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Teatro Tordinona – PALMINA

Teatro Tordinona –  PALMINA
Gennaio 31
18:28 2017

Dal 2 al 5 febbraio
Teatro Tordinona – Sala Strasberg
Compagnia Teatro Prisma
PALMINA
Amara terra mia
scritto e diretto da Giovanni Gentile
con Barbara Grilli

Al Teatro Toridnona dal 2 al 5 febbraio la compagnia Teatro Prisma di Bari presenta “Palmina” scritto e diretto da Giovanni Gentile e interpretato da Barbara Grilli per ripercorrere le tappe della tragedia umana e giudiziaria di Palmina Martinelli, la 14enne fasanese uccisa nel 1981 e che sembra, ancora oggi, un peso per questa regione. Una storia che ancora si sussurra, che non si può ancora urlare e definire conclusa oggi, a 35 anni dai fatti.
Raccontare la verità, gridarla, senza fraintendimenti. Questo è lo scopo che Giovanni Gentile e Barbara Grilli si prefiggono in questo spettacolo. Sessanta minuti di un monologo complicato, forte, doloroso, recitato ad un ritmo intensissimo, da cui lo spettatore risulta rapito, catapultato in un’altra epoca, immobile sulle sedie.
Dietro la morte di Palmina, avvenuta dopo 20 giorni di agonia dopo essere stata trovata in bagno dal fratello che bruciava viva, una vendetta contro una bambina di 14 anni che ha avuto il coraggio di dire di no al giro di prostituzione e ai criminali e che ha preferito morire piuttosto che cedere ai ricatti e alle intimidazioni.
Qui si parlerà di un Pubblico Ministero instancabile, Nicola Magrone, oggi sindaco di Modugno e del Dott. Di Bari, oggi sindaco di Fasano, all’epoca giovane chirurgo al Pronto Soccorso. Si parlerà di una silente criminalità organizzata, di giudici e sentenze incomprensibili e di un processo che sfocia nel paradosso. Perché, per dirla con le parole del pubblico ministero di allora “le aule di giustizia non sempre si meritano quell’encomio solenne, quell’adulazione continua, quell’ammirazione. Perché le aule di giustizia sono anche luoghi dove si commettono estremi atti di IN-giustizia”. Perché in questo monologo, dopo 35 anni, si faranno nomi e cognomi…

Lo spettacolo ha ricevuto per meriti sociali ed artistici il Patrocinio del Comune di Modugno, contribuendo in maniera sostanziale all’intitolazione a Palmina Martinelli di due piazze, una a Modugno stessa e una a Polignano a Mare e alla ricusazione da parte della Corte di Cassazione di Roma della richiesta di archiviazione delle indagini giunta dal Tribunale di Brindisi.
Ha partecipato al Roma Fringe Festival 2016 ricevendo la Nomination come Miglior Drammaturgia del Festival stesso.

Biografia Palmina Martinelli (nata nel 1967 – deceduta il 2 Dicembre 1981 all’età di 14 anni)

