TEATRO: Settimana delle residenze digitali: dal 30 novembre al 6 dicembre il Festival online dedicato alle contaminazioni tra teatro, danza e ambiente digitale
SETTIMANA DELLE RESIDENZE DIGITALI:
DAL 30 NOVEMBRE AL 6 DICEMBRE IL FESTIVAL ONLINE DEDICATO ALLE CONTAMINAZIONI TRA TEATRO, DANZA E AMBIENTE DIGITALE
AGRUPACIÓN SEÑOR SERRANO, ENCHIRIDION, ILLOCO TEATRO, GISELDA RANIERI, FILIPPO ROSATI CON JOANA CHICAU E JONATHAN REUS
LA SFIDA DELLA CREATIVITÀ NEL WEB E IL COINVOLGIMENTO DEGLI SPETTATORI
Dal 30 novembre al 6 dicembre si entra nel vivo della Settimana delle Residenze Digitali, nata dal bando delle Residenze Digitali: un progetto del Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in collaborazione con AMAT e Anghiari Dance Hub, in partenariato con ATCL, Spazio Rossellini, e il tutoraggio delle studiose Anna Maria Monteverdi e Federica Patti. Il progetto, nato durante il lockdown di marzo e aprile, ha interrogato la comunità artistica sullo sviluppo di lavori pensati per l’habitat digitale, al fine di coinvolgere gli spettatori nel web, sperimentando nuove forme di creazione e di fruizione del teatro e della danza. Al bando lanciato in primavera hanno partecipato 398 compagnie da tutta Italia e dall’estero, ma sono sei i progetti selezionati, che sono stati finanziati e seguiti con attenzione dagli enti promotori nel corso dei passati cinque mesi, e che saranno presentati durante questa settimana, come esiti del processo di residenza artistica: Olympus: Prometeo di Agrupación Señor Serrano, K di Illoco Teatro, Anatomies of Intelligence di Umanesimo Artificiale di Filippo Rosati / Joana Chicau e Jonathan Reus, Shakespeare Showdown – With a Kiss Die di Enchiridion, Isadora – The Tik Tok Dance Project di Giselda Ranieri e Simone Pacini, oltre a Genoma scenico | dispositivo digitale di Nicola Galli che è già stato presentato in anteprima a inizio novembre.
Al via il 30 novembre con OLYMPUS: Prometeo, progetto della compagnia spagnola Agrupación Señor Serrano costituita da Àlex Serrano, Pau Palacios e Barbara Bloin. Una formazione dal respiro internazionale, già vincitrice nel 2015 del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, che utilizza la ricchezza di strumenti innovativi e tradizionali per estendere i confini del proprio teatro. Olympus è una serie teatrale basata su una visione critica dei miti greci destinata a un pubblico familiare: cosa succede nella mente di un bambino quando sente parlare per la prima volta di Prometeo, Antigone, Medusa o il Minotauro? Una performance interattiva che coinvolge piccoli gruppi di bambini dai 6 agli 11 anni, attraverso la figura di un performer/narratore, ovvero Pau Palacios, figurine in miniatura, una videocamera diretta e risorse online. Il primo episodio, presentato in occasione della settimana delle residenze digitali, è dedicato alla storia di Prometeo. La performance interattiva con un primo gruppo di bambini avrà luogo il 30 novembre; dal 1 al 6 dicembre sarà accessibile la registrazione integrale della replica, a disposizione dei bambini e degli adulti che vorranno vederla.
Ai nastri di partenza, il 30 novembre, anche il progetto K, nato dalla collaborazione tra la compagnia Illoco Teatro, fondata da Annarita Colucci e Roberto Andolfi, e gli studenti del Corso di Scenografia virtuale dell’Università La Sapienza diretto dal regista e scenografo Francesco Calcagnini. Punto di partenza del progetto è il materiale prodotto dalla ricerca sul romanzo America di Kafka, a cura degli studenti universitari, e trasformato in produzione digitale. K è un’indagine interattiva sullo scomparso Karl Rossmann a cui gli spettatori possono partecipare su una piattaforma realizzata ad hoc. Guest star della performance online Andrea Cosentino e Sabina Guzzanti. In replica tutti i giorni, dalle 18 alle 23, fino al 6 dicembre.
