Tre potenze nucleari occidentali bombardano la Siria
Tre potenze nucleari occidentali (Usa, UK, France), bombardano con 112 missili (costo 224.000.000 di dollari), una nazione in guerra da 7 anni per distruggere un magazzino, un deposito e un laboratorio medico, violando la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale; senza aspettare riscontri alle accuse rivolte al governo di Assad, per l’uso presunto di armi chimiche, e senza attendere che un gruppo di investigatori dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) raggiungesse Douma per determinare se l’attacco avesse effettivamente avuto luogo.
Grande prova di forza dell’Occidente democratico non c’è che dire! Ma soprattutto una chiara dimostrazione dell’inferiorità militare e logistica delle forze armate occidentali, tante decantate da Donald J. Trump: “Russia vows to shoot down any and all missiles fired at Syria. Get ready Russia, because they will be coming, nice and new and “smart!” You shouldn’t be partners with a Gas Killing Animal who kills his people and enjoys it! – 12:57 – 11 apr 2018”
L’attacco missilistico del 14 aprile 2018 contro la Siria veniva sventato dalle Difese Aeree siriane. Gli Stati Uniti avevano anche lanciato missili contro uno dei sobborghi più densamente popolati di Damasco, Jaramana. 112 missili da crociera a lungo raggio Tomahawk sono stati lanciati contro la Siria, sulle provincie di Damasco, Homs e Dara.
Secondo notizie di fonte russa, raccolte dal Sito Aurora, solo 3 missili da crociera superavano le difese aeree siriane, uno cadeva presso Damasco colpendo un ex-deposito abbandonato da oltre 5 anni. Veniva colpito un edificio della Mezzaluna Rossa di Barzah, popoloso quartiere di Damasco. Ad Homs, il terzo missile veniva bloccato dai sistemi di guerra elettronica, cadendo a 10 km dall’obiettivo. Inoltre, 2 droni da ricognizione venivano distrutti mentre tentavano di entrare nello spazio aereo siriano e valutare i danni dell’attacco missilistico di Stati Uniti, Francia e Regno Unito.
Ma, indipendentemente dalla limitatezza dei danni arrecati alle strutture siriane, i governi di Francia e Inghilterra ed USA che hanno partecipato al raid (ma anche quello italiano che ha fornito assistenza logistica) fingono di ignorare che il terrorismo che colpisce il nostro stesso continente è diretta filiazione di quella politica di guerra, così avallando ciecamente i crimini commessi nel nome della pace e della democrazia distruggendo il diritto internazionale (l’attacco non è stato autorizzato dalle Nazioni Unite) e facendo regredire la civiltà umana alla legge della giungla.
Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che l’attacco “è una violazione del diritto internazionale e un attacco alla sovranità siriana”. Ed ancora: “Bisogna essere davvero eccezionali per colpire la capitale della Siria proprio nel momento in cui si è guadagnata una possibilità di avere un futuro pacifico” ha scritto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, stigmatizzando gli Usa e gli alleati di Londra e Parigi.
Senza contare che, come diretta conseguenza della politica di guerra e di stragi portata avanti dall’Occidente, a cominciare dall’Afghanistan, Iraq, Libia, etc. è in continua crescita la fuga di milioni di esseri umani dal loro paese devastato e di conseguenza la spinta terroristica in Europa. Voglia il cielo che quest’ultima azione vigliacca degli Stati Uniti, Francia ed Inghilterra, non conduca ad una guerra globale in cui l’Italia potrebbe essere una delle prime vittime, a causa delle 113 basi americane sul suo suolo e delle bombe atomiche in esse custodite.
Per questa ragione chiedo alle persone sensibili ed amanti della pace di sottoscrivere l’appello per l’uscita immediata dell’Italia dal sistema NATO: https://www.change.org/p/la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale
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