TEATRO CIVICO ROCCA DI PAPA – L’ANTIGONE
Saggio finale della Scuola d’Arte Blue in the Face, nel Teatro Civico di Rocca di Papa, sabato 23 giugno: in scena l’Antigone di Sofocle.
Un canto greco s’alza in penombra e la luce precede una giovanissima figura, rendendola quasi evanescente, pur se la sua voce non trema…
La tragedia è tra le più note: Antigone è condannata dalla Legge dello Stato, nella persona di Creonte suo futuro suocero, a morire sepolta viva per aver trasgredito l’ordine di lasciar insepolta la salma di suo fratello Polinice.
Violar le leggi umane per difendere e onorare quelle divine dettate dalla propria coscienza, fa sì che la tragedia prenda forma e fiorisca funerea tra due scelte, sulle quali la Ragione non prende dimora: e maggiore, è il risentimento del re verso Antigone, donna che osa sfidare la Legge, simbolo indiscusso di potere maschile.
Una contrapposizione marcata che nasce dall’orgoglio della femminilità che non si lascia piegare e osa ribellarsi pur di dar ascolto alla propria idea di equità, agli affetti, arrivando anche a darsi la morte, non accettando l’ingiusta condanna.
Travalica persino i legami di sangue l’ostinazione di Creonte, che non ascolta la disperazione del suo stesso figlio, promesso sposo della giovane Antigone e, troppo tardi tenterà di porre rimedio alla sua ostinazione, ritrovandosi colpito nella perdita degli affetti – suo figlio e sua moglie – che disperati abbracceranno la morte travolti, dal suicidio della giovane donna – Emone – e del figlio stesso, sua madre Euridice.
Una rappresentazione non facile, con la regia di Enrico Maria Falconi, nella quale gli interpreti Anastasia Velesco, Andrea Polidori, Margherita Molo, Silvia Diegoli e Virginia Serafini – allievi adulti – hanno dato prova di una grande bravura. Con loro, altrettanto valenti, Asia Retico, Alice Sarnelli e Andrea Leone Blasi.
Terminano per quest’anno la Stagione e la Scuola di teatro per questo nostro Civico, ma i nostri amici del Blue in The Face, compresi coloro che son dietro le quinte, sono già all’opera per il prossimo anno e tutti noi in attesa di ascoltare simbolicamente, a luci spente, seduti sulle poltroncine rosse, un ologrammatico Eduardo annunciare: Su il sipario!!
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