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TUSCULUM 1994-2019.

TUSCULUM 1994-2019.
Febbraio 26
10:48 2020

Per celebrare i venticinque anni di scavi a Tusculum, dal 27 novembre 2019, si sono svolte un ciclo di conferenze tra Roma e i Castelli Romani per ripercorrere “il viaggio” e fare il punto della situazione. Le conferenze sono state organizzate da: EEHAR (ESCUELA ESPANOLA DE HISTORIA Y ARQUEOLOGIA EN ROMA – CSIC), 25 TUSCULUM, PARCO ARCHEOLOGICO CULTURALE DI TUSCOLO, COMUNITA’ MONTANA CASTELLI ROMANI E PRENESTINI, GOBERNO DE ESPANA, MINISTERIO DE CIENCIA, INNOVATION Y UNIVERSIDADES, CSIC (CONSEJO SUPERIOR DE INVESTIGACIONES CIENTIFICAS), MIBAC, REGIONE LAZIO. Si è iniziato il 27 novembre presso Villa Falconieri (Frascati) con la “Cerimonia inaugurale”, il 28 e 29 novembre presso la EEHAR (Roma) con il Convegno Internazionale “Tusculum 1994-2019: venticinque anni di scavi della EEHAR”, il giorno 8 dicembre presso il Museo della Città (Monte Porzio Catone) “Tusculum 1994-2019: istantanee di una scoperta”, il 12 dicembre presso la Biblioteca Comunale (Grottaferrata) “La campagna di scavo 2019 della EEHAR a Tuscolo: primi risultati”, il 16 gennaio presso Palazzo Clementi, SABAP-RM, (Roma) “Tusculum V. Las inscripciones latinas de procedencia urbana” e, in fine, il 23 gennaio presso l’Aula Moscati, Facoltà di Lettere, Università di Tor Vergata (Roma) “Tusculum 1994-2019 e oltre: verso il Parco Archeologico e Culturale”. Ringraziamenti a Enti (Parco Regionale, Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini, Comuni rientranti nell’area, Soprintendenza -concessione di scavo e studio-, Scuola Spagnola, Università di Roma Tor Vergata e Università Roma La Sapienza), personalità, archeologi, accademici, ricercatori, GAL, Archeoclub di Monte Compatri e tutti coloro che hanno contribuito e partecipato in modo attivo a questo progetto durato venticinque anni di lavoro. Le ricerche, fondamentali per un ambizioso progetto di valorizzazione archeologico-ambientale, la partecipazione internazionale, il laboratorio di studio, l’analisi imprescindibile, la partnership. Al lavoro archeologico negli anni è stato aggiunto un più, come le rappresentazioni teatrali, le rievocazioni storiche… al fine della fruizione, valorizzazione e conoscenza del territorio. Il Parco Archeologico del Tuscolo è un’idea che nella realtà non esiste. E’ comprensibile ciò che di archeologico è presente: dall’età arcaica a quella medievale, Tuscolo vanta anche un’evangelizzazione precocissima (San Pietro e San Paolo, San Nilo) e luogo di villeggiatura per personaggi famosi nel corso del rinascimento appartenenti alla Curia Romana o Principi. Nel XIX sec. inizia la riscoperta per giungere alla contemporaneità. La Soprintendenza periodicamente osserva gli scavi che effettua la Scuola Spagnola con un occhio sulla salvaguardia del territorio. “Tuscolo es un lugar maravilloso” dove la problematica classica e medievale sono presenti. I venticinque anni di attività sono stati possibili perchè le amministrazioni succedutesi della Comunità Montana hanno seguito lo stesso percorso. Citate molte persone che si sono deticate a Tuscolo e che sono scomparse, tra le quali Xavier Duprè che ha studiato professionalmente tale realtà. La Comunità Montana ha sempre inteso tenere tale luogo “vivo” dove parte dei “tesori” di Tuscolo sono presenti nel Castello di Agliè. Diversi soprintendenti si sono avvicendati a questa avvenuta dove la Soprintendenza insieme alla Scuola Spagnola scelsero il sito di Tuscolo al posto di un sito tra i più suggestivi presenti a Roma. Il team si è sempre contraddistinto per spirito