Telescopi spaziali e terrestri, ce ne parla il 29 marzo a Frascati l’Astronomo ESA Marco Micheli
Telescopi spaziali e terrestri ci forniscono informazioni molto dettagliate e preziose su tanti piccoli oggetti del Sistema Solare, quali asteroidi, comete e meteore. Come è possibile studiare corpi così piccoli e lontani? E perché, nonostante le loro dimensioni ridotte, sono così importanti? A rispondere sarà l’Astronomo Marco Micheli dell’Agenzia Spaziale Europea – Centro per l’osservazione della Terra (ESA-ESRIN), in occasione della conferenza “Osservare il Sistema Solare, dalla Terra e dallo spazio: come conosciamo ciò che ci circonda” in programma alle Scuderie Aldobrandini di Frascati giovedì 29 marzo.
La conferenza si colloca nell’ambito della manifestazione “Incontri di scienza 2018 – Prospettiva cosmica”, che anticipa e lancia la Notte Europea dei Ricercatori 2018. La prestigiosa iniziativa di divulgazione scientifica, in programma a Frascati dal 21 marzo al 21 aprile, è organizzata dall’Associazione Tuscolana di Astronomia “Livio Gratton” (ATA), in collaborazione con l’Associazione Eta Carinae e con il contributo di Frascati Scienza. Filo conduttore della manifestazione, la possibilità di riuscire a ottenere finalmente una completa prospettiva cosmica, in grado di comporre il “puzzle” delle finestre che l’uomo ha aperto sull’Universo.
Il relatore della conferenza Marco Micheli è nato a Brescia nel 1983, si è interessato agli asteroidi e agli altri corpi minori del Sistema Solare fin da giovane. Si è laureato in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa e ha successivamente conseguito il Dottorato di ricerca all’Università delle Hawaii, dove ha avuto occasione di utilizzare i grandi telescopi di quelle isole per osservazioni astronomiche di questi corpi. Dal 2013 lavora presso il NEO Coordination Centre dell’ESA, presso il centro ESRIN di Frascati, dove si occupa di osservare asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra con telescopi localizzati in tutto il mondo.
“Negli ultimi decenni osservatori astronomici terrestri e spaziali ci hanno permesso di scoprire e caratterizzare tanti piccoli oggetti che popolano il nostro Sistema Solare: gli asteroidi, le comete e le meteore”, spiega l’Astronomo. “Per studiare il moto, le caratteristiche fisiche e l’origine di oggetti così piccoli sono necessari strumenti e tecniche di osservazione molto diversificate. Il quadro che ne emerge è però estremamente interessante, non solo dal punto di vista puramente scientifico, ma anche per le dirette implicazioni che questi oggetti possono avere sulle nostre vite”.
La conferenza dell’Astronomo permetterà quindi di esplorare le potenzialità dei numerosi telescopi terrestri e spaziali impiegati per l’osservazione e lo studio dei corpi minori del Sistema Solare. A seguire, giovedì 5 aprile, il Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Nicolò D’Amico parlerà invece di radiastronomia, meno conosciuta al grande pubblico ma molto promettente, grazie alle antenne SKA. Giovedì 19 aprile il Prof. Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Institute (GSSI), chiuderà il ciclo di incontri con una conferenza sulle onde gravitazionali, la cui scoperta epocale ha segnato l’inizio dell’astronomia multimessaggio. In programma, oltre alle conferenze, tanti altri eventi divulgativi per immergersi nell’affascinante mondo dell’astronomia.
Per programma dettagliato
http://lnx.ataonweb.it/wp/incontri-di-scienza-2018/
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