Tuscolo, Seghetti, e i…Poliziani
Nell’introdurre il suo volume sulle Memorie storiche di Tuscolo antico e moderno, pubblicato nell’agosto del 1891, Domenico Seghetti, lo dedicava al ricordo di Enrico Poliziani in quanto l’opera era il risultato di un grande lavoro di ricerca del giovane Enrico, il quale aveva accumulato una mole di scritti, documenti, notizie storiche e archivistiche sul Tuscolo e su Frascati. Dunque Seghetti aveva potuto giovarsi di tutto questo materiale per pubblicare il libro che verrà edito nel 1891 in occasione del settimo centenario della distruzione di Tuscolo. Ma chi era Enrico Poliziani?
Di questo personaggio purtroppo non si hanno notizie per una sia pur scarna biografia, in quanto il Poliziani – figlio di Nicola da Ponzano – moriva giovanissimo il 27 novembre del 1876 a 23 anni e, il giorno seguente, dopo i funerali in Cattedrale, veniva tumulato nel cimitero di Frascati. E questo è tutto quello che si può ricavare dal registro della Parrocchia di San Pietro Apostolo (Liber Defunctorum, 1876-1891 pag. 2, atto 96).
Seghetti dunque, introducendo il suo libro, non “poteva dimenticare che egli il povero amico, s’era dato il pensiero di preparare una storia di Tuscolo e Frascati, sopportando per essa l’immane fatica di trascrivere interi volumi di fonti storiche, ragione non ultima della sua infermità fatale”. Quindi è chiaro come tutta la documentazione del Poliziani fosse stata raccolta dal Seghetti e da questi esplicitata in un libro alquanto voluminoso.
Il padre di Enrico, come risulta dallo stesso registro consultato, risultava nativo di Ponzano; con ogni probabilità, di Ponzano di Fermo (nelle Marche). Non si conosce il nome della moglie di Nicola che sicuramente sposò a Ponzano. Del resto erano molti i marchigiani che venivano a Frascati per motivi diversi, ma in particolare per lavorare nelle vigne. Probabilmente però, Nicola Poliziani non rientrava in questa categoria.
Infatti, risulta che Nicola aveva fatto parte, quale ‘presidente effettivo’, di quel comitato (di cui non ci è stato possibile rintracciare i nominativi dei componenti) che proprio nel 1891 organizzava le “feste centenarie del natale di Frascati”, secondo la tradizionale ‘leggenda’ che Frascati sarebbe nata lo stesso anno della distruzione di Tuscolo (anche se lo stesso Seghetti accenna nel suo libro che la città fosse già esistente nel VIII-IX secolo). Fu comunque Nicola Poliziani che dette lo ‘stimolo e l’incoraggiamento amichevole” a Seghetti perché pubblicasse il volume storico e, per tale circostanza, il medico condotto di Frascati, diffondeva anche un numero unico di ‘Tusculo’, in cui, oltre ad una storia dell’antica città, vi erano altri scritti tra cui uno di Saturnino Ciuffa.
Nell’ultima pagina di questo giornale veniva presentato anche il programma delle grandiose celebrazioni, che si protrassero dal 15 al 30 agosto 1891. Certamente non si badò a spese, se vi furono coinvolte bande musicali, allestimento di opere liriche, cortei, fuochi artificiali, e via discorrendo.
Nel primo giorno – il 15 agosto – ci fu anche “lo scoprimento di una lapide commemorativa nel prospetto del Palazzo Comunale e contemporaneamente per gentile prestazione della Società Colombofila Romana, una lanciata di numerosi colombi messaggeri alla volta di Roma con l’esecuzione di un preludio sinfonico”. A sera fu eseguito un inno al Tuscolo musicato dai “maestri fratelli Panizza con parole dell’ing. Giuseppe Luzi”. La domenica, esecuzione della grande marcia musicale (‘Il Tuscolo’), del maestro Augusto Panizza eseguita da diverse bande musicali, oltre a numerosi concerti e “giochi variati nell’amena Villa Torlonia gentilmente concessa dall’Ecc.mo Proprietario”. Inoltre “corse di cavalli col fantino” con premio di 150 lire e, nella serata, una prima Tombola di 1200 lire ‘a beneficio dell’Asilo tuscolano’. Nel ricco programma non mancò nemmeno il reiterato ‘lancio di globi aerostatici’. Sarebbe troppo lungo descrivere tuttavia le altre numerose manifestazioni in programma, ma basterà qualche cenno: il lunedì 17 agosto, serata di gala al Politeama Tuscolano, in cui fu rappresentato ‘il Barbiere di Siviglia’ di Rossini. Nei giorni seguenti seguirono vari concerti e ‘illuminazioni di bengala’. Il 20 agosto sfilò un grande corteo “fino al Colle tuscolano ove sui monumentali avanzi dello storico teatro e fra le ruine della diroccata antichissima città viene cantato l’inno”. Quel giorno i festeggiamenti si conclusero con una ‘imponente fiaccolata per le principali vie della città e la musica della banda fatta venire da Roma”. Seguirono altre due repliche dell’opera rossiniana al Politeama. Infine, il 30 agosto un’altra tombola, stavolta a beneficio del ‘Ricovero dei mendici’, e la sera precedente non era mancata una illuminazione fantastica e un combattimento di Fuochi d’aria variati e di sorprendente effetto del pirotecnico Olivieri Pietro di Napoli”! Giorni dopo, Seghetti pubblicherà un altro giornale-numero unico, ‘Ricordo delle feste centenarie di Frascati’.
In tutta questo girandola di festeggiamenti, Nicola Poliziani ebbe certamente un ruolo importante, quale ‘presidente effettivo’ del Comitato, ma anche di lui si è perso ogni ricordo come dei suoi dati. Non si sa nemmeno se è morto a Frascati.
E se pertanto il noto medico condotto (e storico) di Frascati, poté comporre il suo libro fu grazie alla mole di ricerche di Enrico Poliziani, mentre il volume successivo, (Frascati nella natura nella storia nell’arte), è ben diverso dall’opera precedente, e del resto “il volumetto – come affermerà lo stesso Seghetti – risultava “un po’ monografia e un po’ guida”, esimendosi anche dall’aggiungervi “l’estesa bibliografia di cui ha dovuto tener conto senza aver omesso di consultare molte carte d’archivi”, per le quali ricerche, in questo caso, vi aveva “contribuito con amore il figlio Lugi studente nell’Università di Roma”! Ma certo ben poca cosa rispetto al lavoro del Poliziani.
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