collaborativo, entusiasmo, grande cura e professionalità. Negli ultimi mesi sono stati rinnovati gli accordi di collaborazione, finire di scavare per creare il “Racconto”, una storia di integrazione tra città, territorio  e paesaggio come è stato Tusculum. Presentata la ricostruzione in 3D dell’area interessata. Sfide scientifiche attendono la Scuola Spagnola e la Comunità Montana nel rendere fruibile il patrimonio che viene rimesso in luce. Aspetto archeologico, valorizzazione e altri aspetti per far nascere collabborazioni. Il teatro classico un aspetto per avvicinare le generazioni giovanili in collabborazione con l’Università di Tor Vergata. Tusculum, inoltre, ha un piano di collabborazione culturale con le associazioni che organizzano eventi. L’Ambasciata spagnola sostiene l’iniziativa storico-culturale, è fiera e ha espresso lunga vita alla collabborazione. Importante lo scavo, lo studio paleoambientale, archeobotanico, sul commercio, l’arte bellica, la topografia, la cartografia, l’aerofotografia, il drone e la cartografia digitale, le prospezioni geofisiche, il georadar, la magnometria, la geoelettrica, le imaggini termiche (CIR, RGB, DSM),  le prospezioni geofisiche (CNR, ISPC), le “piante di periodo” e la ricostruzione in 3D (studio, ricerca, analisi dati, ricostruzione, finalizzazione dei risultati e attenzione al passaggio dal reale all’irreale) per ottenere una visione d’insieme del territorio. Non sono mai state indagate le cave dove le tecniche estrattive potrebbero far luce sulle tecniche edilizie (materili diversi: Sperone, basalti, argille). Su Tusculum arcaico non c’è molto: la fontana arcaica è un esempio. E’ una struttura monumentale associata ad una rete di cunicoli. Presente il podio arcaico nell’area del foro, il muro ciclopico e vari materiali dove la perimetrazione del periodo arcaico ma, in generale, i confini di Tusculum, è in fase di studio. Esteso sulla parte nord-occidentale dei Colli Albani, Dionigi di Alicarnasso fornisce dettagli circa la distanza di Tuscolo da Roma, fissandola in cento stadi e altro documento interessante è la tavola Peutingeriana. Tusculum ha più strati storici: età arcaica, classica, imperiale, medievale. Quest’ultima presenta “grandi riempimenti” che obliterano tutte le epoche successive, dove la ricostruzione e conoscenza effettiva passa per una “ricucitura del macro tramite singoli interventi micro”. Trovate tre chiese e necropoli e in esplorazione è l’ultima scoperta. La ricerca archeologica ha problemi derivanti dagli scavi ottocenteschi per via dell’attività di spolio.  Affrontato il tema ambiente e l’economia nella Tuscolo medievale per apprendere le attività di allevamento, produzione agricola, dieta umana. Analizzati resti di animali e identificati equini, bovini, caprini, suini, cani, gatti, cervi, caprioli, lepri… dove dominano i bovini, caprini e suini e il contributo della cacciaggione riguarda cervi, caprioli, pernici e cinghiali. Trovati esemplari di gallinacci e tracce di pesce. Per quanto riguarda l’agricoltura, è emersa la coltivazione di cereali (miglio, frumento nudo, orzo vestito…), legumi (fave, cicerchia, veccia, lenticchie…) e frutta (fichi, uva, castagne, olive…). Dall’analisi dei resti scheletrici delle necropoli (non tutte rinvenute e presenti sia all’intenro che all’esterno delle chiese) hanno rilevato  la presenza di carie, la perdita di denti, il tartaro, morte infantile alta, stress biomeccanico agli arti superiori e alla schiena, infezioni… dove l’altezza media superava di poco i 160 cm. Per quanto riguarda i materiali tuscolani, sono stati rinvenuti bolli laterizi di epoca romana cui è seguita la