Ucraina: Save the Children, la situazione dei 6,5 milioni di minori rimasti nel paese è al limite.
Ucraina: Save the Children, dopo l’orrendo attacco all’ospedale di Mariupol, dove un bambino è morto, la situazione dei 6,5 milioni di minori rimasti nel paese è al limite.
Le conseguenze della guerra si estendono ai bambini nel mondo intero
Milioni di bambini nel mondo a rischio fame, salute mentale e povertà energetica. Anche in Italia rischia di aumentare il numero di famiglie in difficoltà a causa dell’aumento delle bollette.
I diritti dei bambini in Ucraina continuano ad essere calpestati a causa di questo conflitto insensato. Non si conosce il numero esatto dei minori che hanno perso la vita dall’inizio della guerra, ma l’attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol di ieri – in cui, come riportano i media, un’altra giovane vita è stata spezzata – rappresenta una grave violazione del diritto umanitario internazionale, perché scuole e ospedali non possono diventare target per attacchi indiscriminati contro i civili.
Se i bambini che sono stati costretti a lasciare le proprie case, fuggendo attraverso il confine nei paesi limitrofi, sono oltre 1 milione, altri 6,5 milioni sono ancora nelle città ucraine, cercando riparo in rifugi sotterranei, accompagnati costantemente dalla paura e rischiando ogni istante la propria vita. Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro.
Mentre i bombardamenti continuano a intensificarsi, cibo, acqua pulita e medicine nel paese scarseggiano e potrebbero essere presto inaccessibili per molti bambini e le loro famiglie. I bambini spesso non hanno altro che i vestiti che indossano per ripararsi e si stanno ammalando perché la temperatura è molto rigida, ma trovare le medicine ormai è un’impresa ardua. Le vie di comunicazione esterne sono interrotte e riuscire ad avere accesso ad ogni tipo di bene di prima necessità è molto difficile.
I bambini hanno dovuto lasciare la scuola e, sebbene in questo momento possa apparire un problema secondario, spesso durante un conflitto l’istruzione è l’unica parvenza di normalità per evitare che i minori precipitino del baratro del disagio mentale, dovuto al trauma che stanno vivendo quotidianamente.
Save the Children chiede con forza un’immediata cessazione delle ostilità, unico modo per proteggere i bambini dalla violenza e da altre violazioni dei loro diritti
Se da un lato la preoccupazione di queste ore va a tutti coloro che stanno rischiano sotto le bombe o in fuga dalla guerra, Save the Children sottolinea che occorre non si può non considerare che l’escalation di violenze in Ucraina, è destinata ad avere un forte impatto anche sui bambini in altri paesi del mondo, proprio in un momento storico in cui stanno già sopportando il peso più gravoso della pandemia di COVID-19, dell’emergenza climatica e della peggiore crisi alimentare di questo secolo. Save the Children, sottolinea una serie di effetti a catena che, a causa della crisi ucraina, potrebbero colpire i bambini anche al di fuori dell’Europa dell’est:
Rischio fame
La dipendenza globale dalle forniture di grano di Russia e Ucraina – che nel 2019 costituiscono più di un quarto della produzione di grano a livello globale – rischia di sottrarre questo alimento alle popolazioni in contesti già fragili, come Yemen e Libano, e di far salire i prezzi del grano alle stelle. In Libano, per esempio, fino all’80% delle importazioni di questo alimento proviene da Russia e Ucraina. Il mondo sta già affrontando la peggiore crisi globale di fame di questo secolo, con circa 45 milioni di persone in 43 paesi a rischio di carestia, rispetto ai 27 milioni del 2019. Tutto ciò sta avendo un impatto disastroso sui bambini, che sono sempre i più vulnerabili in una crisi alimentare. Nel 2020, quasi 50 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni erano gravemente malnutriti[1].
Save the Children sottolinea come, la fine immediata della violenza in Ucraina non solo proteggerebbe i bambini all’interno del paese, ma impedirebbe anche il peggioramento di una situazione già catastrofica per i bambini e le famiglie al di fuori dell’Europa, che dipendono dalle esportazioni per sopravvivere.
Povertà energetica
In questi giorni, la dipendenza globale dal petrolio e dal gas russi, in particolare quella europea, è diventata più evidente. L’Europa dipende dalla Russia, infatti, per il 40% delle sue forniture di gas naturale. Il prezzo del petrolio è salito ai livelli più alti dal 2012 e i contratti sul gas naturale sono aumentati di un incredibile 35%[2]. Save the Children ha già sottolineato come, in molti paesi, questo aumento dei prezzi si aggiungerà alla già crescente crisi sul costo della vita.
Secondo i dati Istat diffusi ieri, infatti, in Italia la corsa dei prezzi rischia di gravare pesantemente sui conti delle famiglie anche nel 2022. Quelle in povertà assoluta nel 2021 sono il 7,5% del totale (1 milione 959mila su circa 26 milioni di famiglie residenti) con un lieve calo rispetto al 7,7% del 2020, ma con un aumento consistente sul 6,4% del 2019. Questa drammatica situazione si riflette anche sui minorenni: quelli in povertà assoluta nel 2021 sono il 14,2%, (+0,7% rispetto al 2021 e ben +3% in più rispetto al 2019).
La prospettiva di un ulteriore aumento dei prezzi dell’energia è incredibilmente preoccupante per le famiglie a basso reddito. Secondo l’Organizzazione, milioni di genitori si troveranno a dover affrontare scelte impossibili, come quella tra riscaldare le proprie case o dare da mangiare ai propri figli. Un ulteriore aumento delle bollette energetiche costringerà, quindi, ancora più bambini a perdere le opportunità di cui hanno bisogno per crescere, se non addirittura a vivere in case fredde e umide e ad andare a letto affamati.
Salute mentale
Chiaramente i bambini in Ucraina sono quelli che stanno soffrendo un fortissimo disagio psicologico a causa del conflitto. Ma nell’era digitale qualsiasi bambino con accesso a TV, radio, giornale, computer o telefono è consapevole del conflitto in corso e molti di loro inizieranno a comprendere che tipo di impatto ha il conflitto sui loro coetanei coinvolti. È pertanto fondamentale “spiegare ai bambini la guerra”, perché ignorare o evitare l’argomento può portare i più piccoli a sentirsi persi, soli e più impauriti, il che può influire sulla loro salute e il loro benessere. È essenziale avere conversazioni aperte e oneste con i bambini per aiutarli a elaborare ciò che sta accadendo.
Per sostenere gli interventi in emergenza di Save the Children: https://www.savethechildren.it/dona-fondo-emergenze
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