Teatro di Rocca di Papa, ancora un doppio appuntamento da non perdere
Teatro di Rocca di Papa, ancora un doppio appuntamento da non perdere.
Ci vediamo al Teatro di Rocca di Papa. Il Teatro Vicino Casa.
Luna
Venerdì 25 Gennaio ore 21:00
(info 0694286165 preno online)
di Chiara Tranqilli
Regia Chiara Tranqilli
con Massimiliano Puddu, Chiara Tranquilli e Marcello Doviani
Scenografie: Luca Garramone
Luci e Fonica: BITF
Luna, un adolescente di 15 anni, attraversa un periodo strano della sua vita.
Tutte le sue paure si materializzano davanti ai suoi occhi, tutte in una volta.
La madre parte, il padre è sempre impegnato con il lavoro e la sua migliore amica incontrato l’amore, la lascia sola.
In questi momenti riesce a confidarsi solamente con il suo diario, l’unico in grado di supportarla… per il momento.
Così si lascia travolgere da un uragano di avvenimenti che la cambieranno e la porteranno a mollare tutto.
“L’angelo custode” che fino a quel momento l’aveva aiutata era diventato il motivo principale di tutte le sue paure ed insicurezze.
Aveva lasciato che uno sconosciuto controllasse la sua vita, non capendo che in realtà, gli unici che potevano riportarla a galla erano le persone che trascurava.
Ulissea
Sabato 26 Gennaio ore 21:00
Domenica 27 Gennaio ore 18:00
(info 0694286165 – preno online)
di Enrico Paris
Regia Anna Maria Michetti
con Alice Sarnelli, Andrea Leone Blasi, Andrea Polidori, Asia Retico, Beatrice Terribili, Caterina Gatta, Chiara D’Auria, Claudio Cignitti, Francesco Sorrentino, Gaya Carbini,
Scene: Leonardo Giacomini
Il personaggio di Ulisse si fa perno, in questa esilarante pièce, di tutta una serie di avventure grottesche e parodiche tratte dalla letteratura classica tradizionale, attraversandola trasversalmente grazie ai testi di Omero: Iliade e Odissea, e all’Inferno dantesco.
Gli episodi si susseguono rapidi, a ritmo serrato. I personaggi si moltiplicano esponenzialmente: gli dei dell’Olimpo, gli eroi epici e i personaggi del Sommo Poeta si sovrappongono, si mescolano, interloquiscono, in un clima post-moderno portato al parossismo, all’iperbole. A regnare è il “non senso” in questa parodia del classico, tanto da pretendere dallo spettatore stesso completo abbandono, noncuranza rispetto alla comprensione: unica predisposizione possibile affinché il riso possa affiorare e lo spettacolo agire.
Ritmo e trasformismo sono le parole chiave dello spettacolo: una dissacrante galleria di antichi ritratti, tanto consueti da dover essere traditi perché al pubblico sia concessa la riscoperta del nuovo, con sagacia e sarcasmo.
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