TUTELA DELLA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE E DELLA PRIVACY IN RETE
TUTELA DELLA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE E DELLA PRIVACY IN RETE: IL RUOLO DI POTERI PRIVATI DIGITALI CHE ESERCITANO FUNZIONI PARA COSTITUZIONALI
Si è tenuta venerdì 18 giugno, dalle ore 15:30, la LEZIONE MAGISTRALE “TUTELA DELLA LIBERTA’ DI ESPRESSIONE E DELLA PRIVACY IN RETE: IL RUOLO DI POTERI PRIVATI DIGITALI CHE ESERCITANO FUNZIONI PARA COSTITUZIONALI”. Organizzata Dall’Università Roma Tor Vergata, Dipartimento di Giurisprudenza Dottorato di Ricerca di Diritto Pubblico, con l’intervento dell’Università Bocconi e l’Agenzia Europea per i Diritti Fondamentali. L’approccio metodologico più corretto se applicare le categorie classiche della proprietà intellettuale o adottare regole nuove per la rete: questione attuale di valori, soggetti, spazio (fondamento giuridico). I valori, dal punto di vista Costituzionale (libertà di espressione e privacy) presentano sfumature e un approccio fondamentale per la normativa: dal sospetto per ogni limitazione per le libertà di espressione con limitatissimi limiti (propaganda dell’odio) e grande fiducia nell’autoregolazione del mercato delle idee per passare alla privacy che in UE è diritto fondamentale (art. 8 Carta dei Diritti Fondamentali). La sensibilità tra U.S.A. e UE è diversa. Per quanto riguarda i soggetti, non c’è equiparazione con l’editoria e la non eccessiva responsabilizzazione consente di ospitare spazi. Non considerare che tali soggetti possano avere una dimensione pubblica ma privati, comunque gli spazi cominciano a essere non spazi privati, il controllo sui contenuti più ravvicinato e hanno l’incidenza sul dibattito pubblico (para pubblicistico). Pertanto, lo spazio pubblicistico è la soglia. Le parole contano, anche le metafore, le allegorie, e la loro funzione descrittiva o costitutiva genera dibattito. In UE no vincoli, regolamentazione pubblicistica, fiducia tecnologica, no obbligo di sorveglianza della rete, quindi dietro notifica possono essere rimossi i contenuti (2000), poi i soggetti da attori economici a poteri privati che competono con i poteri di natura pubblicistica con l’introduzione dell’algoritmo. L’UE ha cercato di risolvere la problematica dell’applicazione dei diritti orizzontali. Non ci sono delle linee guida procedimentali che coinvolgono l’utente, contraddittorio con esso, quindi applicazione orizzontale, dove l’UE comunque fa riferimento alla dignità e privacy. La nuova riforma di carattere orizzontale introduce una serie di diritti procedimentali. Complessità. La lotta alla disinformazione tramite codici di condotta, spesso fallimentari, l’autoregolamentazione e la frammentazione, dove la Francia e la Germania hanno adottato legislazioni che vanno oltre l’approccio minimalista. C’è un po’ di bipolarità: obbligo di mantenere il pluralismo, scelta all’ambito contrattuale e rimozione dell’illecito. In Brasile è prevista la sanzione. La tutela spetta agli Stati dei diritti digitali: superato a favore dell’UE? Questione complessa.
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