TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO: per la rassegna CONDIVISA con FORTEZZA EST il 14/12 va in scena “La Sirenetta” di Leonardo Bianchi e Gian Maria Labanchi e il 15/12 C19H28O2 (o Come Avere le Palle) di Riccardo Rampazzo
Per la rassegna CondiVisa. Teatri in movimento lungo l’acquedotto, progetto di scambio e condivisione tra due fucine artistiche del V municipio, il Teatro Biblioteca Quarticciolo e la Fortezza Est di Tor Pignattara, il 14 dicembre alle 21 Leonardo Bianchi e Gian Maria Labanchi di Elliot Teatro si interrogano sull’identità di genere in La sirenetta o l’abissale solitudine di un’anima androgina, mentre il 15 dicembre alle 17 Riccardo Rampazzo di Lidi Precari porta in scena C19H28O2, formula molecolare del testosterone.
domenica 14 dicembre h 21
Leonardo Bianchi / Gian Maria Labanchi LA SIRENETTA
o l’abissale solitudine di un’anima androgina
‘Binarismo e fluidità rischiano di collidere. Il mondo sarà di eguali, se saranno unici’. (Judith Lorber)
Lo spettacolo si interroga sull’identità di genere attraverso uno spettacolo che intreccia abilmente parola e musica, un live set ambientato tra il fondo di un mare artificiale e la terraferma, in cui il protagonista si confronta con il pubblico, indagandosi.
Schemi televisivi, scaletta da concerto, una struttura monologante, musiche, citazioni e rimandi all’immaginario queer: la Sirenetta è un tracciato di esperienze e testimonianze di numerosi ragazzi androgini, sfavoriti per il fatto che la propria anima non sia inserita nel corpo giusto. Il protagonista del racconto, Marcel, rivive a tu per tu con il pubblico gli episodi più esaltanti della sua complessa accettazione, narrando attraverso la parola e le sue canzoni preferite, gli incontri che lo hanno maggiormente temprato come uomo e gli scontri che hanno permesso la fioritura del suo universo femminile.
Marcel, la sirenetta, è protagonista di una performance musicale che racconta la sua storia e il suo bruciante desiderio di transizione. Un bisogno che attraversa la sua esperienza di bambino e poi di adolescente difficilmente identificabile, caratterizzata da una vibrante esigenza di libertà. Una fuga che ha però un prezzo: l’accettazione del dolore che sempre è legato ad ogni esperienza umana.
Elliot Teatro, diretto da Leonardo Bianchi e Gian Maria Labanchi, nasce dall’esigenza di portare il Teatro dove manca. Inizialmente ideato come un collettivo di giovani attori di teatro itinerante, che tra il 2016 e il 2018 hanno portato il loro messaggio artistico sotto il nome di “Teatro. Dove il teatro non c’è”, oggi diventa un’Associazione Culturale di creativi che hanno deciso di unire le loro esperienze e le loro capacità per coltivare un progetto comune. Nel 2021 debutta il primo progetto originale del duo, ECO, frutto del lavoro di sperimentazione e ricerca del contenitore About ELIZABETH. Contemporaneamente esce in digitale il primo podcast totalmente autoprodotto, FEMINA OBSCURA. Storia, costume e presente, ELIZABETH diventa una ‘fiaba queer’ nel 2024 con più di 20 repliche in tutta Italia. Tra il 2022 e il 2024, prosegue il lavoro sul sonoro con gli spettacoli Vangelo secondo Omero e How Fear Came, mentre nel 2023 inizia il percorso di La Sirenetta o l’abissale solitudine di un’anima androgina, finalista del premio IN-BOX 2023. Oggi Elliot ha la sua bottega creativa a Roma, in uno spazio lontano dalla città; meta performativa ed espositiva, che offre ampio spazio anche a set, mostre, eventi e laboratori.
lunedì 15 dicembre h 17
C19H28O2 (o Come Avere le Palle)
di Riccardo Rampazzo
Una piccola barca, notte, mare aperto, due pescatori: Loris e Gu viaggiano da giorni alla ricerca di una creatura la cui cattura potrebbe stravolgere le loro vite. Ma il viaggio porta con sé altri mostri e la barca diventa un luogo in cui far carburare una corsa alla virilità, a capire chi è più “uomo”, chi reprime di più, chi ama di meno. Esiste, per Loris e Gu, solo il costante tentativo di dimostrare d’essere “uomini”, d’allontanare la minaccia sempre imminente di diventare “effeminati”. L’unità di misura della mascolinità, per i due pescatori, è il lavoro. “Prendo, taglio, tolgo, butto” in un ciclo infinito, interrotto, sì, da qualche sporadico pensiero, ma subito ripreso e riconfermato. Nessun dubbio, solo produrre: e per chiunque si metta in mezzo, violenza e repressione. Poi, l’imprevisto: la donna. Tormento terribile per Gu; ossessione, oggetto, merce di scambio, per Loris. Due attitudini ugualmente tossiche che hanno come unico risultato quello di implodere in sé stesse. C19H28O2 racconta una rappresentanza maschile sicuramente esecrabile e tendenzialmente oscura, da cui far intravedere, tuttavia, uno spiraglio di luce, sottolineando che il modo in cui la cultura capitalista considera la mascolinità e il lavoro non è niente più che una finzione, solo un’altra storia che raccontiamo a noi stessi. C19H28O2, per gli amici, Testosterone. Il tentativo di indagare cosa fa di un maschio, un maschio, solo per capire che la mascolinità (come anche la femminilità) non esiste. Cosa succede, allora, se giochiamo ad inserire un elemento immodificabile, intangibile dai due “animali della scena”? Una voce. Più in particolare, una voce di donna. La femminilità diventa l’unica incognita di questa equazione che i due protagonisti non riescono a risolvere.
Biglietti
Intero €15 – Ridotto €12 – Ridotto accademie €10 – Ridotto promozione / gruppi di 10 o più persone €8
Per info e prenotazioni
biglietteria@teatrobibliotecaquarticciolo.it
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento