Topi a Roma. Quante risorse vanno alla prevenzione?
“Lo sconcertante episodio del bimbo morso dal topo in un parco pubblico, ci sgomenta ma non ci sorprende più di tanto. Da decenni si sa che a Roma la popolazione murina è in aumento esponenziale e possiamo attribuire la veemente polemica sollevata dal ministro della Salute Lorenzin soltanto al fatto che il piccolo sia il nipote di un suo collaboratore”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “Della inettitudine del sindaco Raggi abbiamo già detto abbastanza. Ciò che ci colpisce è il pulpito da cui viene la predica. Beatrice Lorenzin, fino a prova contraria, è a capo del dicastero che dispone il finanziamento della sanità e che dovrebbe sovrintendere alle Asl. In ciascuna di queste esiste un dipartimento di Prevenzione, con servizi che vanno dal controllo degli alimenti a quello sul lavoro, passando per l’igiene ambientale, tra cui un tempo era compresa la derattizzazione, servizio depauperato fino alla sua scomparsa per lasciare spazio ai privati. E allora, cosa recrimina il ministro? Si rivolga piuttosto al dicastero dell’Economia perché allarghi i cordoni della borsa e favorisca investimenti idonei a combattere la proliferazione dei ratti, come avveniva un tempo. Anche questa sarebbe prevenzione, uno dei capisaldi della riforma sanitaria del 1978, fallita proprio in uno dei punti più qualificanti, che se fosse realmente attuato abbatterebbe le spese degli ospedali e la richiesta esagerata di prestazioni”, conclude il presidente.
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