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Interessante serata musicale nel cuore del giovedì romano in quel del Pigneto, dove il circolo arci Dal Verme, nell’omonima via, come sempre fedele alla sua particolare linea di selezioni di musiche sperimentali, ha lanciato una doppia proposta live, con due artisti, ecletticamente in contrapposizione tra loro.

Lo start up ha visto l’esibizione alle consolle del talentuoso dj Claudio Rocchetti from Bolzano che per l’occasione ha missato per circa un’ora tracce sparse ed in parte riprese dal suo piccolo lavoro discografico – uscito l’anno scorso per la Re-Records, ma registrato in Hong Kong nel 2011, con la partecipazione del dub master Klaus Janek – oltre che selezioni dal nuovo progetto, Pointless Vanishing Point, distribuito dalla Holidays di Milano.
Un missaggio liquido, in puro movimento: suoni, tracce, rumors, dall’elevato sentore europeo, da dance floor olandese, hanno riempito la sala acustica del circoletto, davanti ad una platea non certo di profani.
La speciale particolarità dell’esibizione di Rocchetti è consistita nella tecnica, usata ad hoc, di miscelare suoni campionati e suoni e rumori prodotti da piccoli strumenti analogici stile anni ’80.
Gelosini, nastri, rumori su vecchi riproduttori cd, si sono fusi insieme ai suoni ultracomputerizzati dell’era moderna per mandare in ipnosi il pubblico di nicchia del locale.
La performance non tarda a finire, che già le luci sugli spalti cambiano, ed un assurdo piccolo teatrino di marionette, tra pentolini e padelline, già intinge l’ambiente; ecco allora spuntare, al centro delle virtuali mosse dei pupazzi, un cantautorello solo solo con la sua chitarrina acustica, dalla quale escono delicate e melodiche noticine, destinate a proiettarci in un piccolo e gentile sogno di infanti, nella tenerezza dei brani di questo giovanotto tra il timido ed il risoluto.
E’ la Sit-in music di Fabio Bonelli, da Sondrio, in tour un po’ in tutto il centro Italia, in giro con la sua musica da cucina – come gli piace definirla – che ci fa poi volare “verso Giove ed oltre l’infinito”, in un’infinito disegnato dai bambini.
Le note cordiali e ingenuamente sarcastiche di questo sognatore, raccontano liriche che commuovono nel loro desiderio d’eternità, guardato attraverso gli occhi di un bambino con matite e colori.
Si sogna di spazi immensi, di astronauti, di eroi virtuali dei sogni, che riappropriano i bambini ormai cresciuti, di ogni libertà negata dal tempo, dallo spazio reale, dal mondo dei grandi.
Un bel viaggio sonoro nei dieci pezzi di Fabio ci mette per un’ora allo specchio con il bambino perso in noi e con i suoi infiniti orizzonti, perduti ormai dagli occhi d’un quarantenne.
Il nostro cantautore, nella sua minima ed innocua follia, si racconta attraverso i suoi simpatici pupazzetti. Le parole delle sue song ci spingono a rivivere i nostri desideri perduti nel passato e forse, perché no, a riappropriarcene.
Bello, bello davvero, anche se un po’ monocorde, il disco di Bonelli, presentato dall’autore sul suo sito web (www.fromthemountains.com); dove troverete senza meno qualche anteprima dei suoi lavori.
Rocchetti – ovvero il dub master sul web – si ritrova volentieri su facebook.