Turismo: “Preoccupazione per i posti di lavoro a rischio” dalla Regione Lazio. Numeri pessimi anche per l’editoria di settore e i suoi addetti
(Serena Grizi) Il turismo nel Lazio arretra davanti al risalire dei numeri pandemici, ma è un settore che dal 2020 conosce una profonda crisi che si ripercuote sull’indotto fra produzione e servizi e le migliaia di addetti occupati. In crisi, non è un caso, anche l’editoria italiana di turismo e arte.
«L’allarme lanciato oggi da Federalberghi merita attenzione. Il turismo è il settore che più di tutti è stato colpito dalle limitazioni imposte dal Covid. Un comparto che, rispetto al 2019, oggi ha perso gran parte del fatturato e che vede, come annunciato da Federalberghi, circa 500 mila posti di lavoro a rischio su tutto il territorio nazionale. Un dato allarmante che desta preoccupazione. Con l’arrivo della pandemia come Regione Lazio ci siamo subito attivati per supportare il settore e abbiamo stanziato, in questi due anni, circa 40 milioni di euro per misure dirette a sostegno delle imprese del turismo del nostro territorio. Dobbiamo continuare a difendere i posti di lavoro e sostenere l’intero comparto aiutandolo in questa ripartenza», ha dichiarato Daniele Leodori, Vicepresidente della Regione Lazio.
Mentre Valentina Corrado, Assessore al Turismo della Regione Lazio ha commentato: «I numeri lanciati da Federalberghi sono indici preoccupanti e delineano lo scenario di una crisi drammatica per il turismo regionale e nazionale senza precedenti. Le conseguenze, inevitabilmente, si ripercuotono sull’intero indotto economico e sui lavoratori e non possiamo abbandonare donne, uomini e intere famiglie in questo periodo storico così difficile e delicato. Come Regione Lazio abbiamo lavorato prontamente con le Associazioni di categoria e gli operatori della filiera del turismo per sostenere il comparto, ma la situazione necessita di azioni condivise e congiunte a più livelli istituzionali. Per questo, abbiamo avviato dei tavoli di confronto con le parti datoriali e sindacali per gestire l’emergenza del mercato occupazionale e stiamo intervenendo in tutte le sedi istituzionali di confronto con il Governo per chiedere la proroga retroattiva degli ammortizzatori sociali Covid-19, nonché la proroga degli interventi a sostegno delle imprese di settore».
A proposito del settore turismo e indotto, la newsletter de Il Giornale della libreria, periodico dell’AIE, rappresenta il periodo difficile degli editori italiani di arte e turismo. Nel 2021 questo mercato non ha visto alcuna ripresa: mentre l’editoria di varia ha vissuto una crescita del 15%, incrementata probabilmente proprio dalla maggiore ’stanzialità delle persone, l’editoria di arte e turismo vive una crisi che sembra sempre più lontana dal risolversi e che potrebbe minacciare anche la sopravvivenza di marchi storici dell’industria del libro in Italia. Secondo quanto dichiarato dalle case editrici, nei primi otto mesi del 2021 i fatturati sono stati molto inferiori, rispetto al 2019 (era pre covid), con percentuali che arrivano all’80%. Fra i motivi, con tutta probabilità, il crollo del turismo d’arte, una fra le motivazioni portanti del viaggiare in Italia e all’estero, e la minore vendita di cataloghi legati a mostre ed esposizioni. Attività fortemente ridimensionate dalla pandemia, di cui certamente, fra le tante città italiane, la Capitale ha fatto le spese.
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