segnatura, lettura, classificazione, eventuali note; mentre per quanto riguarda la numismatica, sono presenti in maggioranza monete medievali rispetto a quelle di epoca romana, soprattutto di epoca imperiale. Trovata moneta pavese, lucchese, veneziano e francese. Il corredo ceramico dai reperti ritrovati risulta formato da olle per zuppa e polenta, brocche per vino e acqua, ciotole, ecc. Per quanto riguarda le tombe, sono presenti a colombario, a tamburo e ipogee. Tusculum viene fondata, secondo la tradizione, da Telegono, figlio di Ulisse e della Maga Circe, da Re Silvio o ha origine etrusca (Tuscus) e sorge sul cratere dell’antico Vulcano Laziale, tra la via Labicana e la via Latina.  Attestati rinvenimenti archeologici risalenti fin dall’età del bronzo, lo caratterizzò la battaglia del Lago Regillo,  l’essere stato Municipium (381 a.C. ottiene la cittadinanza romana), il passaggio di Annibale e terra di gens influenti in epoca romana, spopolato e ripopolato nel medioevo (IX-X sec. d.C) a partire dalla rocca -superficie circondata su tre lati da ripidi pendii-, divenne da Castrum subito città e roccaforte dinastica dei Conti di Tuscolo -sulla rocca sono stati trovati i resti del palazzo-, influente famiglia che espresse diversi Pontefici. A fianco dell’Imperatore Federico I Barbarossa, Tuscolo  nel 1167 esce vincente dalla battaglia di Monteporzio (Prata Porci), il Pontefice Alessandro III vi soggiorna a lungo ma Clemente III, il Comune di Roma e l’Imperatore Enrico VI non scongiurarono l’infausto giorno del 17 aprile 1191 in cui venne rasa al suolo da parte di Roma. I primi “approcci” dopo secoli iniziano nel rinascimento e poi la sua “scoperta” grazie agli scavi di Luciano Bonaparte effettuati nel XIX sec. d.C. dove i reperti furono destinati per sè o al mercato antiquario e senza metodo sientifico, poi il Biondi e il Canina che eseguirono gli scavi diedero un conributo decisivo alla valorizzazione e al restauro -nel 1838 il Pontefice Gregorio XVI visitò il sito e, in ricordo di ciò, fu posta la targa marmorea visibile sulla sommità del teatro-, e a seguire gli studi di Laurenti, Rosa, Nibby, Lanciani, Gondi, Ashby, Tomassetti, Grandi, Borda –tutela e valorizzazione-, i Quilici (i primi rilievi tipografi che ricostruiscono la prima immagine globale di Tusculum) e dal 1994 la Esquela.  L’abitato dalla rocca si è esteso verso il foro romano dove la città romana è stata spoliata e quella medievale vi ha apportato una trasformazione urbanistica. Nel complesso, a Tuscolo (ager tusculanus) è presente il teatro, l’anfiteatro,  i tempietti, il foro, il grande muro di terrazzamento, le ville, i mosaici, le colonne, le cisterne, i silos, i pozzi, il santuario, i sepolcri, la fontana degli edili, la cisterna arcaica, la basilica forense, i mosaici, i portici, le strade basolate, pavimentazione lastrata, chiese (chiesa SS Trinità), resti del palazzo dei Conti di Tuscolo, il quartiere medievale (circa un centinaio di edifici non in legno) e tratti di mura… Le tante opere scoperte a Tuscolo sono sparse nei musei del mondo e a Torino, nel Castello di Agliè, sono esposti molti reperti. I Passi successivi furono l’acquisto del sito da parte della Comunità Montana, gli scavi effettuati dalla Scuola Spagnola e l’idea del Parco Archeologico. Per quanto riguarda la campagna di scavo 2019, sono stati individuati resti di pavimentazione in lastre di tufo, tratto di pavimentazione in peperino,  un pozzo e banchi di tufo, un muro orientato nord-sud in blocchi, un edificio più antico obliterato dalla costruzione della Basilica, più ampia. Individuate fosse, macelleria e rispettive ossa macellate, silos