Tanti amici, tanto stress
Si torna a parlare di Facebook. Se da un lato il social network favorisce gli incontri virtuali e lo stringere delle amicizie, sembra che più se ne hanno più aumenta il rischio di avere un crollo nervoso da troppo stress. Infatti la innumerevole serie di attività che ci richiede il popolare social network per essere sempre in contatto e aggiornati, tra messaggi, richieste di amicizia, notifiche, diventa sempre più stressante e faticosa da sostenere soprattutto quando la propria cerchia di conoscenze si allarga. Questo quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Napier University di Edimburgo (Uk). Una significativa, anche se piccola, percentuale di utenti di Facebook ha dichiarato di soffrire di una forte forma di ansia correlata all’essere iscritti al social network. Ben il 63% dichiara di rispondere con molto ritardo alle richieste di amicizia, qualora decida di accettarle, e il 12% dice di essere infastidito da queste continue richieste. Quello che è apparso chiaro ai ricercatori è la grande confusione in merito alla necessità o meno di essere su Facebook e il dover essere sempre attivi, ossia il giusto rapporto tra l’impegno richiesto e i benefici effettivi che ne dovrebbero derivare. Una sorta di “prezzo della celebrità” che non garantisce però una contropartita, se non quella di essere sempre in contatto con i molti “amici” che si aspettano qualcosa da noi creandoci ansia e agitazione. Diventiamo quasi obbligati a tenere aggiornata la nostra pagina, a inserire notizie, commenti e tutto ciò che serve a placare la loro “sete” di curiosità. Più ampio è il pubblico più si sente la pressione a dare qualcosa di sé per non disattendere le aspettative degli altri. Potremmo modificare il noto slogan di una compagnia telefonica, estendibile anche per il mondo della Rete, da “Tutto intorno a te” in “Tutti intorno a te”, che ti braccano. È la soffocante sensazione di sentirsi costantemente reperibili e rintracciabili in una sorta di dinamica orwelliana che non ha niente a che vedere con la libertà della persona, la cura del tempo libero e delle amicizie. È vero quindi che siamo “animali sociali”; sarebbe meglio però essere un po’ più soli ma sicuramente più tranquilli e sereni.
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