Palmina Martinelli cresce con 11 tra fratelli e sorelle in una casa popolare di Fasano. La madre fa la domestica ad ore, ma si dice anche faccia il mestiere più antico del mondo, il padre è disoccupato e neanche si impegna troppo per cercare di non esserlo più. Fasano tra la fine degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 è un paese in cui si vive di espedienti. E’ uno dei vertici del quadrilatero dell’eroina e del contrabbando (Fasano, Ostuni, Martina Franca e Locorotondo) ed è, per posizione geografica, un paese molto chiuso e arretrato rispetto alla Puglia costiera, che invece vive di turismo.
Palmina è una ragazza intelligente, brillante negli studi ma in quarta elementare è costretta a lasciare la scuola. Deve badare ai fratellini, non c’è da mangiare per chi non si rende utile in casa. Le sue amiche di classe le chiedono la ragione ed è qui che Palmina inizia a denunciare la sua situazione. “Quelli vogliono che io faccio la vita”. E per quelli intende la madre ed un cognato, Cesare Ciaccia, oggi sotto inchiesta per appartenenza alla criminalità organizzata.
A Locorotondo vive una famiglia “allargata”, Angela Lo Re con i suoi due figli, Enrico Bernardi e Giovanni Costantini. Gestiscono una casa di appuntamenti in una chiesa sconsacrata a Locorotondo. Le ragazze che lavorano in questo lupanare sono figlie di famiglie indigenti, disagiate. Tra loro c’è Franca Martinelli, la sorella di Palmina, che Enrico ha circuito con promesse di matrimonio e che invece è stata costretta a prostituirsi dietro la minaccia di uccidere sua figlia appena nata. Giovanni Costantini, invece, prende di mira la sorella di Franca, Palmina appunto, con la stessa strategia. Le promette amore, le promette di sposarla e di portarla a vivere con lui. Palmina nel 1981 ha 14 anni e Giovanni 19. Palmina, come tutte le ragazzine di 14 anni crede nell’amore e casca nel tranello. Ma prima che tutto si compia, però, capisce che qualcosa non funziona e all’ennesima richiesta di Giovanni, della sua stessa madre e del cognato risponde con un secco no. Dopo qualche giorno Palmina viene trovata dal fratello, rientrato a casa, in un angolo del bagno che brucia viva.
La sua agonia dura 20 giorni al Policlinico di Bari e da subito lei fa due nomi: Giovanni ed Enrico. Il PM Nicola Magrone, oggi sindaco di Modugno, raccoglie la testimonianza drammatica della bambina e ne registra perfino la voce. Palmina muore il 2 dicembre 1981 per ustioni di secondo e di terzo grado avanzato sul 70% della superficie corporea, tra atroci sofferenze.
Il processo ai due inizia due anni dopo. Magrone fa di tutto per far accettare il nastro con la voce di Palmina, quello in cui la bambina stessa indica i suoi assassini. Lotta come una tigre e alla fine riesce a far ascoltare il nastro in aula ma il giudice assolve i due per insufficienza di prove. Così va anche il secondo grado mentre in Cassazione i due vengono assolti perché il fatto non sussiste. Palmina, secondo la corte, si è suicidata e ha calunniato i due imputati. Il paradosso di questa sentenza è che la criminale diventa Palmina. Il Bernardi e il Costantini avrebbero potuto chiederle i danni, il giudice avrebbe potuto mandarla in carcere per calunnia e per falsa testimonianza.
Nel 2012 un team di esperti del Policlinico di Bari, attraverso un software di immagine computerizzata, prova, senza alcuna tema di smentita, che Palmina non si sarebbe potuta uccidere perché, al momento in cui ha preso fuoco, la bambina aveva già le mani a protezione degli occhi. Si prova che Palmina ha subito una aggressione violenta da parte di più persone e si profila l’ipotesi di un avvertimento della criminalità organizzata alla cittadinanza. Una vendetta contro una bambina di 14 anni che ha avuto il coraggio di dire di no al giro di prostituzione e ai criminali e che ha preferito morire piuttosto che cedere ai ricatti e alle intimidazioni. Un no che la criminalità organizzata, che in altre regioni si chiama mafia, non può sopportare.
La procura di Brindisi nel 2015 riapre i fascicoli e le indagini. I due colpevoli non sono più processabili perché assolti in Cassazione con formula piena ma la Procura sta andando oltre. Indaga sul sistema di quegli anni che esiste ancora oggi, indaga su chi ha coperto, chi ha visto, chi sapeva e non ha parlato per complicità o per omertà. E indaga anche sui possibili complici effettivi del delitto. Il caso sta per andare anche davanti al tribunale di Strasburgo per i diritti civili. Si tenta di restituire l’onore a Palmina che ancora oggi, per gli archivi giudiziari, come conseguenza deduttiva della sentenza di Cassazione, risulta una criminale rea di calunnia.

LA COMPAGNIA TEATRO PRISMA

L’associazione nasce ufficiosamente nel Gennaio 2012 grazie all’obiettivo comune dei tre soci fondatori, Giovanni Gentile, Vito Liturri e Marco Boccia, ai quali in seguito si unirà l’attrice e regista Silvia Cuccovillo, di sperimentare nuove forme di teatro, con testi inediti accompagnati da musiche, indifferentemente edite o scritte apposta per le performance, e con la danza a fare da cornice al tutto.
L’inizio risulta complicato in quanto gli spazi da conquistare per una giovane compagine sono pochi e male attrezzati.
Dopo un anno travagliato, il 14 gennaio 2013 la Compagnia debutta con lo spettacolo “Io & Miryam” scritto e diretto da Giovanni Gentile con Cristina Siciliano, attrice e cantante poliedrica.
Da allora lo spettacolo tra la provincia di Bari, Napoli, Roma, Torino, ha collezionato quasi 100 repliche entrando nel cartellone del teatro Duse di Bari per la stagione 2012-2013 per 16 giorni di fila ed essendo a furor di popolo decretato il miglior spettacolo della stagione.
Critiche positive, a tratti entusiaste, sono apparse sulla Gazzetta del Mezzogiorno, sul Quotidiano di Bari e sul Pickwick di Napoli, rivista specializzata di critica teatrale.
Come testo teatrale, “Io & Miryam”ha appena concluso una tournee in Australia e in Francia.
Dal Novembre 2013 Antonella Carone entra a far parte del cast come performer nello spettacolo al posto di Cristina Siciliano, chiamata in produzioni all’estero.
Nel giugno 2013 la Compagnia debutta con lo spettacolo “N O D I”, scritto e diretto da Giovanni Gentile con Silvia Cuccovillo e colonna sonora inedita scritta e suonata dal vivo dai maestri Vito Liturri al pianoforte e Marco Boccia al contrabbasso
Da allora la Compagnia produce:
– 2013 La Locanda dei Desideri
– 2014 Gli uomini vengono da Marte, un cazzo. Io vengo dal bar all’angolo.
– 2014 L’amore è il marito della vita – Omaggio a Piero Ciampi
– 2015 Le due vergini
– 2015 Senza Rete – Lettere dal Manicomio
tutti con testi inediti di Giovanni Gentile e con musiche scritte dal duo Liturri-Boccia, girando l’Italia e collezionando in tre anni quasi 300 repliche.

