Ugo Onorati alle "Giornate oncologiche dei Castelli Romani"
Venerdì 27 e sabato 28 novembre si è svolto presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati il prestigioso convegno de “Le Giornate Oncologiche dei Castelli Romani”, promosso da Adimo, l’Associazione per la Tutela dei Diritti dei Malati Oncologici. Alla due giorni di incontri hanno preso parte numerose personalità del mondo medico e sanitario e si è discusso su come raccordare la ricerca scientifica con gli aspetti che riguardano la sopravvivenza e la vivibilità del paziente colpito da malattia oncologica dopo la guarigione, dando una certificazione di qualità alla sua vita futura.
Alla conferenza hanno partecipato autorevoli personaggi del mondo politico e religioso. L’Adimo, infatti, fondata quest’anno dal Dottor Francesco Cammareri, responsabile del reparto di Oncologia del “San Sebastiano” di Frascati, ha invitato ad intervenire tra gli altri, il Vescovo della Città, Raffaello Martinelli, il quale ha colto l’occasione per sottolineare che la Chiesa si pone sempre a difesa del malato e contro ogni forma di accanimento terapeutico nei confronti del paziente. Opinione condivisa dal consigliere provinciale, Ugo Onorati, anche lui invitato alla tavola rotonda.
E proprio il Consigliere ha dibattuto su quale dovrebbe essere il ruolo della politica nel settore della sanità: «Non occorre che la politica scompaia, perché le cose vadano meglio. Serve che la politica svolga il suo ruolo, senza essere invadente o invasiva, per rimanere nella terminologia sanitaria, soprattutto si deve tornare a una più netta separazione fra responsabilità tecniche amministrative e responsabilità politiche. Solo in questo modo, probabilmente, potrebbero essere evitate politiche e scelte di parte nel campo sanitario». Sul tema Onorati, poi, è stato ancora più chiaro, lanciando nuove soluzioni: «La distinzione delle competenze deve essere netta, per il bene dei cittadini e degli operatori sanitari, oltre che della politica stessa. Al riguardo si potrebbe ipotizzare di tornare a gestire gli ospedali con consigli di amministrazione in cui siano presenti anche rappresentanti delle comunità locali».
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