Notizie in Controluce

TEATRO G.L. BERNINI
sabato 25 marzo ore 21 – domenica 26 marzo ore 18:
ARIANNA HA PERSO IL FILO
con BARBARA BOVOLI

ingresso: € 10 – ridotto € 8
è suggerita la prenotazione
INFO E PRENOTAZIONI: preno@arteideaeventieservizi.it
tel: 345 9615409 – 345 8302798
Che ne sarebbe stato di Teseo, se Arianna non avesse escogitato il mitico stratagemma del filo? Avrebbe certo ucciso il Minotauro ma…ancora perso nel suo labirinto sarebbe a questo punto bello che morto di fame e di stenti domandando l’uscita, se non fosse stato per l’astuta compagna. Eppure…l’eroe vittorioso (e diciamolo…ingrato) Teseo, decide di abbandonare la consorte sull’isola di Nasso, per far ritorno in patria alleggerito da quell’ingombrante fardello femmineo, facendo fantasticare persino sia nato da qui il famoso detto: “piantata in asso!” Con un testo a tratti travolgentemente comico, a tratti amaramente drammatico, “Arianna ha perso il filo” vuole essere una ironica riflessione sulla vita, le relazioni, e gli affanni di tutti noi, occupati a rincorrere il capo che darà senso e sicura felicità, nell’aggrovigliato gomitolo della vita. Un doppio binario che corre da un lato sul mito, dall’altro su riflessioni attuali: Una coppia separata, dopo diversi anni, decide di ricominciare a frequentarsi dandosi appuntamento ogni sera al parco. Lui, businessman di successo, ha raggiunto tutti gli obiettivi. Lei, arteterapeuta-hippie stralunata, non ne ha centrato manco uno, e, ripercorrendo assieme al marito tutte le tappe della loro relazione e dei loro sogni giovanili, mette al bando la scottante verità di una società che ha tolto ai giovani ogni punto di riferimento: studi, lavoro, politica, famiglia…tutto vacilla e non perdere il filo diventa complicato, o forse impossibile quando oltre a ciò, la vita ti mette davanti a un figlio inatteso, sbagliato, malato. Lui scappa e l’abbandona. Lei cresce da sola una bimba malata, ma speciale, che le regala la vera felicità. E adesso, dopo tutto questo, rincontrandosi al parco, chi dei due aiuterà l’altro, a trovare l’uscita?