Teatro di Rocca di Papa – Bambolina
Teatro di Rocca di Papa presenta
Bambolina
Sabato 29 Aprile ore 20:00
Domenica 30 Aprile ore 18:00
Lo spillo di “Amico Mio”,
il Vincenzino di “Io speriamo che me la cavo”
Adriano Pantaleo è cresciuto e da simpatico scugnizzo è diventato un’ottimo attore, ed il Teatro di Rocca di Papa, avrà l’onore di ospitarlo in questo spettacolo drammatico, accompagnato da altri tre giovani attori di ottime prospettive, per uno spettacolo che vi farà riflettere ed emozionare.
di Gianni Spezzano
regia Gianni Spezzano
con Ivan Castiglione, Cristel Checca, Rocco Giordano, Adriano Pantaleo
Scenografia: Dino Balzano
Light Designer: Andrea Burgaretta
Costumi: Giovanna Napolitano e Fabric Factory Atelier
Organizzazione: Elisa Purpura
Collaboratori artistici: Martina Giuliani e Mario Paradiso jr
Realizzazione Scene: Ilaria Paduano e Tiziana Cozzolino
Produzione: Cerbero Teatro
Co-Produzione: Fondazione Campania dei Festival
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Quante possibilità ci sono di venire fuori dalla propria realtà? Realtà fatta di supremazie psicologiche, amici interessati solo ad “un’altra botta”, dipendenza dalla droga, nuclei familiari inconsistenti che si riducono al singolo individuo.
Pochissime possibilità.
Questo Genny di Napoli lo sa benissimo, lo ha sempre saputo. Ma quando incontra Nicole intravede uno spiraglio di salvezza, un’ancora a cui aggrapparsi per non andare giù, lì in fondo, dove fa così paura guardare.
Genny chiede a Nicole di andare a Napoli con lui, a portare luce e colore nel grigiore della sua casa/loculo in cui si sotterra giorno dopo giorno.
Ma il sogno svanisce in quella realtà.
Il gioco diventa pericoloso.
L’amore viene soffocato.
Lello è il deus ex-machina che arriva a distruggere quella opportunità in cui Genny aveva sperato. Poliziotto corrotto, conosce sia le regole della strada che quelle dello stato e su entrambe basa la tessitura della sua trappola nella quale rimarranno impigliati Genny, Nicole ed infine anche il fidato amico Peppe.
Una rivisitazione Pop del classico “Isso, essa e ‘o Malamente”, un interno/inferno che esplode di violenza, come le Botte di Robba che tracciano lo schianto allucinatorio dei personaggi.
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