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Scritto e diretto da Liana Marabini, regista che vive e lavora nel Principato di Monaco, il film “The gardener of God” (Il giardiniere di Dio) è stato di recente proiettato in anteprima presso l’aula magna del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma. La pellicola narra le vicende di Padre Gregor Mendel, il prete e scienziato boemo vissuto a fine ‘800 che, nella quiete del monastero francescano di Brno, in Moravia, dopo avere selezionato in 7 anni più di 28 mila piante di piselli, elaborò la teoria che portò alla stesura delle famose Leggi dell’ereditarietà (i suoi studi, però, furono riconosciuti solo dopo la sua morte). Egli gettò le basi della moderna genetica attraverso una metodologia innovativa: applicò lo strumento matematico, la statistica ed il calcolo delle probabilità allo studio dell’ereditarietà biologica. In ciò sostenuto da Papa Pio IX il quale ripeteva che la Scienza è lo sforzo che l’uomo fa per dimostrare a Dio di essere degno di Lui. Ed è proprio il rapporto tra Scienza e Chiesa, tra Fede e ricerca scientifica il tema del film, come ben ha dichiarato la Marabini. La quale, da cattolica impegnata, si è detta ispirata da uomini di Chiesa che hanno dato, con il loro impegno nella cura delle anime, nella ricerca scientifica ed anche nell’arte, un grande contributo all’umanità. Basti pensare a Vivaldi, al curato d’Ars e al cardinale Newman.
I laici dovrebbero riconoscere che i preti, molti dei quali operano in silenzio e umilmente, sono una grande ricchezza per tutti noi, spesso soli ed infelici in quanto non ritroviamo più Dio nel creato. E Padre Mendel, sin da giovane, riteneva che le forze della natura interagiscono secondo una segreta armonia e che spetta all’uomo scoprirla per il suo bene e per la gloria di Dio.
Il personaggio di Mendel è stato interpretato dal francese Christopher Lambert, noto per essere amante dei film d’azione e sex symbol del cinema internazionale. Non è la prima volta che l’attore veste i panni del prete avendo già interpretato, nel 1988, la figura del polacco Padre Popieluszko, il cappellano di Solidarnosc, nella pellicola “To kill a priest”.
Lambert, più che curare gli aspetti esteriori, la mimica tipica dei sacerdoti, per entrare nella parte ha cercato di conoscere il carattere di padre Mendel, le sue convinzioni, credenze ed ideali. “Mi ha catturato la mente” – ha detto – perché ritengo che gli scienziati che credono in Dio abbiano fatto la storia del mondo.”
I personaggi femminili principali, quelli della principessa Von Limburn, amica e mecenate di Padre Mendel, e della volubile contessa von Bauman, che prima cerca di sedurre il prete ma poi se ne pente, sono stati interpretati rispettivamente dalla principessa Maria Pia Ruspoli e dall’attrice tedesca Anja Kruse. Accurate le scenografie, i costumi e le ricostruzioni d’epoca: siamo in Europa nel periodo di maggior forza dell’Impero Austro-ungarico.
Il film, al quale è stato dedicato un anno di preparazione e la cui trama è il risultato di un’accurata consultazione di documenti e lettere, molti dei quali si trovano in archivi statunitensi, è stato prodotto da Condor Pictures e distribuito dall’Europe Images International (Gruppo Lagardère). Inoltre la regista è fondatrice e presidente di Mirabile Dictu International Catholic Film Festival, la cui prima edizione è in programma all’Auditorium vaticano dal 7 all’11 luglio 2010.