Tra fede e libertà
Il concetto di libertà intrinseco nella natura umana è da sempre discusso per il suo essere problematico. Si è giunti a comprendere come chi si senta prigioniero della società sia in realtà prigioniero di se stesso; così il desiderio di liberazione da tutti è desiderio di una libertà interiore che è scioglimento delle proprie catene. La mancanza di certezze quale caratteristica peculiare della libertà fa paura e spezza il volo dell’eterna adolescenza che è in ciascuno di noi mentre l’unica sicurezza diviene allora la fede: la fiducia in se stessi non può prescindere dalla fiducia cieca in un’entità superiore che solamente governa le leggi del destino. E se Platone designa la via che conduce alla liberazione definitiva di un’anima che durante la sua permanenza in un corpo sia sfuggita alle passioni, Rousseau offre la strada concreta che conduce alla purezza dello spirito: con “Emilio” offre una chiave concreta per dispiegare la coscienza e rendere l’uomo veramente libero. Il principio antropocentrico intorno al quale ruota la sua “filosofia pedagogica” è conoscere se stesso attraverso gli altri, mentre il contrario è solo strumento dell’unico fine che è l’uomo. Il cui pensiero si eleva nobilmente verso Dio per tornare verso sé e rispondere alla domanda “chi sono io?” L’immagine che offre dell’ “uomo integrale” è quella di chi innalza il proprio pensiero sul mondo delle passioni allontanandosi da esse per tornare a esse con la misura della moralità, che libera le passioni senza farle degenerare rendendo l’uomo schiavo di esse. “L’uomo concreto” deriva dalle proprie passioni concetti universali per poi reimmergersi nella propria sfera individuale in un movimento fluido che non può prescindere da un’alta coscienza di sé. Una consapevolezza che a sua volta non può prescindere dall’umiltà intesa nel senso socratico di “non sapere”. E se ciò diviene una forma umile di sapienza, attraverso la consapevolezza di sé, Rousseau aggiunge una forma naturale di religione che va al di là di ogni ordine costituito. Contrasta con l’illuminismo, che pone la vera natura dell’uomo nella ragione, per riporla invece nel sentimento spontaneo, nell’istinto quale guida di essa.
La ragione è tuttavia inclusa nel concetto di religione naturale quale strumento per interrogare il lume interiore ovvero la coscienza o sentimento naturale. Essa è dunque intesa come equilibrio, armonia delle passioni e della spiritualità dell’anima, della sua attività e libertà. In tal senso Rousseau anticipa il concetto di libertà creatrice bergsoniana intesa come amore verso il mondo e integrazione con esso. Tuttavia, affinché ciò si realizzi, la fede richiede e poggia unicamente sul sentimento di infinita piccolezza e insignificanza di fronte a Dio. Madre Trinidad de La Santa Madre Iglesia, fondatrice de L’Opera della Chiesa, offre all’uomo un aiuto concreto per riscoprire e conoscere veramente Dio quale dispensatore di piccoli miracoli quotidiani. Ella insegna ad ascoltare nel silenzio la Voce divina che parla, sussurra i segreti di Dio. La cui onniscienza rimane un mistero: Egli scopre gradualmente il piano che ha dispensato per ciascuno di noi. Unitamente alla meditazione e all’ascolto delle voci del Silenzio, la preghiera diviene per Madre Trinidad una vera forma di amore, mentre il parlare di Dio è, di per sé, manifestazione di sapienza amorosa.
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