Notizie in Controluce

Tutti abbiamo avuto modo di carpire, più o meno un mese fa, dal telegiornale la notizia della decisione del Tribunale di Grosseto di consentire,o meglio imporre, al Comune toscano di trascrivere nel registro di stato civile il matrimonio contratto da due soggetti dello stesso sesso a New York. Il Comune infatti in un primo momento aveva respinto la richiesta degli sposi di veder riconosciuto il loro matrimonio, ma questi, facendo ricorso, hanno ottenuto quanto avevano richiesto.
Il Comune chiaramente si è adeguato alla decisione del Tribunale,sottolineando però come allora sia necessario chiarire, da un punto di vista legislativo, la posizione di chi, contraendo matrimonio in quei paesi là dove è consentita l’unione tra omosessuali, rientrando poi in Italia pretenda il suo riconoscimento. Forte evidentemente la reazione della Cei (Conferenza episcopale italiana) per cui questa scelta rischia di rivelarsi un pericolo per quello che è l’istituto del matrimonio, così come concepito nella nostra cultura e tradizione, anche, e anzi soprattutto, religiosa, come unione tra un uomo e una donna, preordinato alla procreazione. Si tratta sostanzialmente di equiparare unioni e contesti che di fatto uguali non sono, proprio alla luce di quelli che sono gli obblighi, gli oneri e le finalità che scaturiscono dal matrimonio. Altrettanto tempestiva la reazione del Procuratore di Grosseto, il quale ha dichiarato che provvederà ad impugnare la sentenza in questione, facendo riferimento ad una sentenza della Cassazione che dichiara espressamente che non si può fare. Non rimane quindi che attendere gli ulteriori sviluppi della questione. C’è chi spera in un riconoscimento legislativo delle unioni omosessuali e chi invece, a protezione e tutela del matrimonio tra un uomo e una donna destinati ad unirsi per dar vita a nuova vita, spera in un passo indietro e quindi nella vittoria del ricorso della Procura.

Tribunale di Grosseto, ordinanza 9 aprile 2014