Treni sempre nel caos
Necessario quindi l’arrivo dei carabinieri e di un’autoambulanza. Così, mentre i sanitari hanno portato via in barella la protagonista più sfortunata di una giornata iniziata male, l’intervento dei militari è stato decisivo per far rientrare le cose, è proprio il caso di dirlo, nei binari del buonsenso. I carabinieri, infatti, col giusto mix di fermezza e diplomazia hanno dapprima riportato la calma tra gli agitati e successivamente hanno fatto ripartire il treno, facendo capire a chi tentava di salire nonostante fosse materialmente impossibile che se non si chiudono le porte il treno rimane lì in eterno. Finalmente il convoglio della speranza è poi partito lasciando la stazione alle 9.24. Nel frattempo il treno delle 8.02 si è rimesso in moto, arrivando subito dopo e raccogliendo chi era rimasto a terra. Di seguito sono quindi giunti gli altri convogli che erano tutti accodati, ma ormai il ritardo aveva assunto dimensioni irreparabili. Il treno delle 8.02 è arrivato a Roma alle 10.06, quello delle 8.53 alle 9.33, seguito dal convoglio delle 9.10 giunto alle 9.38. In sintesi, è stata scritta un’altra pagina nera di una linea obsoleta e carica di problemi come la FR6, mai al passo del suo enorme bacino di utenza che aumenta di mese in mese. Il giorno successivo, un altro guasto. Sempre lo stesso treno, a Ciampino non può ripartire a causa di un guasto ad uno scambio. Così, mentre gli operai accorrono al capezzale del deviatore rotto, il macchinista è costretto a fare marcia indietro per poi istradare il treno su un binario percorribile. Sono anche finite le scuse da presentare ai datori di lavoro. La pazienza, invece, era esaurita già da un po’. A quando un servizio di trasporto adeguato che giustifichi il costo del biglietto?
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