“Teatro Temporaneo” nella bocca del vulcano
L’azione artistica “Teatro Temporaneo” consiste in una seria di installazioni fatte di laterizi nei contesti diversi, adesso si è svolto presso il lago Albano di Castel Gandolfo e il lago di Nemi che sono gli unici rimasti dall’attività vulcanica del Vulcano Laziale attraverso l’incontro tra masse di magma e falde acquifere. I due crateri di Albano e di Nemi sono soltanto i più recenti edifici vulcanici di una lunga ed antica serie.
La costruzione effimera nel lago Albano, parte dalla riva ed entra nell’acqua. Si è creato così un “ponte” che collega il corpo e l’eternità del vulcano e rappresenta l’incontro tra fuoco ed acqua in armonia, che si abbracciano nel tempo e con la creazione della natura.
La linea delle pietre all’ingresso dell’Emissario del lago di Nemi che serviva a regolamentare il livello delle acque, indica un tempo perduto, ma la fertilità eterna rimane e si manifesta in una grande pianta di fico e la sua ombra rende l’ingresso seminascosto. Conduce al dislocamento di una avventura del giorno e un passaggio nella notte, una transizione dalla dimensione della luce all’ombra.
Siamo in un mondo in cui non c’è la certezza antica, come gli elementi l’acqua e fuoco che sono sempre in un costante cambiamento.
Come nella poesia (Feasting in the Peach-plum Garden in Spring Night By Li Bai) del grande poeta cinese Li Po
“Il mondo è una locanda per tutte le creature e il tempo è un viaggiatore di passaggio di generazioni infinite.”
(Feasting in the Peach-plum Garden in Spring Night By Li Bai)
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