TRAC: SPAZIO A OTTO PROGETTI TEATRALI IN PUGLIA
SPAZIO A OTTO PROGETTI TEATRALI IN PUGLIA: ANNUNCIATI I VINCITORI DEI DUE BANDI PER RESIDENZE ARTISTICHE PROMOSSI DAL TRAC_CENTRO DI RESIDENZA PUGLIESE, IN COLLABORAZIONE CON ASSITEJ ITALIA, TEATRI DI BARI E FONDAZIONE SAT
Attraverseranno la Puglia, da ottobre fino a dicembre, otto progetti teatrali per altrettante residenze artistiche, dedicate al teatro per le nuove generazioni e alla nuova drammaturgia, sostenute dai promotori di TRAC: Bottega degli Apocrifi (polo di Manfredonia), Tra il dire e il fare/La luna nel letto (polo di Ruvo/Castellana) Cooperativa teatrale CREST (polo di Taranto), Factory Compagnia Transadriatica e Principio Attivo Teatro (polo di Novoli), in sinergia con Assitej Italia, Teatri di Bari e Fondazione SAT.
Dopo una lunga e attenta analisi dei progetti pervenuti, i vincitori dei bandi sono stati selezionati per rispondere alle urgenze artistiche che i promotori individuano all’interno del Sistema, ovvero il dialogo con le nuove generazioni e l’attenzione alla nuova drammaturgia e all’innovazione teatrale. Per il bando nuova drammaturgia e innovazione sarà in residenza presso il Polo di Manfredonia, per lavorare al progetto Il volto di Karin, la compagnia Cantiere Artaud: ispirato alle opere di Ingmar Bergman, prende il titolo dall’omonimo cortometraggio del regista svedese dedicato alla memoria della madre Karin Åkerblom, elegia iconografica al tempo. L’opera di Cantiere Artaud vuole essere un esercizio sulla memoria, una ricerca sul dolore del tempo, sulla perdita degli affetti, sulla possibilità di rimeditare al vissuto passato con la coscienza del presente.
Ternitti, lavoro drammaturgico basato sull’omonimo testo di Mario Desiati, è il progetto di spettacolo della compagnia Alephtheatre in residenza presso il polo di Novoli. A partire dal termine che, nell’inflessione dialettale del Capo di Leuca, identifica l’eternit, lo sviluppo della drammaturgia teatrale, curata da Giusy Frallonardo, Nicoletta Robello Bracciforti e Paolo Russo, è orientato alla ricostruzione di un dramma attuale, sempre presente nella società, nella dicotomia tra lavoro e salute. Un tema spesso irrisolto, che riguarda direttamente la tutela della salute dei lavoratori e la difesa dell’ambiente.
Svilupperà la residenza presso il TaTÀ di Taranto, la compagnia Meridiani perduti con La stanza di Agnese, progetto che punta lo sguardo sul trentesimo anniversario della strage di via D’Amelio, per raccontare la storia di Giuseppina, all’epoca vicina a Paolo e ad Agnese Borsellino. Una donna rassegnata e apatica scappata dalla Sicilia a Milano, dove deve combattere contro gli effetti di una pandemia che la costringe ad affrontare turni di lavoro massacranti, a vivere disperazione di centinaia di persone abbandonate a sé stesse.
E, soprattutto, ad assistere impotente all’allontanamento di sua madre, portata via in ambulanza e mai più tornata.
Corpo Collettivo di Creazione, seguendo i principi appresi da Julie Stanzak, danzatrice della compagnia Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch dal 1985, coreografa e insegnante, porta in residenza a Ruvo di Puglia NSOON, progetto di spettacolo che si avvale del linguaggio del teatro danza con un approccio di ricerca che vede la costruzione e decostruzione del materiale esistente tramite uno sguardo critico reciproco, al fine di raggiungere una forza comunicativa ed espressiva in scena affidata al corpo, alla presenza, alla relazione, all’ascolto, al movimento e allo spazio. La forza e specificità del linguaggio del teatro danza è quella di esercitare un gesto vissuto e autentico in cui lo spettatore possa, anche solo in piccola parte, riconoscersi.
A questi si aggiungono altri quattro importanti progetti, vincitori del bando dedicato alle nuove generazioni. Il Duo Bochicchio Borghetti svilupperà il progetto di spettacolo Squilìbrati dove due personaggi sono sospesi nel vuoto, in piedi sulla base di una grande bilancia agli estremi di un asse di 4 metri. II movimento dell’uno influenza la vita dell’altro. Due individui, un Bianco e un Augusto, si osservano da lontano. C’è paura, diffidenza, solitudine, anche curiosità, ma il rischio di cadere e perdere tutto li immobilizza. E se per stravolgere questa staticità uno dei due prendesse il potere?
Adriana Gallo curerà la residenza del progetto Ancora cadi, Caperucita!, nato dalla lettura del libro illustrato C’era una volta una bambina di Giovanna Zoboli, con le illustrazioni di Joanna Concejo. L’obiettivo della ricerca intorno questa storia è riflettere insieme con padri, madri, nonne e nonni, figli e figlie su chi è il buono e chi il cattivo, su cosa è amore e cosa è la paura, su quanto è importante perdersi per incontrarsi. Utilizzando il teatro fisico e il canto come linguaggio tecnico, vorrei raccontare ai bambini e alle bambine, riscrivendo la storia di Cappuccetto Rosso e collaborando a ripensare il mondo con uno sguardo sensibile alla parità di genere, all’alterità, agli spazi d’espressione per tutte e tutti.
La compagnia romana Illoco Teatro lavorerà su L’anima smarrita, un progetto di spettacolo per 3 attori che sfrutta il teatro di figura per una narrazione silenziosa e poetica. Ispirato ad un racconto di Olga Tokarczuk, vincitrice nel 2018 del premio Nobel per la letteratura. Lo spettacolo narra una storia surreale in cui un uomo perde la sua anima occupato a rincorrere impegni e affanni del vivere quotidiano. Attraverso la metafora della perdita dell’anima, come se fosse una compagna che ci cammina accanto durante la vita, il racconto supera l’arduo portato filosofico che il tema porta con sé per renderlo concreto.
Due attori in scena. Sono Ken e Barbie nello scaffale del Toys Center. Due bambolotti creati dall’uomo a sua «immagine e somiglianza» che si trovano costretti ad eseguire dei comportamenti stereotipati indotti dal loro “ruolo” in quanto “modelli” per bambini. I due fatalmente e involontariamente si ribelleranno a quello schema mettendo in dubbio il loro sapere surrogato e andando incontro a tutte le domande e le contraddizioni umane. Ken e Barbie diventano qui due Vladimiro ed Estragone sospesi in una dimensione senza tempo.I due protagonisti sono mossi dall’assidua ricerca della felicità. Il meccanismo verrà sovvertito dai dubbi di Barbie, quando si chiederà se esiste qualcos’altro oltre alla felicità. La distruzione di Ken e Barbie sarà proporzionale ad un loro assomigliare all’essere umano. A partire dal progetto Barbie e Ken, la compagnia Teatro la Fuffa lavorerà in residenza per consolidare la struttura del racconto teatrale.
I progetti saranno sostenuti nella loro ricerca artistica anche attraverso un percorso di accompagnamento e di tutoraggio artistico, amministrativo e organizzativo da parte dei componenti di Trac e di tutor specializzati in specifici ambiti dello spettacolo dal vivo, quali Giorgio Testa della Casa dello Spettatore di Roma e i professionisti dell’impresa culturale Theatron 2.0.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: www.tracresidenzeteatrali.it
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