utilizzati come mondezzai. Dalle ricerche effettuate anche in ambito del “grande santuario extraurbano” intuito dall’Ashby, dove i Quilici effettuarono il primo rilievo del complesso composto da un grande muro di sostruzione e un luogo di culto, è emerso che  la fase di gettata del cementizio è successiva alla “pavimentazione”presente, individuati due piani succedutisi nel tempo, miglior individualizzazione della scalinata di accesso al tempio il quale pare sia simile a quello di Gabii. L’Università Roma Tor Vergata collabora con una convenzione: attenzione al territorio, trasformazioni sociali, la dimenzione del turismo, sostenibilità, scavo, studio, valorizzazione e internazionalizzazione come obiettivi. La tutela dell’attività archeologica e paesaggistica del territorio spetta alla Soprintendenza (archeologia, arte, paesaggio). Tusculum come “centro vitale” di una realtà turistica e indipendente, a partire dal 2001. Nel 2003 è stato riaperto ufficialmente il teatro agli spettacoli -Giorgio Albertazzi, Istituto Nazionale del Dramma Antico- come mezzo per la riflessione collettiva su questioni che spesso rimangono aperte e percorso culturale formativo, nel 2010 è stato innaugurato percorso guida (orari di apertura, visite guidate, strutture), nel 2013 si è concluso il progetto -arch. Stefanini- finanziato dalla UE che ha ampliato il percorso visita e una nuova gestione dei servizi ai visitatori (anche animazione culturale) e, in fine, nel 2019 il progetto “Tuscolo luogo primitivo dell’anima”. Oltre agli Enti, anche la “cittadinanza attiva”, il mondo dell’associazionismo forniscono un contributo fondamentale alla valorizzazione, fruibilità e conoscenza del sito. Affrontato il tema del restauro: il Consiglio Superiore Antichità e Belle Arti fornisce i criteri. Bisogna ridare un “volto” ai ruderi senza stravolgerli, evitare ricostruzioni falsanti, i giusti materiali conservativi, dove ogni intervento va valutato caso per caso (progettualità critica dell’intervento). Restauro e conservazione; recupero e riutilizzo. Presentato il progetto “Tuscolo eterna bellezza”. Il Parco Archeologico di Vulci come esempio: passeggiate, visite, attività sportive, salvaguardia del patrimonio impedendo speculazioni edilizie dove i vincoli archeologici, paesaggistici, gli espropri, le prelazioni, le donazioni e le convenzioni sono stati gli strumenti che dal primo modulo del Parco ha portato all’attuale estensione. I Parchi intesi come “Musei all’aperto” ma anche i Musei costituiscono entità portatori di interessi (popolazione, imprese locali, turismo, lavoro) dove a partire dalla legge regionale n.24/98 che enunciava il concetto di Parco Archeologico, si è passati con la legge regionale n.24/2019 al concetto di Museo all’aperto e le “buone pratiche culturali”-il Tuscolo è una di esse- strumento regionale per individuare i progetti ben riusciti e sostenibili: valorizzazione, promozione, comunicazione, lavoro in rete, fare impresa, innovazione, inclusione soggetti pubblici e privati, valutazione e i criteri di coerenza, rilevanza, originalità, metodologia, risultati e trasferibilità. Cultura e identità: importante il senso di appartenenza, identità locale, sentire il luogo come proprio. Rispetto della Natura, sviluppo locale, itinerario culturale, prodotto tipico, turismo di comunità, percorsi di sviluppo… Quest’anno è stata monitorata a Tuscolo la presenza di migliaia di persone. Un “percorso” che si modifica nel tempo.

Foto: “The Amphitheatre of Tusculum and Albano Mountains, T. Worthington Whittredge (1860), Smithsonian American Art Museum.”

 

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