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TEATRO CIVICO – CARA MAMMA, CARO PAPÀ… TORNA ATTRAVERSO LE SUE LETTERE UN GIOVANE SOLDATO DI ROCCA DI PAPA

TEATRO CIVICO – CARA MAMMA, CARO PAPÀ…  TORNA ATTRAVERSO LE SUE LETTERE UN GIOVANE SOLDATO DI ROCCA DI PAPA
Ottobre 16
14:52 2021

 

Teatro Civico di Rocca di Papa, 15 ottobre, 2021. Dal buio si leva una voce, è quella di Luigino Giansanti,  partito soldato in Albania nel febbraio 1940 e qui caduto nel novembre dello stesso anno.

Il timbro caldo, dolce, fiducioso di Matteo Cippitelli, penetra immediatamente il cuore di ogni presente, lo fa vibrare, fortemente commuovere, subito comunica lo spirito di Luigino che permea il libro “Cara mamma, caro papà”, che Rita Gatta va a presentare, insieme al Prof. C.F. Casula, Alfredo Piacentini, Paolo Valbonesi.

Lettere dal fronte, contenute in un cofanetto di legno, ricevuto da familiari che lo hanno custodito negli anni amorevolmente, come preziosissimo scrigno, hanno dato forma alle pagine di questo libro, pagine scritte da Rita Gatta con la penna del cuore e la tenace premura di una ricercatrice di approfondimento e verità.

In esse, le lettere di Luigino e quelle dei suoi genitori, familiari, amici.

La quotidianità in terra di Albania si fa incessante, minuzioso e struggente racconto. Luigino, con il fuoco dei suoi vent’anni, è attento, presente a se stesso, alle sue sensazioni, emozioni, ma altrettanta importanza conferisce alle relazioni con i compagni, superiori, al mondo circostante.

Straordinaria premura ha per i suoi genitori, la sorella, il fratellino Sergio, tutti, tutti i suoi familiari, amici, vicinato.

È partito, ma dalla sua casa, dai vicoli del suo paese, dai potenti legami intrecciati nella sua pur giovane vita, non si è mai allontanato, li tiene stretti a sé e da essi è tenuto, sostenuto.

Accanto al tema della guerra, come ha sottolineato il Prof. Casula, prepotente, infatti, emerge dalle sessantatrè lettere,  commovente, puntuale narrazione di luoghi, profumi, sapori, rumori, riti, tradizioni, sguardi, gesti, anima del mondo, in cui Luigino è cresciuto e da cui non si è mai separato.

Meravigliosamente si staglia nelle pagine del libro, la personalità del giovane, entusiasta della vita, riflessivo, sereno, maturo, guidato da una palpitante, profonda saggezza del cuore.

Quanta vita reca ogni sua parola! Quale famiglia deve aver avuto Luigino, mi viene da pensare, per farlo essere ciò che era, quale amore ha ricevuto, quali abbracci, quale base sicura! E quale l’ambiente in cui è cresciuto, quel vicinato che allora era famiglia, rassicurante, affettuosa, fondamentale presenza!

Un immenso dono queste lettere per ognuno di noi, portatore di insegnamenti di straordinario significato. Attenzione, presenza alla vita ‘presente’, a ogni suo aspetto, vivace curiosità, accettazione, coraggio, fiducia, speranza, Amore per se stessi e l’altro, animano, infatti, ogni emozionante pagina, spingono alla sosta, alla riflessione, sicuramente, vettori di ricerca di nuovo senso, orientamento, nuova vita.

Esse riportano alla memoria la sofferenza, il dolore, vissuti da nonni, zii nei campi di battaglia e non. Dolore che scorre ancora nelle nostre vene insieme al loro stesso sangue, che pulsa, preme perché il cuore del mondo sia attraversato da sole arterie di pace.

Grazie, a Luigino, giovane, grande maestro di vita. Grazie, per averci lasciato questo immenso, illuminante patrimonio, grazie ai familiari che lo hanno custodito con amore, grazie a Rita, che insieme a loro, lo ha onorato dandogli magistralmente voce, passandolo generosamente al cuore di tutti noi.

Grazie.

 

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