Tor di Valle: Inizia il processo agli speculatori; si realizzi il parco fluviale previsto dal PRG
PRC ROMA- LAZIO- Tor di Valle: Inizia il processo agli speculatori; si realizzi il parco fluviale previsto dal PRG
Inizia martedì il processo per la corruzione legata alla speculazione di Tor di Valle per i reati di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito.
Tra i rinviati a giudizio, il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito (M5S), l’ex vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio Adriano Palozzi (PD), il deputato Giulio Centemero (Lega), il costruttore Luca Parnasi (che in una intercettazione telefonica ha detto: “per fare lo stadio della Roma ho pagato tutti”), l’ex presidente di Acea Luca Lanzalone (il “mister Wolf” del M5S), il soprintendente ai beni culturali Francesco Prosperetti.
Rifondazione Comunista da subito ha contestato e smascherato il progetto di Business Park, che era chiaramente una copertura per l’arricchimento dei soliti esponenti del potere economico finanziario e non avrebbe portato alcun beneficio alla collettività, al contrario avrebbe generato la paralisi del quadrante sud ovest della città.
Non ci sentiamo affatto dei vincitori: abbiamo fatto il nostro dovere di cittadini onesti che si sono opposti con le proprie forze (piccole) e le proprie ragioni (grandi) a uno dei vari palazzinari romani e a un finanziere americano che volevano fare profitti milionari con una alluvione di asfalto e cemento in un’area golenale del fiume Tevere acquistata al prezzo del suolo agricolo, il tutto mascherato con la scusa dello “stadio della Roma”. Questa è la verità e la sostanza dell’intera storia.
L’intero iter politico e amministrativo sin dal primo giorno è stato caratterizzato da corruzione e illegalità.
La Regione e il Comune, che fino all’ultimo si sono prodigati per favorire il progetto, non hanno mai fatto autocritica per il loro appoggio alla “Parnasi band”, perché pensavano di avere dei ritorni di consenso da parte dei tifosi della Roma.
Rifondazione Comunista chiede che l’area di Tor di Valle diventi quel parco fluviale attrezzato previsto dal Piano Regolatore Generale di cui Roma e il suo fiume Tevere sono assurdamente ancora privi.
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