“Te lo ricordi Braibanti?”: alla scoperta dell’intellettuale e del poeta con Memoria ‘900
L’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica si è presto riempito, venerdì 7 ottobre, per il convegno-spettacolo organizzato dall’Associazione Culturale Memoria ‘900 alla riscoperta dell’eclettica figura dell’intellettuale Aldo Braibanti, recentemente tornato alla ribalta della cronaca grazie al film di Gianni Amelio “Il Signore delle Formiche”. Un film girato, tra le varie locations, anche a Velletri, nell’ex Carcere di Castello. È stato questo il “gancio” – come spiegato dal vice-presidente di Memoria ‘900, Rocco Della Corte, nell’introduzione – che ha fornito lo stimolo all’Associazione per mettersi a lavoro e ricercare le informazioni, le notizie e le testimonianze sul “caso letterario”, cercando di discostarsi da quello giudiziario che tanto rumore fece all’epoca.
Nei saluti istituzionali, portati dal direttore della FondArC Giacomo Zito e dal presidente del Consiglio Comunale Sergio Andreozzi e dalla vice-Sindaca Giulia Ciafrei, è emerso quanto sia fondamentale non soffermarsi al ricordo e alla memoria come concetti passivi ma anzi tentare un attualizzazione di quella che è una storia dura e ingombrante – come quella di Braibanti – per difendere certi valori e renderli operativi e concreti nella società attuale. “Il lavoro dell’Associazione”, ha detto ancora Della Corte prima di lasciare la parola agli ospiti, “è stato quello di entrare nei versi di Braibanti, nel suo mondo, nella realtà di colui che veniva definito da Carmelo Bene uno dei migliori intellettuali che l’Italia abbia avuto”.
La prima testimonianza, in video, è arrivata proprio da Dacia Maraini: testimone di quei tempi e tra le intellettuali che si schierarono a favore di Braibanti, la scrittrice ha sottolineato lo scandalo di quella condanna per plagio causata da una sorta di ripicca per la relazione omosessuale che Braibanti aveva instaurato con un altro ragazzo, quest’ultimo osteggiato dalla famiglia. Molto attesa è stato poi il collegamento video di Luigi Lo Cascio, attore protagonista del film di Amelio, nei panni proprio del poeta: il suo saluto si è soffermato sull’importanza di riscoprire questo autore e sul rendersi conto della sua portata letteraria, teatrale, ideale. Per Lo Cascio Braibanti ha rappresentato una scoperta folgorante, e il film è stata dunque una molla che ha fatto scattare in lui l’interesse per l’opera oltre che per il personaggio. Tra le due testimonianze video hanno recitato versi di Braibanti gli attori Enzo Toto e Sara Morassut, per condurre il pubblico all’interno delle ipnotiche liriche dello scrittore di Fiorenzuola.
Ospite d’onore è stato il poeta e scrittore Daniele Mencarelli, Premio Strega Giovani nel 2020 e intellettuale a tutto campo. Nel dialogo sapientemente condotto da Emanuela Treggiari, presidente dell’Associazione Memoria ‘900, si è riusciti a partire dai fondamenti della storia e della vicenda letteraria e umana di Braibanti per arrivare ai giorni nostri in una continua e dinamica contemporaneizzazione di situazioni, vicende, eventi. Mencarelli ha battuto molto sulla capacità di Braibanti di avere uno sguardo orizzontale verso il proprio tempo, uno sguardo opposto all’approccio borghese di chi oggi scrive senza mettersi alla pari del tema che racconta. Il Novecento, secondo lo scrittore, è uno squarcio unico rispetto a tanti argomenti e il rischio che Braibanti si ritrovi ad essere un autore borderline della cultura letteraria italiana del 2000 è qualcosa di concreto e va scongiurato (molto utili sono stati gli spunti suggeriti dallo stesso Mencarelli per un recupero filologico della poesia braibantiana). Al centro della vivace conversazione, impreziosita anche dalle riflessioni di Emanuela Treggiari che ha apportato al dibattito contenuti e deduzioni, il ruolo della stesa poesia: dal parallelismo fra Camillo Sbarbaro (attratto dai licheni) e Aldo Braibanti (studioso delle formiche) è emerso ad esempio l’interesse atavico e congenito di ogni poeta per le forme sociali di ogni specie. La poesia, inoltre, è sempre politica, come spiegato da Mencarelli: non vira per forza verso l’impegno ideologico, piuttosto rivolge un metro, una misura, un ordine di relazione alla “polis”.
Il convegno-spettacolo si è chiuso con altre letture di poesie di Braibanti, mentre all’esterno dell’Auditorium l’Associazione ha predisposto una piccola esposizione fotografica di immagini che raffigurano il set del film a Velletri. Un collegamento, quello tra il film e la città, che ha dato il via a una serie di connessioni fra Memoria ‘900 e la ricerca sul letterato Braibanti: nel lavoro di sensibilizzazione sul tema, infatti, sono emerse moltissime altre notizie interessanti. In primis, le testimonianze di Giuseppe Amelio (che ha recitato nel film) e Roi Mapelli (location manager del film stesso), intervistati proprio in occasione del convegno-spettacolo. Poi, la tesi di laurea di Riccardo Frattolillo – entrato in contatto con l’Associazione – interamente dedicata al teatro di Braibanti. Infine, la presenza del professor Leonardo Carraro, amico personale di Aldo Braibanti e testimone del suo grande ingegno. Il sold out dell’Auditorium ha premiato la linea di ricerca e format adottata da Memoria ’900, in attesa dei prossimi eventi che concluderanno l’anno associativo.
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