Ultima possibilità per salvare l’Imaie
L’Imaie è un’associazione privata che gestisce risorse private e non ha nessun finanziamento da parte dello Stato. Malgrado questo, con un decreto prefettizio il Governo ha dichiarato estinto l’Imaie, espropriando il patrimonio accumulato dagli artisti in questi anni. Non riuscendo a privatizzare o a chiudere gli enti inutili pubblici, questo governo, che va in giro a dire di essere liberale, ha deciso evidentemente di espropriare e nazionalizzare un’associazione privata che nulla costa allo stato e che gestisce soldi che sono degli artisti sia individualmente che collettivamente, e che negli ultimi anni sono serviti anche a promuovere attività professionali e culturali che avrebbero avuto difficoltà a trovare altre fonti di finanziamento.
Il prefetto, che a nome del governo ha liquidato l’Imaie, ha consultato tutti tranne gli artisti, che sono gli unici e veri proprietari dell’Istituto e del suo patrimonio. Bisogna fermare assolutamente questo aberrante ed illegittimo esproprio statalista del Governo. Il presidente, Edoardo Vianello, ha presentato un ricorso al Tar che verrà esaminato Giovedì 21 Maggio, e invita tutti gli artisti, che sono i soli a poter giudicare della sopravvivenza e del funzionamento dell’Imaie, ad essere presenti dalle 8 del mattino davanti alla sede del Tar in via Flaminia n° 189 (Roma) per dare una concreta testimonianza di solidarietà a chi lotterà fino all’ultimo per mantenere in vita un istituto che ha significato e continua significare molto per il futuro degli artisti.
Il Presidente, i membri del Consiglio d’Amministrazione e i soci che hanno sottoscritto il ricorso al Tar
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