L’1 e il 2 dicembre alle 21, l’appuntamento è con Anatomies of Intelligence, progetto ideato dagli artisti internazionali Joana Chicau e Jonathan Reus – entrambi residenti in Olanda – e la compagnia italiana Umanesimo Artificiale fondata da Filippo Rosati. Un lavoro esclusivo che vede dialogare performance e intelligenza artificiale, unendo ricerca e spettacolarizzazione di corpi e algoritmi. Anatomies of Intelligence intende creare connessioni tra la base di conoscenza in campo anatomico e le indagini sulla “anatomia” dei processi relativi alle intelligenze artificiali. L’esito del lavoro di residenza è una performance audiovisiva per 25 spettatori alla volta: lavorando con algoritmi di intelligenza artificiale in tempo reale, Anatomies of Intelligence si concentra sulle aree di drammaturgia e narrazione digitale, composizione audiovisiva, online scenography e interface design.
Il 3, 4 e il 5 dicembre alle 21, 50 spettatori alla volta potranno vivere l’esperienza di Shakespeare Showdown – With a Kiss I Die, ideato da Francesca Montanino, Mauro Parrinello, Matteo Sintucci, del collettivo torinese Enchiridion. Shakespeare Showdown è una riscrittura di Romeo e Giulietta sotto forma di videogioco in cui gli spettatori sono chiamati ad entrare nell’ “officina” artistica per scoprire il mondo dietro alla lavorazione dello stesso: dai video rielaborati in pixel-art, alle musiche eseguite in live, fino alla scoperta della crew al lavoro sulla progettazione. Il cast è composto da attori digitalizzati quali Alice Giroldini, Celeste Gugliandolo, Matteo Sintucci, Mauro Parrinello; con la partecipazione straordinaria di Tindaro Granata, Antonella Questa, Valerio Binasco.
Il 6 dicembre, alle 17, viene presentato Isadora – The TikTok Dance Project, ideato dalla danzatrice e coreografa Giselda Ranieri, dall’esperto di comunicazione digitale Simone Pacini e da Isabella Brogi ed Elisa Sirianni. Il progetto è partito già quattro mesi fa e si è sviluppato su TikTok, cercando di coinvolgere la generazione Z nella produzione di video di danza contemporanea. L’evento inserito nella Settimana delle Residenze Digitali ha per titolo Cronache di un progetto fuori sync ed è pensato come un webinar interattivo: attraverso video, performance live e interazioni col pubblico online, Giselda Ranieri e Simone Pacini, in dialogo con Federica Patti, tutor del progetto, raccontano i punti di forza e i limiti dei 4 mesi di azioni sviluppate sul web. Nella stessa giornata, prima e dopo l’evento di Ranieri e Pacini, il Teatro della Tosse di Genova ha organizzato una conferenza online, a ingresso gratuito, dal titolo “Schermati. Una riflessione sul presente e futuro della scena digitale”, a cui partecipano i partner delle Residenze Digitali e alcuni degli artisti programmati durante la Settimana. La conferenza fa parte del programma della VI° edizione della rassegna Resistere e Creare, a cura di Teatro della Tosse e Balletto Civile.
Tutte le performances sono accessibili online, al costo simbolico di 3€ a biglietto: www.liveticket.it/residenzedigitali.
Le informazioni e credenziali di accesso alle singole performances verranno inviate via email dopo l’acquisto del biglietto.
Cosa dicono dell’esperienza delle Residenze Digitali, le studiose Anna Maria Monteverdi e Federica Patti, tutor del progetto:
“I progetti selezionati per Residenze digitali sono uno spaccato molto significativo delle diverse modalità con cui l’oggi digitale teatrale si esprime, dalle nuove narrazioni crossmediali agli incroci inaspettati con media molto diversi – dal videogame, al cinema, al Vjng- mescolando pubblici e culture diversi; questo bando ha offerto un’opportunità e insieme un’alternativa ai palcoscenici chiusi per emergenza, ma anche e soprattutto, ha suggerito agli artisti una strada creativa inedita a cui forse, non avrebbero mai pensato. Mi piace ricordare infatti, che non è stato chiesto di “rifare” in streaming lo stesso spettacolo concepito per un palcoscenico reale ma di ripensare il concetto stesso di spazio scenico, di spazio dello spettatore, di esperienza teatrale, persino di drammaturgia ridisegnandola ad hoc per il web, per una modalità d’uso digitale e/o virtuale.” – dichiara Anna Maria Monteverdi.
“L’accelerazione tecnologica continua a rivoluzionare la liveness – il concetto di live (de visu) inteso come esperienza di azione, interazione e fruizione in un determinato spazio tempo – lasciando emergere la possibilità di un alto gradiente di performatività anche nelle semplici abitudini multimediali quotidiane. Le ricerche artistiche e le pratiche presentate nella cornice di Residenze Digitali riflettono intorno a questa rivoluzione estetica in atto, indagando le specificità di strumenti, linguaggi e ambienti che costituiscono nuove modalità di presentazione e fruizione dei contenuti, e aprendo inedite possibilità per la composizione contemporanea.” – afferma Federica Patti.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento