Torna la musica World all’auditorium con la suadente voce di Oumou Sangarè
La world music ritorna a calcare le scene romane dell’auditorium, che riapre in settembre il ciclo di appuntamenti, (2 volte al mese), dedicati alle esplorazioni dei territori musicali del pianeta.
Le eleganti atmosfere della Sala Sino poli hanno ospitato venerdì 11, la sensuale Oumou Sangarè, cantautrice del Mali, trapiantata in Europa, che ha letteralmente incantato la folta platea presente per l’occasione. La Sangarè, dopo una lunga assenza dalle scene, ha presentato ieri l’attesissimo album “Seya”, ultimo lavoro di quest’anno, insieme alla sua ensamble di poliedrici musicisti, rigorosamente africani.
Insieme al basso incantatore di Sekou Bah, ed al “kamele n’goni” di Brehima Diakitè, una sorta di chitarra artigianale ricavata da zucche africane essiccate, che ha ispirato tutte le ballate riportandoci ai dolci suoni d’africa, la nostra Omou ha fatto rivivere al pubblico le atmosfere della sua grande terra, traccindo parole in musica che ci narrano delle storie quotidiane del suo paese, fatte di amore e sofferenza che si legano indissolubilmente alle difficoltà del continente, ma anche a tutta la sua dolcezza, spesso nascosta ai nostri occhi occidentali.
Un particolare riferimento alla “Donna” come valore in sé, elemento costante al centro d’ogni brano, che la Sangarè interpreta con maestria e incantevole voce che strega i presenti sull’onda del ritmo tribale proveniente dai djambè del suo percussionista Cheick Oumar Diabate, vero stregone dei tamburi, accompagnato anche dalla batteria tradizionale, con Aliou Dante.
La donna come centro dell’universo africano, la donna vissuta nella sua quotidianità, che ce ne rivela i tratti di grande madre in simbiosi con la natura.
Un argomento molto a cuore dell’artista, che è anche ambasciatrice della musica africana nel mondo, ed è stata insignita nel 2001 del premio Unesco, International council music prize, per l’arricchimento e lo sviluppo interculturale della musica tra i popoli, oltre ad essere anche una fervida esponente nella lotta per i diritti delle donne in africa.
Anche se a tratti, le troppe interruzioni tra un pezzo ed un altro seguite dai lunghi dialoghi in francese dell’artista con la platea, hanno smorzato in parte la coinvolgente atmosfera che ci portava alle latitudini del continente nero, nel complesso la serata ha avuto i suoi momenti magici, grazie anche alle coreografiche esibizioni delle coriste, Dando Sidibe e Fatoumata Diawara, che hanno ballato elettrizzate dai tamburi come fossero immerse nelle trance dei riti ancestrali, fondendo il canto e la danza in una performance di grande effetto.
A fine concerto il pubblico entusiasta ha chiesto più d’una volta il bis, onorato in grande stile dai musicisti.
Questa, la serata d’apertura del ciclo annuale dedicato alle etnie del mondo. Il prossimo appuntamento in settembre all’auditorium è previsto per mercoledì 30 settembre, con il newyorkese William Parker, noto esponente dell’avanguardia afroamericana, presso la Sala Studio della struttura.
Per le date del prossimo autunno, un occhio alla programmazione ancora in allestimento, sul sito
www.auditorium.com
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