Tutto il mondo ringrazia Soru
In una sola settimana sono quasi 10.000 i cyberattivisti che da tutto il mondo hanno inviato una mail di ringraziamento e sostegno a Renato Soru, Presidente della Regione Autonoma della Sardegna. Tramite il sito Panda Passport, erano stati invitati dal WWF Internazionale a sostenere l’operato della Regione Sardegna.
L’iniziativa del WWF si era messa in moto dopo il 6 settembre, quando il consiglio Regionale aveva approvato il Piano Paesistico Regionale che stabiliva per la prima volta in Italia il divieto assoluto di nuove costruzioni in una fascia che va dai 300 ai 5.000 metri dalla costa (a seconda della vulnerabilità degli ambienti), riconoscendo la scarsità, la fragilità e il valore economico, ambientale e sociale di tale risorsa. Per la prima volta, il legislatore riconosceva attraverso norme chiare ed efficaci l’importanza della conservazione e valorizzazione delle coste sarde, del paesaggio, della biodiversità e delle peculiarità ambientali, storiche e culturali. La Sardegna, cuore dell’Ecoregione Mediterraneo decideva di tutelare le sue coste, ancora per il 70% intatte, la prima regione italiana a puntare sullo sviluppo sostenibile.
Una vera e propria rivoluzione verde, che avviene dopo anni di discutibili scelte politiche tutte incentrate sullo sviluppo edilizio. È forse il primo caso di ‘politica lungimirante’ in Italia, per quanto riguarda la tutela dell’ambiente. Per questo era importante sostenerla. Per anni la realizzazione di insediamenti turistici a mare ha occupato spiagge e coste con lottizzazioni e infrastrutture che determinavano vantaggi di breve periodo per chi costruiva e vendeva ma con notevoli svantaggi di medio e lungo periodo a scapito della collettività, delle comunità locali e dell’ambiente.
Una scelta coraggiosa che andava premiata, sostenuta, appoggiata. Anche perché non è facile e si scontra con gli enormi interessi economici dei costruttori e con una vecchia visione politica che identifica lo sviluppo economico con l’espansione edilizia. Da qui la decisione del WWF Italia di coinvolgere il WWF Internazionale che aveva messo in moto il Panda Passport: una settimana fa l’invito all’azione è apparso sul sito e in una sola settimana sono state inviate quasi 10.000 mail a Renato Soru.
Il testo della mail inviata era stato predisposto dal WWF ma si invitavano gli attivisti a modificarlo e molti l’hanno fatto. Hanno partecipato da ogni paese del mondo, ad esempio: Farid Mukhtarov, di Baku, Azerbaijan, anni 19; Md. Jamal Buiyan, di Dhaka, Bangladesh, anni 51; Jing Zhang, di Taiyuan, China, anni 19; Subita Ramos, di Luanda, Angola, anni 26; Claude Petitbon, di Rueil-Malmaison, France, anni 78; Doug Powless, di Hilo, United States, anni 86.
I paesi più attivi sono stati gli USA, il Regno Unito, l’Australia, l’Olanda.Tra i partecipanti, cinque sono del 1920 (86 anni): due svizzeri, un neozelandese, un inglese, un americano. Le femmine sono la netta maggioranza: 4.025 contro 2.531 maschi (tutti gli altri non hanno precisato il sesso).
Ha dichiarato soddisfatto Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia: ‘Siamo quasi sempre costretti a criticare i politici e gli amministratori. Questa volta, invece, abbiamo voluto ringraziare e incoraggiare chi sta facendo bene il suo lavoro, nella speranza che possa continuare a farlo ancora a lungo. Ci piacerebbe davvero poterlo fare più spesso! Il clamoroso risultato è anche la prova che sono moltissimi nel mondo coloro che quando visitano un paese straniero sono molto attenti alla sua situazione ambientale, e lo saranno sempre più’.
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