Tutela del Muro dei Francesi a Ciampino
Riconoscere l’alto valore culturale, storico, archeologico e ambientale del sito Muro dei Francesi, come deliberato nell’ultimo consiglio comunale, non ha alcun valore se a queste parole non seguono i necessari passaggi tecnici e politici a tutela dell’area nella sua interezza. Far ciò significa scegliere, finalmente, un’idea di città non chiusa esclusivamente nella logica di merce e quindi misurabile solo con il denaro. Ci sono nella storia dell’umanità e dei suoi territori simboli, riti, luoghi che vanno protetti, valorizzati, riqualificati perché racchiudono elementi identitari. Il sito di Muro dei Francesi rappresenta per Ciampino la possibilità di riqualificare il suo territorio attraverso l’esplicitazione di una storia millenaria stratificata attraverso tutte le sue testimonianze archeologiche ed architettoniche. Se un movimento come Ciampino Bene Comune ha potuto suscitare tanta attenzione intorno a questo luogo (l’articolo del Corriere della Sera è l’ultimo di molti altri interventi) non è solo per la profonda convinzione del movimento. Se World Monuments Fund lo designa per il 2014 tra i 67 siti al mondo da salvare c’è una ragione profonda che oltrepassa i nostri piccoli confini comunali. Questa esposizione mediatica può rappresentare la leva per avviare un percorso per il recupero integrale di quei luoghi a patrimonio pubblico. Ciampino assumerebbe finalmente il nome di città in senso compiuto: visitare Ciampino diventerebbe una meta qualificata a fianco di tanti percorsi turistici e culturali di Roma e dei Castelli.
Per questo Ciampino Bene Comune chiede la rinuncia ad ogni intervento edilizio nell’area e chiede che siano verificate le condizioni per la realizzazione di una zona ex lege 167 a Ciampino, dove la crescita della popolazione non è stata affatto quella ipotizzata dal Piano Regolatore Generale e quindi sono venuti meno i presupposti principali per l’edificazione del piano. Chiede inoltre che siano verificate le condizioni e gli accordi per la cessione delle aree del piano di zona, stipulati ben prima delle prescritte indagini archeologiche, che ora impongono vincoli di inedificabilità per gran parte dell’area. Chiede infine che sia verificata la reale consistenza delle cooperative edilizie ammesse ad edificare il piano di zona, che contano sempre meno soci interessati all’intervento edilizio.
Per un’area di così importante valore Ciampino Bene Comune ritiene necessario attuare ogni sforzo per reperire risorse ed attuare iniziative che garantiscano a tutti i cittadini la completa fruizione degli elementi architettonici, archeologici e paesaggistici lì presenti, escludendo i possibili interventi edilizi ipotizzati e richiesti subito dopo l’apposizione del vincolo di tutela. Al di là delle decisioni che prenderà il TAR del Lazio il valore del sito è innegabile.
Per organizzare un percorso di attenta analisi del territorio Ciampino Bene Comune sostiene l’iniziativa del Censimento del Cemento, lanciata dal Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, e chiede all’amministrazione comunale di compilare le schede predisposte dal Forum per effettuare un capillare censimento del patrimonio edilizio presente all’interno dei confini comunali. Questo censimento potrà servire a metter in luce la realtà delle strutture edilizie già presenti nel nostro comune, per monitorare lo stato attuale dell’offerta edilizia e del consumo del suolo. Potrà offrire un metodo di lavoro che possa guidare, allo scadere del Piano Regolatore Generale di Ciampino nel 2016, ogni nuova futura pianificazione dello strumento urbanistico e favorire una discussione basata su informazioni certe ed aperta ai contributi di tutti i cittadini.
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