Thomas Ashby e la Campagna Romana
L’archeoclub di Monte Compatri ha organizzato, con il Patrocinio del Comune di Monte Compatri, la conferenza “Thomas Ashby e la Campagna Romana” presso Tinello Borghese. Archeologo inglese, vissuto a cavallo tra l’ottocento e il novecento, eccellente fotografo, ha fotografato anche il territorio di Monte Compatri. Prima di Ashby, fino all’ottocento, si scavava alla ricerca dell’antiquaria, del bello (Winckelmann e Cavaceppi), dove l’opera era anche modificata in tal senso, e non furono realizzate carte precise degli scavi ma idealizzate. Con il Fabretti si localizza il ritrovamento archeologico, mentre il Ficoroni e il Bertarelli (quest’ultimo ottenne il regio decreto per far cambiare il nome di Lugnano in Labico) effettuano un’opera di distorsione della realtà per far aderire l’archeologia alla loro ricostruzione storica. Si passa poi dall’antiquaria all’archeologia e l’interesse crescente per la topografia (visione d’insieme). Nasce la triangolazione (un punto è vertice del triangolo e distante quanto misurano i lati che terminano con gli altri due punti del triangolo) per posizionare un punto d’interesse archeologico con Conti e Ricchebach mentre Gell e Nibby eseguono ricognizioni e descrizioni dei luoghi “in ordine alfabetico e puntuale, per siti, centri abitati o itinerari”. Con Ashby e Tomassetti nasce un nuovo metodo: si procede “per vie” che il Nibby aveva già adottato in parte e ripreso dal Chaupy. In generale lo scavo è un’operazione non reversibile (a differenza della ricognizione che sono passeggiate), distruttivo e no ricostruttivo del sito. La ricognizione scientifica si basa su “ricerche documentarie” (fonti, letteratura scientifica, fotografia, iconografia, cartografia), “ricognizione di riconoscimento e studi di paesaggio” e “ricognizione al suolo/aerea”; mentre la “ricognizione di superficie” sono diverse: in base al metodo è asistematica (non usa griglie, es. si gira attorno ad un reperto), sistematica “secondo una griglia, quadrati, transetti, settori” (il territorio è diviso in singoli spazi geometrici dove si effettuerà la ricerca) e in base all’area, ossia “intensiva” e “estensiva”. E’ la Ricognizione asistematica quella preferita generalmente dall’Ashby, eccetto raramente dove adotta la ricognizione sistematica. Nel 1880 i Castelli Romani tutti avevano circa 55.000 abitanti, i centri abitati limitati all’urbanistica medievale e l’ambiente era prettamente agricolo (terreni no recintati quindi si poteva circolare liberamente). L’attività di Ashby, di origine inglese (1874-1931) si laurea a Oxford nel 1897, fu direttore della British School at Rome e collaboratore dell’Enciclopedia britannica, si concentra nello studio della Campagna Romana e le sue strade (segue le vie Consolari principalmente ma anche strade secondarie, diverticoli e calcola in milia romani da Roma), effettuando ricognizioni molto precise. Inizia con il percorso della Via Collatina, Praenestina e Labicana perché attratto dai centri non rintracciati (es. Labicum). Poi affronta la Via Tuscolana e le altre vie. In riferimento a Monte Compatri, fa riferimento al periodo medievale ma in realtà trova una villa (nei pressi di Via del Romito), a Fontana Molara rintraccia degli acquedotti romani, la scritta “Diverticulum privatum” sul cippo di limitazione in pietra sperone murato in abitazione di via Leandro Ciuffa e una villa romana presso Monte Salomone. Inoltre, fotografa un diverticolo tra Molara e Rocca Priora. Come Nibby, si riferisce a Rocca Priora quando parla di Molara.
Foto: strada romana presso Monte Salomone (Monte Compatri)
Alessandro Mazzarini
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