Giovanni Gentile (autore e regista)

Giovanni inizia il suo avvicinamento al mondo della scrittura e dell’arte scenica vincendo a 20 anni e per due anni di seguito, il concorso giornalistico universitario nazionale “CINEMAVVENIRE”, che gli consente di entrare nella giuria CINEMAVVENIRE-ANICAGIS della Mostra del Cinema di Venezia.
Negli anni successivi muove i primi passi come regista e sceneggiatore di coreografie per coreografi locali.
Negli ultimi anni ha rafforzato il suo legame con la danza collaborando prima con Angela Degennaro, allieva di Simona Bucci, poi con varie accademie di Danza e Spettacolo di Roma, collabora con la Compagnia di teatro-danza Aleph di Paola Scoppettuolo per lo spettacolo “Assenza”, in scena al Teatro Petruzzelli in occasione del galà Domenico Modugno 2015 e con la coreografa Silvia Mastrangelo, intensificando i suoi studi e le sue ricerche sul rapporto tra danza e espressività attoriale del danzatore.
Nel 2011 scrive lo spettacolo teatrale “Io e Miryam” che porta in scena anche in veste di regista nella stagione 2011-2012 con Angela Degennaro come protagonista, riscuotendo a livello regionale uno splendido successo di pubblico e critica e ottenendo varie menzioni come una delle migliori opere prime della stagione. “Io e Miryam” conta, da allora, oltre 200 repliche tra Italia, Francia e Australia.
Socio fondatore della Compagnia Teatro Prisma di Bari porta in scena, negli anni seguenti, come autore e regista, varie opere tra cui “Nodi”, “La Locanda dei desideri”, “Gli uomini vengono da Marte, un cazzo! Io vengo dal bar all’angolo”, “L’amore è il marito della vita – Omaggio a Piero Ciampi” e “Le due vergini”. Dal 2013, nell’ambito della poesia, colleziona i seguenti riconoscimenti:
Premio Alda Merini 2013 con la poesia “Una gatta”. Premio Letterario Osservatorio 2014 con la poesia “Una notte qualunque”. 3° Classificato Premio Letterario Vincenzo Travaglini 2014 con la poesia “Vorrei tanto scrivere di noi”. 2°Classificato Premio Internazionale Laurentum 2014 – Presidenza della Repubblica con la poesia “Vorrei tanto scrivere di noi”. Premio Letterario Fortuna D’Autore 2015 con le poesie “Una gatta” e “Vorrei tanto scrivere di noi” ex equo.
Nel Dicembre 2014 esce la sua prima raccolta di poesie “Stronza come un assolo di contrabbasso”, ad opera della Falvision Editore di Bari, con cui è premiato con il 2° posto al Premio Città di Cattolica – Literary Awards 2015, primo posto assoluto per la poesia e 2°al Premio Letterario Osservatorio 2015.
Vince nel Febbraio 2016 il Premio Autori Italiani “Carlo Terron”- Sipario per la migliore drammaturgia italiana del 2015 con “Le due Vergini”
Con lo spettacolo Palmina – Amara terra mia è selezionato per il Roma Fringe Festival 2016 e Nomination come “Miglior Drammaturgia” del festival stesso.

Barbara Grilli (attrice)

Barbara nasce artisticamente a Roma, frequentando tra i 19 e i 22 anni l’Accademia di Arti Teatrali Magnificat, sotto la guida di Ivan Mori. Tornata a Bari studia uso consapevole del corpo, canto, tecnica vocale e recitazione con Beatrice Bracco, Paola Arnesano, Andrea Cramarossa e Roberto Corradino.
Negli ultimi due anni affina tecnica ed espressività studiando con la compagnia barese Fibre Parallele, con Licia Lanera (premio UBU 2014) e a Ferrara con l’insegnante Cathy Marchand.
Le produzioni a cui ha partecipato spaziano da Brecht ad Shakespeare, dal musical “Vacanze Romane” a Goldoni, da Pirandello a Checov, nei teatri di tutta Italia.
Dal 2015 entra in pianta stabile a far parte della Compagnia Teatro Prisma, con la quale vince il Premio Sipario 2015, al Teatro Manzoni di Milano, con “Le due vergini” di Giovanni Gentile, spettacolo con cui collezione 30 repliche in tutta Italia in 5 mesi.
Attualmente sta presentando “Palmina – Amara terra mia”, scritto e diretto da Giovanni Gentile.

Info, prenotazioni e prevendite
Dal 2 al 5 febbraio Teatro Tordinona – Sala Strasberg (Via degli Acquasparta, 16 – Roma)
Ore 20.45 domenica ore 17.45
Info e prenotazioni: tel. 067004932 – tordinonateatro1@gmail.com www.tordinonateatro.it

Teatro Tordinona
Carla Romana Antolini
crantolini@gmail.com

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