo spettacolo ha debuttato in forma di studio nel settembre 2018 al Festival Attraversamenti Multipli.
“Ho già fatto questo sogno. E iniziava sempre con una tempesta.” M.S.
Le tempeste non finiscono mai, vero? Vero.
Ma le tue ali sfidano i tuoni. Vero.
Siamo tutti: andiamo.
Siamo alati, Il cielo è condiviso, danziamo vicinissimi, disegnando traiettorie.
Se stiamo in formazione, non ci perderemo.
Se stiamo in formazione, supereremo valli e deserti. Teniamoci stretti con la coda dell’occhio.
Nel tempo in cui un corvo riempie la sua gola qui cento carovane e i loro viaggiatori scompaiono nel nulla.
Un intervento poetico, uno stormo di creature in movimento. Giungerà senza parole la risposta e risuonerà nell’aria increspata il caos generato dal nostro incontro.
Guardateci: la tempesta sta arrivando.
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