TEATRO COMUNALE G.L. BERNINI: PROSSIMI APPUNTAMENTI
TEATRO COMUNALE G.L. BERNINI Piazza San Nicola – Ariccia
DOMENICA 3 FEBBRAIO 2019 ore 18
MARCHIO DI FABBRICA
di
Francesca Romana Miceli Picardi
con
Valentina Martino Ghiglia
Francesca Romana Miceli Picardi
Alessandra Muccioli
ingresso: € 12 intero – € 10 ridotto
INFO E PRENOTAZIONI:
preno@arteideaeventieservizi.it
tel: 345 8302798 – 345 9615409
“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”
Quale?
Quello che ringrazi, se riesci a trovare.
Quello che dopo anni di studi, laurea, master, specializzazione, due lingue e un corso di cucina, che non si sa mai, ti porta dritto ad una catena di montaggio: sottopagata e con orari da cardiopalma.
Non un minuto di ritardo. I fornitori non possono aspettare. I clienti non possono aspettare.
Controlli. Badge da timbrare. Pausa di mezz’ora.
E ricominci.
Prima di quel contratto a tempo indeterminato però, le tre donne hanno lavorato dovunque e in qualunque condizione.
Tre donne di tre estrazioni diverse. Unite da un rullo meccanico e dagli imballatori.
Vite strette. Piccole.
Nulla è andato come doveva andare.
24 ore con i loro sogni andati in fumo.
24 ore che diventano una roulette russa.
Perché questo Paese almeno un diritto te lo lascia: quello di suicidarti.
Uno spettacolo che si muove dialetticamente come le azioni che le tre donne compiono: compulsivamente, frettolosamente, con attenzione ma nell’ossimoro della svogliatezza.
Un dialogo serrato che da poco spazio all’immaginazione. Tre corpi stanchi eppur senza posa. Ad eccezion fatta per le pause di pochi minuti che l’azienda concede.
Raccontiamo la quotidiana fatica, le quotidiane miserie, su cui le tre donne riescono anche a riderci sopra, i ricordi che ancora danno loro calore e il lento omicidio di quella “figlia legittima del cuore”, che è la speranza.
Uno spaccato di un’Italia silente che diventa un urlo bianco da telegiornale, quando l’individuo sceglie come rivolta, l’estremo gesto: il suicidio.
Pochi elementi di scena.
Il corpo e la narrazione ne sono il focus.
Come una leggenda che dovrebbe essere tramandata di padre in figlio: i diritti dell’uomo sono ancora e dovrebbero essere sempre inviolabili.
Soprattutto quello della dignità.
SABATO 9 FEBBRAIO 2019 ore 21
DOMENICA 10 FEBBRAIO 2019 ore 18
A VOLTE RITORNANO
ovvero
SEI PERSONAGGI IN CERCA DI ATTORI
Esperimento di scrittura scenica
da “ Sei personaggi in cerca d’autore” di L. Pirandello
saggio-spettacolo con gli allievi del corso teatrale “Dietro il sipario Official”:
Emanuela Carosi, Elenia Cianfarani, Alessandra De Massimi,
Lorenzo Del Gaudio, Maria Luce Del Vecchio, Francesco Di Baldo,
Marta Dominici, Laura Ducci, Anna Maria Notari, Luana Pomponi,
Luisa Scappaticcio, Vittorio Zotti
a cura di Giacomo Zito
ingresso: € 8
INFO E PRENOTAZIONI:
preno@arteideaeventieservizi.it
tel: 345 8302798 – 345 9615409
LA TRAMA
Su un palcoscenico il regista in ansia per la prossima andata in scena del suo spettacolo, manifesta tutto il suo disappunto all’unica attrice della compagnia che si è presentata alla prova generale. Come tentano di cominciare una prova, irrompono un Padre, una Madre, un Figlio, una Figliastra, un Giovinetto e una Bambina, personaggi rifiutati dallo scrittore che li ha concepiti. Essi chiedono al regista di dare loro vita artistica e di mettere in scena il loro dramma raccontando la loro storia.
Il Padre si è separato dalla Madre, dopo aver avuto da lei un Figlio. La Madre, sollecitata dal Padre, si ricostruisce una famiglia con il segretario che lavorava in casa loro e ha da lui tre figli: la Figliastra, la Bambina e il Giovinetto. Morto il segretario la famiglia cade in miseria, tanto che la Figliastra è costretta a prostituirsi nell’atelier di Madama Pace, dove la Madre lavora come sarta. Qui si reca abitualmente il Padre. Padre e Figliastra non si riconoscono e l’incontro viene evitato appena in tempo dall’intervento della Madre. Tormentato dalla vergogna e dai rimorsi, il Padre accoglie in casa la Madre e i tre figli. Ciò provoca il risentimento del Figlio e la convivenza diventa insostenibile. La tragedia culmina nella scena finale in cui la Bambina annega nella vasca del giardino e il Giovinetto si spara. Finzione o realtà? Realtà o sogno? Nel finale la risposta al giudizio dello spettatore!
L’ANALISI
In “Sei personaggi” l’episodio attorno al quale gravita tutta la vicenda è quello dell’incesto, il più classico dei temi tragici che segna in modo irreversibile l’integrità del nucleo familiare.
Ma l’episodio dell’incesto è riprodotto “solo come oggetto di rifiuto: in realtà, non sarà mai commesso e figurerà per tutto il dramma come incesto mancato. Esso non può realizzarsi perché i due personaggi, un padre e una figliastra, non sono legati da un vero rapporto di sangue e nell’istante in cui esso sta per compiersi, l’urlo della Madre impedisce che il fatto accada. E allora la Figliastra racconta, senza sosta. Narrare e rivivere gli attimi del passato sono gli unici atti che può compiere. Non può più provare vergogna – ne ha già provata abbastanza – e non può più arrossire. È sprezzante, crudelmente ironica, e la sua risata beffarda echeggia in tutto il teatro.
LA MESSISCENA
Nello spettacolo, che è stato realizzato alla fine di un percorso di analisi e di scrittura scenica durato un anno, i personaggi femminili della Figliastra e della Madre si scambiano, si sdoppiano, si moltiplicano continuamente, come in un caleidoscopio, a sottolineare lo straordinario rapporto di simbiosi ed estraneità che si genera tra attore e personaggio, nel solco del paradosso Pirandelliano della verità assoluta dei personaggi rispetto alla relatività dell’esistenza reale. L’azione scenica si è configurata nell’aspetto di una tangheria, una balera notturna, un ideale “retrobottega di Madama Pace” dove musica e parole si fondono in un’atmosfera sordida e sensuale.
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